CONSULENTI DEL LAVORO | Per il Reddito di Cittadinanza necessaria la collaborazione con i professionisti

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Nel funzionamento del Reddito di cittadinanza sarà determinante il “Navigator”, il tutor che dovrà accompagnare il beneficiario della misura in un percorso di inserimento lavorativo e, al tempo stesso, aiutare l’Anpal nella gestione delle domande.

Un sistema che non funziona

Ma questa nuova figura professionale, per la quale sono già previste 6 mila assunzioni nei prossimi mesi, “rischia di fare un buco nell’acqua”, inserendosi in “un sistema che non funziona”, dove i Cpi hanno “carenza atavica di personale e scarsa formazione”.

Così la senatrice PD, Annamaria Parente, Vicepresidente della Commissione Lavoro del Senato, ospite di “Punti di Vista”, il programma di approfondimento politico realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Secondo la senatrice per far funzionare efficacemente le politiche attive del lavoro è necessario, da una parte, dare forte impulso all’Anpal, “assumendo i lavoratori precari, che potrebbero coordinare tutti i Navigator” e, dall’altra parte, creare una rete con i Consulenti del Lavoro, che come sottolinea “hanno esperienza con le aziende e con il lavoro”.

Il coordinamento tra tutti gli attori

La collaborazione con i professionisti è anche nell’idea della firmataria del primo Ddl sul reddito di cittadinanza, la senatrice pentastellata Nunzia Catalfo, Presidente della Commissione Lavoro del Senato, che ritiene “rivoluzionaria” questa misura di sostegno al reddito. “Con il Reddito di cittadinanza si va a porre un punto fermo sulla frammentazione delle politiche attive”, sostiene, “creiamo nuova occupazione e un coordinamento tra tutti gli attori che, a vario titolo, si occupano di politiche attive del lavoro, quindi, i Consulenti del Lavoro, le agenzie per il lavoro, i Cpi e i Comuni. La presa in carico, infatti, – ribadisce – non può essere solo del Comune, perché non ha quelle risorse e quel capitale umano necessario per prendere in carico tutti i beneficiari del Reddito”.

La qualità dei i servizi per l’impiego “la vera sfida” per il Paese

Certo è che “6 mila ‘Navigator’ sono un numero importante, ma sono pochissimi rispetto a quello che, invece, è il numero delle forze che dovremo mettere in campo per attuare uno strumento di tipo universale”, tiene a sottolineare la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, presente al dibattito. Sarà, dunque, la qualità dei i servizi per l’impiego “la vera sfida” per il Paese, perché come sostiene “abbiamo 8000 operatori, ma molti di questi non possono essere qualificati come orientatori e, quindi, come soggetti in grado di gestire la presa in carico dei beneficiari del reddito di cittadinanza”.

Indispensabile, quindi, la creazione di un sistema in cui gli operatori pubblici lavorino in sinergia con quelli privati, come ad esempio la Fondazione Consulenti per il Lavoro, agenzia per il lavoro del Consiglio nazionale dell’Ordine, riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La chiave di volta potrebbe essere proprio questa: “formare i ‘Navigator’ richiederà tempo, mentre i Consulenti del Lavoro hanno una rete di soggetti professionalmente formati e ‘ontologicamente’ già preparati a svolgere questa attività”, chiarisce la Presidente Calderone.

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