Lombardia: una Dote Lavoro da 102 milioni di euro

Nel corso degli ultimi 6 anni Regione Lombardia ha raggiunto risultati importanti sul fronte delle politiche attive per il lavoro: il 95% delle 126.328 persone che hanno attivato percorsi di inserimento lavorativo è stato collocato nel mercato del lavoro.

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Regione Lombardia

Con uno stanziamento di 102 milioni di euro, la Giunta regionale ha deliberato l’avvio della terza fase della Dote Unica Lavoro, la misura regionale che accompagna le persone nella ricerca attiva di un lavoro, con servizi personalizzati e proporzionati sulla base dei singoli fabbisogni formativi e professionali.

Erogata da operatori accreditati regionali sia pubblici che privati, scelti liberamente dai destinatari, la Dote si conferma strumento universale di sostegno alle persone. Possono beneficiarne i disoccupati, sia percettori sia non percettori di indennità di disoccupazione e tutti i lavoratori coinvolti in cassa integrazione che necessitano di un reinserimento o di una riqualificazione.

Complementarietà e integrazione con le misure nazionali

“In continuità con la precedente fase” ha spiegato l’assessore Melania Rizzoli, “la nuova Dote Unica Lavoro rafforza la sua complementarietà con le misure nazionali, così da garantire una più efficace distribuzione degli interventi e delle risorse pubbliche con cui vengono finanziati. Infatti, per evitare duplicazioni e garantire assistenza alla più ampia platea di beneficiari l’accesso alla politica regionale viene modulato sulla base delle analoghe misure attivate a livello nazionale: va in dissolvenza rispetto a misure che coprono determinate platee, come nel caso della Garanzia Giovani, e va in integrazione nel caso di misure che si rivolgono a determinati target, come nel caso dell’Assegno di ricollocazione circoscritto ai percettori di Naspi da oltre 4 mesi”. È stata anche confermata la consolidata modalità dei panieri personalizzati di servizi, a seconda di quanto le persone siano distanti dal mercato del lavoro.

Il valore del paniere dei servizi viene determinato tramite un rinnovato modello di profilazione che tiene conto del genere, dell’età e della carriera lavorativa del singolo disoccupato. Le fasce di aiuto del nuovo sistema di profilazione sono 4 e prevedono un intervento concentrato sulle persone con maggiore bisogno di accompagnamento.

Ciascun disoccupato avrà la possibilità di fruire di panieri diversificati di servizi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, definiti in base all’effettivo fabbisogno: il valore della dote varia in relazione alla difficoltà della persona, fino a un massimo di 4.500 euro per la fascia di maggiore intensità di aiuto.

Risultati positivi delle politiche attive in Lombardia

Nel corso degli ultimi 6 anni Regione Lombardia ha raggiunto risultati importanti sul fronte delle politiche attive per il lavoro. Nella prima fase di attuazione della misura (2013-2015), con un investimento di 62 milioni di euro, su 82.217 persone prese in carico, 57.275 sono state avviate al lavoro, corrispondente all’81% dei 70.767 disoccupati che hanno scelto percorsi di inserimento lavorativo.

Nella seconda fase (2016-2018), sono stati stanziati ben 180,7 milioni di euro per un totale di 169.313 beneficiari. I risultati occupazionali sono migliorati: il 95% delle 126.328 persone che hanno attivato percorsi di inserimento lavorativo è stato collocato nel mercato del lavoro.


Potenziata l’alternanza scuola-lavoro in Regione Lombardia

Con la seconda tranche di 10 milioni di euro, approvata dalla Giunta Regionale, le risorse complessive destinate al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro nel sistema duale di formazione professionale per il 2018-19 raggiungono 17 milioni di euro, cioè tre milioni in più dello scorso anno. Un traguardo possibile grazie ai risultati conseguiti sul campo da Regione Lombardia, che sono stati premiati da una più consistente ripartizione dei fondi statali.

“Sono molto soddisfatta” ha commentato l’assessore Melania Rizzoli “non si tratta solo di una spinta economica a continuare su questa strada, ma è il riconoscimento a livello nazionale che le nostre politiche danno buoni frutti. In due anni di sperimentazione, ben 20.100 studenti sono stati coinvolti nel potenziamento dell’alternanza e quasi 3.700 hanno ottenuto un contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica o del diploma. È un primato nazionale” ha concluso l’assessore.


 

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