di Laura Reggiani |
Punto di riferimento per il finanziamento della formazione continua negli studi professionali e nelle aziende ad essi collegate, Fondoprofessioni nasce dall’accordo interconfederale del 7 novembre 2003, tra Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa e Cgil, Cisl, Uil. Per conoscere più da vicino la realtà del Fondo abbiamo parlato con il suo direttore, Franco Valente. “La nascita del Fondo ha rappresentato, all’inizio degli anni 2000, un importante riconoscimento per il comparto professionale, anche in termini di differenziazione rispetto ad altri settori” spiega Valente. “Da quel momento gli Studi professionali italiani hanno potuto destinare lo 0,30% del monte salari del personale, che versano per obbligo di legge, al proprio Fondo interprofessionale di riferimento, per finanziare la formazione dei dipendenti negli ambiti e nei modi più adatti alle loro esigenze” prosegue.
Un settore di riferimento molto particolare
Il comparto professionale a cui si rivolge Fondoprofessioni presenta una media di 2,5 dipendenti per Studio, con una netta prevalenza di donne, che rappresentano oltre l’80% del personale dipendente. “Il cosiddetto capitale intellettuale costituisce un elemento centrale negli Studi professionali, per offrire un servizio di qualità ai clienti” commenta Valente. “Grazie a Fondoprofessioni è possibile soddisfare, in maniera tempestiva ed efficace, le esigenze di continuo aggiornamento e sviluppo di nuove competenze proprie del mondo professionale”.
Attraverso il finanziamento della formazione continua del personale, Fondoprofessioni favorisce infatti un processo di evoluzione delle competenze indispensabile per il comparto di riferimento, ma non solo. “La nostra platea di aderenti è composta in maggioranza da Studi professionali, ma si è decisamente consolidata anche l’adesione delle imprese di altri settori, segno che i nostri Avvisi garantiscono risposte efficaci ed efficienti. In generale, gli strumenti previsti dal Fondo favoriscono la formazione continua nelle micro-imprese, che tradizionalmente presentano maggiori difficoltà a livello di emersione dei fabbisogni e di accesso ai finanziamenti”, ha ricordato Valente.
Gli strumenti di finanziamento
Risposte immediate ai fabbisogni, attività progettate ad hoc, aggregazione della domanda formativa, soluzioni per imprese medio-grandi. Le esigenze degli aderenti trovano risposta attraverso i differenti strumenti previsti dal Fondo: avvisi a catalogo, monoaziendali, pluriaziendali e conto formativo individuale. Tramite gli avvisi a catalogo gli aderenti possono ottenere un rimborso pari all’80% del costo sostenuto, per la partecipazione ai corsi a catalogo accreditati dagli Enti formatori (agenzie formative) e approvati dal Fondo. Si tratta di uno strumento molto agile, che consente agli aderenti di rispondere alle proprie esigenze formative, scegliendo tra centinaia di corsi disponibili.
Gli avvisi monoaziendali sono invece pensati per chi necessita di interventi formativi progettati ad hoc, sulla base di specifiche esigenze. In questo caso, lo Studio interessato deve rivolgersi per la progettazione e la presentazione del piano formativo a uno degli Enti attuatori accreditati. La gestione, l’organizzazione e la rendicontazione delle attività approvate viene svolta dall’Ente attuatore, che riceverà il contributo dal Fondo, a copertura dei costi sostenuti. Questi Avvisi prevedono la possibilità di finanziamento integrale della formazione per lo studio o l’azienda partecipante.
Ci sono poi gli avvisi pluriaziendali che consentono di “aggregare” la domanda formativa proveniente da un determinato settore, territorio o rete di studi e aziende, per facilitare, in particolare, la formazione continua nelle realtà di più piccola dimensione. Tali attività vengono promosse da un Ente proponente, che rappresenta i fabbisogni diffusi all’interno del settore o territorio. Anche in questo caso, tutte le attività vengono svolte dall’Ente attuatore ed è prevista la possibilità di finanziamento integrale della formazione.
Infine, le imprese con almeno 50 dipendenti possono richiedere l’attivazione del proprio conto formativo individuale. Così facendo, possono ottenere il rimborso dei costi sostenuti per la realizzazione delle attività formative destinate al proprio personale, utilizzando direttamente le risorse versate al Fondo.
Le sinergie con il sistema bilaterale
Fondoprofessioni ha anche attivato diverse azioni sinergiche con Ebipro, l’Ente bilaterale per gli studi professionali. Gli studi che applicano il contratto collettivo nazionale Studi professionali possono finanziarsi la formazione in materia di salute e sicurezza, privacy e antiriciclaggio tramite Ebipro, in maniera agevole, scegliendo tra i corsi a catalogo accreditati presso il Fondo. “Gli Studi iscritti anche a Fondoprofessioni, oltre che ad Ebipro e Cadiprof, ottengono dall’Ente bilaterale un contributo pari all’80% del costo sostenuto, anziché del 60%” ha precisato Valente concludendo. “Un intervento, quello della bilateralità di settore, che risponde concretamente a esigenze e obblighi che riguardano migliaia di attività professionali, facendo della formazione finanziata uno strumento sempre più centrale nell’ambito del welfare contrattuale”.