Fondata nel 1999 dopo una approfondita analisi sulle legislazioni e sulle sperimentazioni del lavoro temporaneo in Europa, da un gruppo di soci guidati da Guido Crivellin, attuale Presidente, Etjca si posiziona fra i primi 10 player del mercato del lavoro in somministrazione. Nata come Pmi oggi, con 65 filiali presenti su tutto il territorio nazionale, un organico di circa 380 persone, una media di 18mila contratti di somministrazione al mese, un fatturato di 265 milioni di euro nel 2017 che dovrebbe superare i 300 nel corso di quest’anno, si posiziona fra i primi 10 player del mercato del lavoro in somministrazione.
Dal 1999 Etjca è presente nel mercato del lavoro. Cosa è cambiato in questi vent’anni nel mondo del lavoro?
È cambiato il mondo in questi vent’anni, ed è ovviamente cambiato il mondo del lavoro. Già in quegli anni il mercato del lavoro si stova modficando: l’occupazione era in diminuzione e i datori di lavoro non riuscivano più a garantire ai lavoratori vita eterna in azienda. Quest esigenza di flessibilità è stata riconosciuta dalla legge Treu e dalla successiva legge Biagi che hanno legittimato l’esistenza delle agenize per il lavoro, le interinali di allora, comprendendone gli effetti per l’utilità sociale e anticipando quelli che sarebbero stati gli sviluppi futuri. Successivamente il Jobs Act e altri interventi hanno favorito lo sviluppo del lavoro somministrato che, non più imbavagliato dalla causale, ha potuto ulteriomente ampliarsi.
Quali sono i vostri punti di forza e di differenziazione rispetto alle altre Agenzie per il Lavoro?
Siamo un gruppo di professionisti che accompagnano le persone e le aziende da vicino, organizzati in una struttura flessibile che consente alle nostre filiali di godere di un’autonomia decisionale e operativa tale da dare risposte celeri e su misura. Siamo un’azienda guidata da un gruppo di imprenditori italiani e questo ci permette di mantenere l’indipendenza della nostra attività e di avere la solidità finanziaria necessaria. Siamo l’agenzia per il lavoro esclusivamente italiana e questo ci permette di conoscere le esigenze specifiche dei nostri clienti e del mercato in cui operano.
Perché un’azienda dovrebbe scegliere di lavorare con voi e perché lo dovrebbe fare un lavoratore?
Etjca è la risposta giusta per le aziende che cercano un partner consolidato, affidabile e competente, in grado di accompagnarle in tutti gli aspetti relativi alla gestione delle Risorse Umane. A loro garantiamo soluzioni specifiche e personalizzate, offrendo una consulenza mirata sui vari aspetti legati al mondo del lavoro: dalla somministrazione allo staff leasing, dall’apprendistato alla ricerca e selezione del personale. La nostra organizzazione semplificata e la conoscenza del territorio in cui operiamo ci consentono inoltre di offrire ai clienti una consulenza customizzata, assicurando le persone giuste al momento giusto. Alle persone in cerca di lavoro offriamo invece la possibilità di trovare un’occupazione in linea con il proprio profilo professionale, favorendo il contatto con diverse realtà imprenditoriali e garantendo allo stesso tempo al lavoratore tutele e rispetto della sicurezza.
Il vostro nome vuole sottendere il vostro modo di operare sul mercato. Ci può spiegare in cosa si concretizza la vostra “etica”?
Etjca si fonda su un modello che mette l’individuo al centro di ogni azione, sia esso un imprenditore in cerca di persone da inserire in azienda o un candidato in cerca di impiego. Il valore dell’etica è radicato nel nostro Dna e crediamo che avere un ruolo attivo nella società possa davvero fare la differenza. Per questa ragione, supportiamo anche progetti di associazioni a cui siamo legati da anni e iniziative di nuovi partner che operano nei territori in cui siamo presenti.
Il Decreto Dignità ha modificato anche le regole del lavoro somministrato. Qual è la sua opinione in merito? Quali saranno le conseguenze per le Agenzie per il Lavoro e per i lavoratori?
È troppo presto per valutare l’entità del problema e l’impatto che la nuova legge sul lavoro avrà sulla situazione occupazionale del nostro Paese. Personalmente sono convinto che il precariato aumenterà, che si svilupperanno altre forme di lavoro meno regolamentate e che ci sarà una maggiore turnazione nel lavoro e che il ritorno all’utilizzo delle causali nel rinnovo dei contratti non farà altro che aumentare i motivi di contenzioso, danneggiando le aziende
Flessibilità del lavoro e dignità della persona. Come si conciliano a suo avviso questi due aspetti?
È un dato di fatto che il lavoro, oggi e più che mai in futuro, sarà flessibile, e da questo non si può tornare prescindere. Così come è imprescindibile la dignità della persona e del lavoratore. Noi proviamo a far conciliare questi due aspetti stipulando con il lavoratore un contratto di assunzione che gli garantisce il medesimo trattamento economico e normativo applicato per i dipendenti assunti direttamente dall’azienda. Inoltre, nel caso di contratto a tempo indeterminato, nei periodi in cui il lavoratore non presta attività presso alcuna azienda, riceve un’indennità da parte dell’agenzia.
Si parla tanto di “skill mismatch”, cioè di divario tra le competenze presenti sul mercato e quelle richieste dalle imprese. Come si può a suo avviso risolvere questo problema?
Oggi le aziende richiedono delle professionalità che i ragazzi che escono dalle scuole purtroppo non hanno. Per risolvere questo sono convinto che l’unica soluzione sia in una formazione qualificante professionale, ambito su cui bisogna lavorare molto per creare i nuovi profili in linea con quelle che saranno le richieste delle aziende. Da parte nostra, se riteniamo che ci sia da completare la qualificazione di una persona prima di inserirla in azienda la formiamo attraverso la nostra consociata Job Solution.