Il benessere aziendale, tema caro a chi si occupa di risorse umane, non dipende solo dalla organizzazione, ma dallo stato d’animo che siamo riusciti a creare nel team, dall’autostima che abbiamo infuso ai nostri collaboratori, dalle belle relazioni che si sono create e, soprattutto dalla possibilità che i nostri collaboratori possano esprimersi al meglio ed essere riconosciuti per il proprio talento.
Per avere aziende vincenti occorre anche gestire la “job rotation”, sviluppando il potenziale delle persone sui punti di forza e non di debolezza come spesso accade nelle aziende con manager poco illuminati e creativi. Uno strumento che ci può venire in aiuto quando dobbiamo selezionare e ricollocare i nostri collaboratori è l’Enneagramma.
Cosa è un Enneagramma?
Dal greco ennea, che significa nove, e gramma, che significa disegno, viene utilizzato in ambito psicologico per delineare lo studio delle principali personalità che ciascuno di noi cela, con lo scopo di conoscere meglio se stessi e gli altri, al fine di intraprendere percorsi di crescita propedeutici a migliori relazioni e gestione dei conflitti.
Graficamente, il simbolo dell’Enneagramma si realizza a partire da una circonferenza suddivisa in nove parti rappresentanti le principali personalità che raffigurano gli enneatipi esistenti, che a loro volta possono essere suddivise in 3 sottotipi che portano a 27 le principali tipologie di genere umano. Ho parlato di principali tipologie perché in realtà sono infinite: ogni persona è infatti unica e irripetibile, plasmata dalla sua storia personale, familiare e sociale, ma allo stesso tempo in ogni personalità si possono scorgere comportamenti e modi di essere, pensare e agire ricorrenti, che le accomunano.
A cosa serve un Enneagramma?
Chi sono io? Perché mi sento così? Perché reagisco così a questa persona? Perché manifestare i miei obiettivi è così impegnativo? Come posso “cogliere l’ottimo” in me stesso e negli altri? L’Enneagramma rappresenta un viaggio alla scoperta di sé e degli altri, una mappa di autoconoscenza originale e dinamica, che integra aspetti della mente conscia e inconscia attraverso un mosaico di tessere che mettono in risalto sia gli aspetti limitanti o condizionanti della propria personalità sia i percorsi di crescita utili a liberare le proprie potenzialità e vivere al meglio il proprio compito di vita.
A chi si occupa di gestione delle risorse umane l’Enneagramma può essere utile per mettere in risalto gli aspetti limitanti o condizionanti nella scelta corretta del personale da inserire all’interno dell’ambiente di lavoro o qualora si debba rivalutare la posizione del personale già occupato in funzione dei talenti espressi effettivamente da ognuno. Le tecniche dell’Enneagramma permettono infatti di allocare il personale già in forza o in fase di assunzione in modo più sinergico rispetto agli obiettivi aziendali, valutando fin dalla fase iniziale il talento e le ombre dei nostri collaboratori, anche in relazione alle diverse altre personalità presenti in azienda, migliorando quindi la gestione dei conflitti.
Come utilizzare un Enneagramma?
L’Enneagramma è uno strumento di autoconoscenza e trasformazione personale, alla luce della consapevolezza delle proprie attitudini e motivazioni inconsce, utile per il management a indirizzare i propri collaboratori verso i propri punti di forza e quindi verso una maggior motivazione. Pur tuttavia, tale strumento non descrive completamente l’individuo dal punto di vista della sua storia, della sua intelligenza ed essenza, in quanto l’uomo è più ricco e complesso della sua appartenenza tipologica. La conoscenza attraverso l’uso dell’Enneagramma non può tramutarsi in pregiudizio nei confronti delle persone, ma deve guidare a una comprensione empatica e una accettazione più profonda e rispettosa dell’altro.
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Mirco Spaggiari è fondatore di Om.En, società di consulenza aziendale.
Le 9 personalità, i loro profili, le loro ombre e i percorsi di crescita
1 – L’idealista
Il suo profilo
Impegnato a migliorare se stesso e a creare un mondo di giustizia e di ordine morale, ha standard morali elevati ed è disposto a sacrificare i propri interessi per salvaguardare i principi in cui crede. Lavora con intensità, è metodico e organizzato, valuta istintivamente le situazioni, giudicando ciò è bene o male, ciò che è giusto o sbagliato. Cura i dettagli e ritiene essenziale che le cose siano fatte con precisione. Più spesso introverso che estroverso.
La sua ombra
Pignoleria, perfezionismo, critica eccessiva, senso di colpa, insoddisfazione e frustrazione dinanzi a ciò che non corrisponde alle sue attese. Forte senso del ʺdovereʺ, moralismo, intolleranza e rigidità.
Il suo percorso
- Comprendere che non c’è un solo modo di fare le cose, accettare prospettive diverse;
- Accettare la propria rabbia, senza avvertire il bisogno di giudicarla o giustificarla;
- Apprezzare i progressi e i piccoli passi, senza pensare a quanto resta da fare o a come si poteva fare meglio in minor tempo, accettando le proprie e altrui vulnerabilità;
- Sorridere di se stessi, sdrammatizzando e relativizzando le proprie preoccupazioni, non siamo nati per soffrire ma per ricercare la nostra dimensione di felicità;
- Trasformare la frustrazione o il senso di colpa in energia positiva, tesa a promuovere la giustizia e la verità;
- Convivere creativamente con le proprie e altrui imperfezioni.
2 – L’aiutante
Il suo profilo
Estroverso, amabile, affettuoso e altruista. Le parole preferite del suo vocabolario sono: amore e amicizia. Possiede ottime capacità di comunicazione, una spiccata sensibilità nel cogliere i bisogni altrui, una grande disponibilità e generosità nel farsi carico del prossimo. Agisce con spontaneità e calore ed è sicuro di poter gestire le diverse situazioni e difficoltà che richiedono il suo intervento.
La sua ombra
Invadenza nella vita altrui, tendenza a manipolare gli altri, atteggiamento possessivo, ʺcompreso del salvatoreʺ, paura del rifiuto, timore del vuoto e della solitudine, tendenza a dare consigli, ricorso alla vendetta se non si sente apprezzato per quanto fa.
Il suo percorso
- Prendere consapevolezza delle motivazioni nascoste, nel proprio modo di agire e di comportarsi;
- Prendere coscienza che il bisogno compulsivo di aiutare può essere un modo di controllare gli altri;
- Scoprire che l’amore è un dono gratuito: non si compra né si conquista;
- Rendersi conto che siamo amati per chi siamo più che per quanto facciamo;
- Lasciare spazio agli altri e prendere spazio e tempo per se stessi;
- Discernere con obiettività i bisogni del prossimo, senza proiettare i propri;
- Vivere la solitudine come un’opportunità di approfondimento interiore.
3 – L’organizzatore
Il suo profilo
Ha obiettivi chiari e una grande capacità di lavoro. È in grado di portare avanti molti progetti contemporaneamente. Maestro nell’arte della comunicazione, ha grande forza di persuasione, sa vendere le sue idee adattandosi con facilità alle esigenze di chi gli sta intorno. Dinamico, pragmatico, assertivo, cura l’immagine che vuole dare, trasmette sicurezza ed entusiasmo per ciò che fa, sapendo promuovere il lavoro di équipe.
La sua ombra
Eccessiva dedizione al lavoro, accentuata importanza data al ruolo e al successo a scapito dei sentimenti e dell’interiorità. Competitivo, stacanovista e arrivista, può manipolare le persone per conseguire i propri obiettivi alterando la verità.
Il suo percorso
- Rallentare il proprio ritmo e il proprio attivismo, prendendo consapevolezza che il valore personale è legato a chi si è e non a ciò che si fa;
- Rendersi conto che l’immagine o l’apparenza non sono la dimensione più importante della vita;
- Fare tesoro della saggezza maturata all’ombra dei fallimenti e delle sconfitte;
- Privilegiare la collaborazione e non la competizione con gli altri, facilitando il lavoro d’équipe;
- Prestare attenzione ai sentimenti per essere più autentici, senza mascherarsi dietro il ruolo o la professione;
- Non lasciare che l’efficienza diventi il criterio unico o principale nel valutare le situazioni e le persone;
- Vedere il ʺnon fare nienteʺ come un sentiero per addentrarsi nelle verità interiori verso la nostra essenza .
4 – L’artista
Il suo profilo
Spesso introverso, è intuitivo e focalizzato sui sentimenti, che vive intensamente. Valorizza tutto ciò che è bello e ha uno spiccato senso estetico. Privilegia la relazione a due, giocata in intensità e profondità, più che quella di gruppo. Dentro di sé alberga un vulcano di sentimenti e bisogni, che fa fatica ad esprimere adeguatamente. Si rifugia nella fantasia e nell’immaginazione, per compensare momenti di solitudine.
La sua ombra
È portato ad avvertire un senso di incomprensione e di incomunicabilità. Frequente rivisitazione del passato, difficoltà a vivere nel presente e proiezione in un futuro immaginario. Idealizzazione e conseguente insoddisfazione nei rapporti, difficoltà ad accettare i distacchi, fatica a guarire le ferite, tendenza a incupirsi e a ritirarsi nel proprio mondo.
Il suo percorso
- Vivere il presente senza lasciarsi prendere dalla nostalgia per opportunità perdute o dall’illusione di un futuro diverso;
- Integrare la sensibilità per ciò che è bello e raffinato con l’apprezzamento per ciò che è ordinario;
- Volersi bene e trovare qualcuno con cui confidarsi, per sentirsi meno soli interiormente;
- Trasformare le proprie ferite in compassione e solidarietà;
- Saper esprimere, attraverso il canale artistico o la comunicazione interpersonale, il mosaico del proprio mondo interiore;
- Non smarrirsi nell’auto-assorbimento, ma discernere modi concreti per veicolare la propria energia e sensibilità emotiva.
5 – L’osservatore
Il suo profilo
Dà valore alla conoscenza, sentendosi stimolato da tutto ciò che allarga il suo sapere. Ha una propensione innata per l’analisi e la sintesi, ed è affascinato da nuovi sistemi di teorie. È percettivo, logico e originale nel suo modo di valutare la realtà. Ama la libertà e l’indipendenza, non vuole essere al centro dell’attenzione, evita il protagonismo, vive bene da solo. È lungimirante, possiede una curiosità innata e il senso dell’umorismo.
La sua ombra
Difficoltà ad esprimere i sentimenti, a lasciarsi coinvolgere emotivamente e a vivere le situazioni di intimità. Appare freddo, razionale e distaccato: è come se chiudesse fuori da sé la realtà. Ha bisogno di controllare le situazioni, per evitare possibili sorprese e teme il rischio del ridicolo.
Il suo percorso
- Non essere solo osservatori o ricercatori, ma attori e protagonisti delle vicende umane;
- Educarsi a identificare, valorizzare e condividere i propri stati d’animo, per essere più umani e integrati;
- Essere consapevoli che ci sono diversi tipi di intelligenza, senza criticare o mortificare chi appare meno dotato di noi;
- Prendere l’iniziativa di rivelarsi, lasciando cadere la paura di apparire ridicoli;
- Trovare il positivo nelle opportunità di lavoro in équipe, rinunciando al bisogno di fare tutto da soli;
- Condividere il proprio tempo e le proprie conoscenze, senza timore di impoverirsi;
- Fare esercizi fisici, per sentirsi più vivi e spontanei.
6 – Il collaboratore
Il suo profilo
Si distingue per il suo forte senso di fedeltà e responsabilità rispetto ai valori dei diversi gruppi di appartenenza. È costante e affidabile nel portare avanti gli impegni presi. Ha bisogno di conoscere le aspettative e le regole, avere chiare linee di comportamento cui fare riferimento ed agire con più sicurezza. È generalmente fedele all’autorità costituita, ama la tradizione e teme l’avventura e l’innovazione. Agisce con prudenza e coltiva l’ospitalità.
La sua ombra
Eccessiva dipendenza dagli altri, scrupoloso attaccamento alle convenzioni, critica e condanna di chi trasgredisce le regole. Può diventare diffidente del prossimo, ha difficoltà ad accettare l’ambiguità, paura di sbagliare e di dare una cattiva immagine di sé, incapacità di dire ʺnoʺ, indecisione e dubbio che consumano le energie mentali e psichiche.
Il suo percorso
- Imparare ad affrontare dei rischi, per guadagnare fiducia in sé e nelle proprie capacità;
- Esprimere con maggiore tempestività le proprie idee e i propri sentimenti, senza lasciarsi condizionare dagli altri;
- Operare partendo da una crescente autorevolezza interiore;
- Fare scelte che siano in sintonia con le proprie convinzioni, anche se possono contrastare col parere di altri;
- Assumersi la responsabilità delle proprie posizioni ed azioni, senza nascondersi dietro l’autorità, le norme o la paura di perdere l’immagine;
- Imparare a dire no e a stabilire dei limiti nei confronti degli altri.
7 – L’ottimista
Il suo profilo
Presenta un perenne stato di vitalità, gioia ed energia che lo rendono simpatico e attraente. È estroverso, creativo e aperto a tutte le opportunità che la vita offre. Ha bisogno di varietà, coltiva molti interessi e sa essere l’anima della compagnia. Proiettato verso il futuro, è convinto delle illimitate possibilità della vita e ha bisogno di stimoli costanti.
La sua ombra
Superficiale, impulsivo ed edonista, fugge dalla sofferenza attuando la strategia della distrazione o ricorrendo a giustificazioni opportuniste. Ha difficoltà a empatizzare con chi vive situazioni di sofferenza e di negatività. Ricorso al sogno e alla fantasia come fuga da una realtà frustrante. Mancanza di perseveranza e di autodisciplina.
Il suo percorso
- Vigilare sulla propria impulsività, sapendo discernere quali stimoli assecondare e quali frenare;
- Vivere i momenti di frustrazione e sofferenza quali opportunità di maturazione;
- Valorizzare il silenzio e la riflessione quali vie per andare al cuore delle cose;
- Fare tesoro del tempo presente, senza proiettarsi costantemente nel futuro;
- Imparare ad ascoltare le persone, soprattutto quelle che vivono momenti difficili, senza cercare di presentare le cose nella luce più rosea;
- Portare a termine i programmi intrapresi, anche quando costano fatica e sono noiosi;
- Essere consapevoli che il saggio discernimento delle priorità contribuisce alla propria felicità.
8 – Il capo
Il suo profilo
Forte ma non complicato, realista e orientato all’azione e al lavoro. Ha opinioni chiare e radicate. Lotta per i valori in cui crede e va diritto all’obiettivo. Sa assumere il ruolo di leader e non teme di confrontare l’autorità. Ha un forte senso della giustizia e si batte per proteggere i più deboli. È concreto, passionale e deciso. Ha un grande bisogno di essere in controllo di ciò che lo circonda: cose e persone. Ama le sfide e le situazioni difficili.
La sua ombra
Aggressivo e arrogante, formula giudizi immediati sulle situazioni e sulle persone prima di conoscerle a fondo. Intollerante verso chi cambia bandiera, vendicativo, maschera la propria fragilità, trascura i sentimenti più delicati, controlla eccessivamente le situazioni e tende a dominare le persone, dando l’impressione di non aver bisogno degli altri.
Il suo percorso
- Imparare a valorizzare l’aspetto tenero e vulnerabile di sé;
- Essere attenti al ruolo dei sentimenti, propri e altrui, per deliberare e agire più saggiamente;
- Prendere atto che nessuno è autosufficiente e che un’appropriata dipendenza dagli altri è segno di umanità e di maturità;
- Mettere la propria forza a servizio degli altri, soprattutto dei deboli e dei poveri;
- Riconoscere che ognuno possiede frammenti di giustizia o di verità, senza assolutizzare o voler imporre la propria;
- Curare il modo di dire le cose, per non rischiare di perdere i contenuti;
- Non formulare giudizi affrettati o sommari sulle persone senza aver prima raccolto informazioni sufficienti
9 – Il mediatore
Il suo profilo
Calmo e amichevole, ha un’immagine modesta di sé, è paziente e tollerante con il prossimo. Non è portato a criticare o a giudicare le persone, ma cerca piuttosto di riportare la riconciliazione. È metodico e tenace, predilige le cose abitudinarie e la routine. Cerca la mediazione e promuove l’armonia. Ha una forte capacità di sopportazione, sa adeguarsi alle situazioni e convive bene con il silenzio.
La sua ombra
Difficoltà a dire di ʺnoʺ. Fugge il conflitto o lo minimizza. È portato a reprimere i sentimenti, soprattutto la collera, ha bisogno di essere sollecitato dall’esterno per agire. Portato a svalutarsi e a rimandare a domani quello che può fare oggi. Ha difficoltà a focalizzare l’attenzione e a incanalare le proprie energie.
Il suo percorso
- Credere in se stessi e nel valore dei propri doni e del proprio contributo;
- Imparare ad affrontare in modo costruttivo le tensioni, evitando di far apparire le cose tranquille ad ogni costo;
- Trovare modi ed occasioni per canalizzare positivamente la propria collera e frustrazione, anche attraverso un sano confronto;
- Prendere coscienza che la fuga o la narcotizzazione non sono tranquillizzanti che curano;
- Attivare le proprie energie imparando a prendere l’iniziativa, senza dipendere dagli stimoli esterni;
- Scoprire una passione per la vita, mettendo in azione le proprie potenzialità e la propria creatività;
- Imparare a focalizzare l’attenzione e a stabilire le priorità.