Cresce il numero degli occupati, in Lombardia e a Milano

Il tasso di occupazione in Lombardia supera il livello pre-crisi, anche se questo non basta a colmare lo squilibrio generazionale. Rispetto al 2008 fra gli occupati ci sono però più donne e laureati. Lo conferma il rapporto “Il lavoro a Milano”, realizzato da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil.

0
287

Grazie anche al lieve miglioramento del quadro economico degli ultimi anni, il mercato del lavoro lombardo nel 2017 si è rafforzato, portando il tasso di occupazione in Lombardia a superare il livello del 2008. Un traguardo che Milano aveva già raggiunto nel 2016 e ulteriormente incrementato nel 2017 (69,5%) e che l’Italia (al 58%) non ha ancora centrato. Cresce dunque il numero degli occupati: +125mila nella nostra regione e +90mila solo a Milano rispetto al 2008. La Lombardia ha quindi superato del 3% il numero di occupati del pre-crisi e Milano è ormai prossima al +5%, mentre l’Italia nel 2017 si trova ancora poco al di sotto dell’asticella (-0,3%). Va sottolineato però che nell’ultimo anno è l’occupazione a tempo determinato a trainare la crescita (+12,3%), mentre il tempo indeterminato è in leggero calo.

Questo è quanto emerge dalla 12° edizione di “Il Lavoro a Milano”, il rapporto annuale realizzato da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil che raccoglie i dati sul mercato del lavoro e ne traccia l’andamento. Entrando più nei dettagli la dinamica per età evidenzia uno squilibrio occupazionale solo in parte bilanciato dai trend demografici: -74mila occupati in nove anni nei giovani tra i 15 e i 44 anni contro i 63mila occupati in più over 45. Dal fronte giovani però arrivano anche alcuni segnali positivi: nel 2017 la fascia 15-24 anni vede scendere il tasso di disoccupazione di 7 punti (dal 29,9% al 22,9%) e si riduce anche il numero dei Neet (dal 15% al 14,2%). Tra le altre novità si evidenzia che rispetto al 2008 torna in pari anche l’occupazione maschile, la cui quota passa da -21mila del 2016 a +10mila del 2017. Migliora ulteriormente il saldo di quella femminile, che tocca quota +115mila rispetto al +75mila dello scorso anno, e cresce anche l’occupazione più scolarizzata a scapito dei lavoratori con un basso titolo di studio.

Smart working e formazione

Dal rapporto emerge anche che l’evoluzione delle nuove tecnologie sta portando a una vera rivoluzione del lavoro e che sono il 43% le aziende con almeno 250 dipendenti che offrono questa opportunità e circa 300mila i lavoratori coinvolti, pari all’8% della popolazione occupata. Altro focus dello studio sono i processi formativi legati alla certificazione regionale delle competenze, che hanno assecondato efficacemente il processo di diffusione di Industria 4.0 nel territorio portando un aumento dell’investimento sul rafforzamento delle competenze richieste dalle nuove frontiere tecnologiche. Questa parte di formazione si è concentrata sulle funzioni tecniche e direttive, privilegiando l’aggiornamento sulle nuove tecniche di gestione dei processi rispetto all’utilizzo di macchinari e impianti avanzati.

 

Forza lavoro e imprese del territorio

“Il lavoro a Milano” è un rapporto sulla realtà economico-produttiva milanese prodotto annualmente da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Cgil, Cisl e Uil per fornire indicazioni utili a stimolare l’azione delle istituzioni. Il rapporto contiene una lettura condivisa dei dati che descrivono le caratteristiche della forza lavoro e delle imprese del territorio. Il focus di quest’anno sono le ricadute delle nuove tecnologie e di Industria 4.0 sui processi organizzativi, come lo smart working, e sui fabbisogni formativi legati alla certificazione delle competenze.

 

L’indagine presenta un quadro del 2017 complessivamente positivo che vede crescere il numero di imprese sul territorio, +1,4% a Milano e +0,5% a Monza, e il numero di occupati: + 37mila rispetto all’anno precedente. Riscontriamo che il numero delle aziende manifatturiere ha avuto una leggera flessione, compensata da una diffusa crescita dei servizi, e che l’occupazione è stata trainata dal lavoro a tempo determinato. Il tasso di disoccupazione giovanile è finalmente sceso di 7 punti ma non è bastato a colmare lo squilibrio generazionale, che continua a costituire una criticità

Mauro Chiassarini, vicepresidente di Assolombarda alle Politiche del Lavoro, Sicurezza e Welfare

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here