di Greta Gironi |
Un’assunzione su 3 ha richiesto capacità di gestire e applicare tecnologie 4.0. Le aziende si stanno attrezzando per affrontare i cambiamenti della quarta rivoluzione industriale.
Solo lo scorso anno, il 34,2% delle oltre 4 milioni di ricerche di personale programmate, secondo quanto rilevato da Unioncamere attraverso il sistema informativo Excelsior, si è indirizzata verso profili professionali con competenze 4.0 adeguate per raccogliere questa sfida.
Mentre per elevare le conoscenze delle risorse umane già presenti in organico, il 30% delle imprese ha già svolto o intende avviare nei prossimi 12 mesi percorsi di formazione sulle tematiche 4.0. A scattare la fotografia sulle e-skill 4.0 è Unioncamere che ha realizzato un test di autovalutazione sulla maturità digitale su oltre 2.800 imprese attraverso il portale delle Camere di Commercio.
Competenze nelle abilità digitali di base
Oltre alle competenze 4.0 le aziende ricercano con particolare interesse anche altre skill ritenute chiave per affrontare i cambiamenti insiti nella digital transformation.
In particolare nel 2017 la competenza che registra la maggiore frequenza di richiesta da parte delle imprese riguarda le abilità digitali di base, quali “utilizzo delle tecnologie internet e abilità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale”, richieste al 57,7% dei profili in entrata. A seguire “capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative” (50,9%).
Formazione 4.0: le imprese non ci pensano
Il 10% delle imprese ha già realizzato dei corsi di formazione su Impresa 4.0, mentre il 20% ha in programma di avviarli entro i prossimi 12 mesi. Ma sette imprese su dieci non pensano di farne. E’ quanto risulta dall’analisi dei 2.823 self- assessment sulla maturità digitale effettuati fino allo scorso settembre dalle imprese.
Chi ha avviato percorsi formativi si è concentrato per ora principalmente sulle tecnologie per la gestione dei dati. Nel 54 % dei casi i corsi hanno riguardato le tecnologie per la gestione dei dati – big dati, analytics, cloud – mentre solo il 21 % dei casi fa formazione su tecnologie hard, come la robotica, la stampa 3D.
In aiuto alle aziende
nel processo di trasformazione digitale
Le Camere di Commercio con i Pid hanno già coinvolto più di 10mila imprese tra eventi informativi e self-assessment e stanziato quasi 33 milioni di euro in voucher per le Pmi. In prospettiva entro il 2019 contiano di raggiungere altre 20mila imprese e mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro.
Per colmare il gap di competenze, inoltre, a partire dai prossimi mesi il Sistema camerale definirà un sistema di attestazione delle skill dei Digital Manager, professionalità qualificate in grado di aiutare nel concreto le aziende nel processo di trasformazione.
Assicurare all’impresa lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo in chiave Impresa 4.0; garantire la progettazione e la realizzazione di modelli di business in chiave impresa 4.0; assicurare il coordinamento strategico ed operativo di ogni iniziativa progettuale di digital transformation e di Impresa 4.0; favorire il business networking sostenendo il coinvolgimento dei centri di competenza e dei Digital Innovation Hub: sono queste le principali attività dei Digital Manager delle Camere di commercio per accompagnare la rivoluzione delle competenze nel tessuto imprenditoriale.