A sei anni dal conseguimento del dottorato, lavora il 93,8% dei dottori di ricerca, è in cerca di un lavoro il 4,6% mentre non lavora e non cerca lavoro l’1,6%. Anche a quattro anni dal conseguimento del titolo lavora il 93,8%, mentre cerca un lavoro il 5% e non lavora e non cerca l’1,3%.
Rispetto all’edizione precedente dell’indagine, condotta da Istat nel 2014 (sulle coorti dei dottori di ricerca del 2008 e 2010), il tasso di occupazione a sei anni è sostanzialmente stabile, mentre migliora di 2,3 punti percentuali quello a quattro anni. L’occupazione è elevata in tutte le aree disciplinari, in particolare per i dottori dell’ingegneria industriale e dell’informazione (oltre il 96% lavora a quattro anni dal dottorato e oltre il 98% a sei anni); risulta più bassa tra i dottori delle Scienze politiche e sociali.
A sei anni dal titolo il 24,1% dei dottori occupati è impiegato nel settore dell’istruzione universitaria: tra questi, il 51,1% con un lavoro dipendente mentre il 36,6% è finanziato da assegni di ricerca.
Un dottore su dieci lavora come professore o ricercatore universitario (40% presso lo stesso ateneo in cui è stato conseguito il dottorato); fra coloro che vivono all’estero lo stesso rapporto è di un dottore su quattro. In aumento rispetto al passato la quota di occupati nel settore dell’istruzione non universitaria (dal 12,4% per la coorte 2004 al 17% per la coorte del 2012).