Come ti becco il dipendente furbetto

Il sostegno delle Agenzie Investigative all’attività dei Consulenti del Lavoro, sia nella selezione del personale che nella gestione dei casi di dipendenti poco corretti, diventa sempre più importante.

0
496

La gestione dei dipendenti in azienda si sviluppa su diverse fasi: dalla definizione e stipula dei contratti di lavoro, all’iscrizione dei nuovi collaboratori presso gli istituti previdenziali di competenza fino alla gestione dei casi di infortunio e malattia e alla predisposizione delle retribuzioni mensili. Il Consulente del Lavoro in tutte queste fasi svolge un ruolo fondamentale.

Mettendo da parte quella che può essere considerata l’attività ordinaria di gestione del personale, esistono, nella vita di ogni azienda, dei casi atipici e straordinari che necessitano di una gestione specifica. Nel campo d’applicazione del Diritto del Lavoro rientrano infatti anche tutti i casi legati a contenziosi tra il dipendente e il datore di lavoro per i quali non esiste una metodologia di azione prestabilita, ma diversi orientamenti giuridici che necessitano di una conoscenza approfondita dell’argomento e delle varie casistiche possibili, oltre che delle azioni percorribili per tutelare gli interessi dell’azienda.

Il fenomeno dell’assenteismo

Prendendo in considerazione nello specifico i comportamenti scorretti da parte dei dipendenti infedeli, esistono una serie di casi che sono in grado di arrecare dei danni non indifferenti ai datori di lavoro sotto diversi punti di vista. Il principale fenomeno che racchiude al suo interno diverse tipologie di illecito, con altrettante modalità di intervento, è sicuramente l’assenteismo. I costi dei dipendenti assenteisti per le imprese sono complessi da misurare ma sicuramente rilevanti. Circa l’80% delle imprese, ad esempio, utilizza la retribuzione straordinaria per sopperire alle assenze dei propri collaboratori; questi costi aggiuntivi incidono per circa il 2% sul totale della retribuzione per dipendente. Altro costo indiretto è la perdita di produttività connessa alla necessità di sostituire i lavoratori assenti che mediamente si aggira intorno al 31,1%, per non contare il tempo impiegato dai dirigenti per gestire le assenze, che vengono stimati in circa 4,2 ore alla settimana, praticamente il 10% della settimana lavorativa per un totale di 210 ore all’anno per dirigente.

Le principali casistiche legate all’assenteismo sono quelle legate all’utilizzo illecito dei permessi ex legge 104 (per assistenza familiari disabili) e all’uso fraudolento dei permessi malattia. Tra i vari comportamenti infedeli del lavoratore, troviamo poi tutti i casi riconducibili alla cosiddetta concorrenza sleale, agli ammanchi in azienda e alle frodi informatiche. Questi illeciti vanno a intaccare due diritti imprescindibili del datore di lavoro e cioè la tutela del patrimonio aziendale e quella del rapporto fiduciario tra l’impresa e il lavoratore. La principale problematica in fase giudiziaria è però legata agli elementi probatori per dimostrare il comportamento scorretto da parte del dipendente.

Il supporto delle società investigative

Per fare ciò sono imprescindibili delle prove video o fotografiche che testimonino l’effettivo illecito del dipendente, oltre che tutti quegli elementi di prova accessori che vadano, di fronte al tribunale del lavoro, ad avvalorare la tesi accusatoria. È proprio in questa fase che si instaura la collaborazione tra il Consulente del Lavoro e la società investigativa, dotata di licenza ex art. 134 del Tulps, che permette di intraprendere un’azione disciplinare contro un dipendente del proprio cliente con cognizione di causa e abbattendo i rischi di un nulla di fatto che si può tramutare in un boomerang per il datore di lavoro stesso. Una denuncia al tribunale del lavoro senza le prove necessarie e sufficienti a confermare l’accusa rischia infatti non solo di portare all’annullamento della sanzione disciplinare, sia essa quella del licenziamento per giusta causa, della sospensione temporanea o altra modalità, ma di dover risarcire il dipendente in maniera cospicua.

Da questa necessità di affiancare alle competenze giuslavoristiche del Consulente del Lavoro quelle tecniche e specifiche dell’agenzia investigativa, è nata la Convenzione tra l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro e Abbrevia, che propone differenti tipologie di investigazione aziendale (dalle indagini pre-assunzione fino ai casi di assenteismo) e una formazione specifica sulla gestione di queste casistiche e problematiche.


L’accordo tra Abbrevia e i Consulenti del Lavoro

In base all’accordo stipulato, Abbrevia offre agli iscritti all’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro, alle condizioni esclusive concordate, i servizi di investigazione legati al mondo del lavoro. Le indagini si suddividono nella fase preventiva e in quella di gestione di comportamenti scorretti dei dipendenti. Le indagini pre-assunzione sono volte a verificare l’affidabilità e le informazioni sul potenziale candidato per poi procedere alla selezione.

Le investigazioni aziendali su dipendenti, soci e collaboratori si concentrano invece sui casi legati ad assenteismo, concorrenza sleale, violazione del patto di non concorrenza e in generale su tutti i casi che ledono il patrimonio aziendale e il rapporto fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro. La Convenzione mette a disposizione anche tutti i servizi legati alla gestione del credito, sia in fase preventiva che in fase di indagine patrimoniale per il recupero del credito su persone fisiche e giuridiche.


 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here