“Servono risposte chiare e veloci da parte del Governo sulla situazione delle colf e delle badanti lasciate da sole a ‘navigare a vista’, insieme alle famiglie, nel bel mezzo della bufera emergenziale Covid-19”. A “tuonare” per scuotere il governo e chiedere un aiuto concreto ad una categoria di lavoratori troppo spesso dimenticata, è il segretario nazionale del comparto ‘colf e badanti’ della Fesica Confsal Flaminia Mariani, già nota per altre iniziative a tutela di questa classe di lavoratori.
Prendere provvedimenti anche per il sostegno di colf e badanti
“Non c’è nessuna certezza per questa categoria di lavoratori che secondo l’Istatammontano a circa 2 milioni. Molto spesso costretti a lavorare in nero, per loro la cassa integrazione in deroga ed il fondo di integrazione salariale non sono previsti dal decreto ‘cura Italia’ di recente pubblicazione. Le famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf e baby sitter, non hanno altra soluzione se non – in questo momento – quella di interrompere il rapporto di lavoro”.
“È fondamentale– spiega Flaminia Mariani –non emarginare questi lavoratori e cercare di aiutare le famiglie che vorrebbero continuare a sostenerli nonostante il difficile periodo storico che attraversa del Paese. Differente è la situazione delle badanti, spesso sole a casa ad accudire gli anziani senza poter usufruire nemmeno di un giorno di riposo. Bisognerebbe in questo caso– conclude la sindacalista – rivalutare il loro ruolo e prevedere la totale deducibilità del costo del lavoro domestico per tutelare sia le famiglie che i lavoratori, e sempre all’insegna della legalità”.
