Formazienda, al centro dello sviluppo

Il patto sociale per lo sviluppo non può prescindere, secondo Rossella Spada di Formazienda, dal “Lifelong Learning”.

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Formazienda 1 maggio

di Rossano Salini |

Rossella SPADA Formazienda
Rossella Spada, direttore generale di Formazienda

La formazione come fondamento della crescita di un paese e di prospettiva per i più giovani, e l’ignoranza come uno dei fattori di maggior costo per una persona e per la società intera. Questi i pilastri dell’intervento di Rossella Spada, direttore generale di Formazienda in occasione della manifestazione del 1° Maggio in Piazza del Plebiscito a Napoli. L’evento organizzato dal sindacato Confsal aveva quest’anno come tema “Un patto sociale per lo sviluppo”.

L’apprendimento continuo

“Il continuare ad apprendere lungo tutto l’arco della vita, concetto noto con il termine ‘Lifelong Learning’, deve stare alla base delle nostre azioni al fine di renderci sempre più capaci di assumere il controllo della nostra esistenza, di realizzare il nostro potenziale ed elevare il livello di aspirazioni”, ha detto Rossella Spada. “La condizione di base per il Lifelong Learning è non lasciare la scuola prima di aver imparato a imparare, prima di aver fatto proprio che ‘imparare significa imparare a vivere pienamente’, con più libertà e autonomia, con più consapevolezza e responsabilità”.

Un concetto che per Rossella Spada riguarda in modo particolare i giovani: “È a loro che dobbiamo guardare quando parliamo di sviluppo e di crescita per il nostro paese. Condividiamo l’attenzione posta sui giovani, perché si trovano a dover affrontare sfide importantissime e difficili, in un mondo che cambia velocemente dal punto di vista sociale, demografico ed economico. Non possiamo lasciarli soli di fronte a tutto questo: abbiamo il dovere di accompagnarli e di creare insieme a loro un sistema dove il lavoro sia garantito come diritto, dove la crescita e il compimento della singola persona siano favoriti attraverso la formazione e la valorizzazione del capitale umano”.

Tutto questo è al centro dell’attività dei Fondi, e in particolare di Formazienda, il fondo più dinamico e con il maggior tasso di crescita a livello nazionale, tanto da essersi collocato al quarto posto, con le sue oltre 110mila imprese aderenti per quasi 800mila addetti. “Confsal e Sistema Impresa hanno promosso la costituzione del Fondo Formazienda convinti che la formazione dei lavoratori fosse fondamentale per la competitività delle imprese e quale garanzia di occupabilità dei lavoratori, e grazie anche a Formazienda, fondo interprofessionale di primaria importanza, si sta prendendo coscienza di quanto la formazione sia elemento dell’attivo patrimoniale delle aziende”.

L’importanza del sapere

Nel suo intervento Rossella Spada ha poi posto l’attenzione sull’importanza del sapere e su quanto il non sapere possa essere non solo un di meno per la persona, ma anche un costo per la società.

“Il sapere è molto importante. L’ignorare è sempre più alienante. Nell’era della digitalizzazione, il divario tra il sapere e l’ignorare accentua ancora di più la differenza tra i lavoratori. In una prospettiva storico-antropologica risulta evidente: che l’assetto economico e culturale dell’uomo accelera in dipendenza dell’accrescersi delle conoscenze; che l’educazione è una risorsa per l’evoluzione dell’uomo; che il potenziale evolutivo dell’uomo è maggiore di quanto storicamente apparso; che l’educazione determina le condizioni che consentono l’affioramento di tale potenziale. Elevare, quindi, il livello di aspirazione dei singoli è un impegno che coinvolge tutti: individui, famiglie, istituzioni educative, media, mondo del lavoro e decisori pubblici”.

Ecco allora che l’educazione e la formazione si traducono in un vantaggio a tutto tondo: “L’educazione dei giovani e degli adulti costa. Ma quanto costa l’ignoranza? I costi sociali dei bassi livelli d’istruzione non sono semplici da stimare e da studi effettuati emerge che i costi per gli individui e le società sono molto significativi. Si tratta di costi individuali (quali precarietà nel lavoro, insicurezza, mancanza di autonomia, esclusione sociale, condizione di sudditanza); costi sociali (quali spesa per la salute, criminalità, democrazia poco partecipata); costi economici (quali basso livello di sviluppo e di produttività, scarsa innovazione)”.

Le risorse per la formazione

Ecco allora che l’attività degli enti preposti alla formazione deve essere particolarmente valorizzata e sostenuta, anche da un assetto politico e istituzionale realmente in grado di favorire il futuro dei giovani.

Ma non sempre è così: “Come Fondo riteniamo necessario che il Governo metta a disposizione della formazione maggiori risorse, abrogando la normativa della trattenuta forzosa sullo 0,30 – che oggi ammonta a 120 milioni annui – e assoggettando al contributo tutte le aziende. L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita dovrebbe diventare un diritto, oltre che un dovere. Restituire ‘centralità’ all’uomo in quanto tale è la vera sfida e insieme possiamo farlo. Ecco perché il tema della formazione è un elemento virtuoso del patto sociale per lo sviluppo”.


« L’educazione dei giovani e degli adulti costa. Ma quanto costa l’ignoranza?
I costi sociali dei bassi livelli d’istruzione non sono semplici da stimare,
ma da studi effettuati
emerge che i costi per gli individui e le società
sono molto significativi. »


 

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