di Annalisa Cerbone |
Quello del turismo è senza dubbio uno dei settori maggiormente colpiti dal Corona Virus: sull’ospitalità l’impatto dell’epidemia è stato più drammatico di tutte le crisi le precedenti. Per il 2020 si prospetta un calo di presenze in Italia di almeno 260 milioni, circa il 60% in meno dello scorso anno, e una graduale ripresa dei viaggi è prevista solo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021.
“Il Turismo è un settore che non può immagazzinare presenze o arrivi: quello che si perde, è perso”, commenta Ermando Mennella, presidente di Federalberghi Isole Minori. “La ripresa sicuramente sarà graduale ed è ipotizzabile nella parte finale di quest’anno. Le conseguenze economiche sono tragiche, perché come affermavo prima nulla è recuperabile. Il settore turistico non è solo l’albergo, ma è come un mosaico formato da tante piccole tessere, ognuna indispensabile”.
Si parla per l’estate 2020 di un turismo di prossimità: come vi state attrezzando per sostenere il “turismo domestico in Italia”, anche per compensare il calo del turismo straniero?
Il turismo di prossimità non è la soluzione, anche perché la potenzialità delle principali località turistiche italiane supera di gran lunga le capacità delle singole regioni. Le nostre preoccupazioni riguardano la perdita del mercato estero, che non è sostituibile.
E il voucher “salva-vacanza”, può essere utile?
Sicuramente sarà utile, ma non rappresenta la soluzione. Si potrebbe pensare alla possibilità di rendere detraibile dalle tasse la spesa sostenuta per la vacanza.
Molti alberghi hanno lanciato la formula TakeAStay, i “bond” alberghieri flessibili, una rivisitazione dei classici voucher-regalo. Quali i vantaggi per i turisti e le conseguenze per gli albergatori?
Sono strumenti positivi per una liquidità temporanea per le aziende ma non possono essere un rimedio. Ai turisti potranno garantire un soggiorno, ma sono limitanti perché obbligano a fare una vacanza in un determinato luogo o albergo. La vacanza è emozione e libertà, non un obbligo.
Quali sono invece le misure a sostegno dei lavoratori del settore?
I lavoratori stagionali del settore turistico godono di minori tutele rispetto ai lavoratori di aziende che assumono con contratti a tempo indeterminato, che però il settore turistico non sempre può consentire, proprio in ragione della stagionalità dell’attività turistica.
Il Fondo For.Te. ha integrato il proprio pacchetto di misure con l’adozione di nuove disposizioni inerenti la situazione di crisi. Ce le può illustrare?
In questo periodo legato all’emergenza sanitaria, il fondo ha reso possibile la più ampia partecipazione dei lavoratori agli interventi formativi, ha consentito la realizzazione degli interventi derogando ad alcuni dei vincoli propri del Fondo, ha riconosciuto e valorizzato l’importanza delle competenze specifiche riferite alle misure di sicurezza e di prevenzione sui luoghi di lavoro in tema Covid-19, ha garantito e messo a disposizione le risorse dei Conti Individuali Aziendali e di Gruppo.
In particolare, ha stabilito che, in aggiunta ai lavoratori con contratto a collaborazione coordinata e continuativa, ai lavoratori sospesi e a quelli in cassa integrazione, venga consentito l’inserimento nei Piani formativi di: lavoratori ammessi alle prestazioni del Fondo di integrazione salariale (FIS); lavoratori in possesso dei requisiti per esercitare il diritto di precedenza e di quelli assunti con contratto a termine, anche a fronte di intensificazione stagionale e/o ciclica dell’attività in seno ad imprese ad apertura annuale che, nell’ambito dei dodici mesi precedenti, abbiano lavorato alle dipendenze di imprese aderenti al Fondo; lavoratori dei territori che siano stati interessati da una dichiarazione dello stato di emergenza adottata nell’ambito dei trentasei mesi precedenti la presentazione del piano, ovvero delle Province di Venezia e di Genova; lavoratori delle Province colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017.
Molte strutture ricettive hanno previsto soggiorni gratis per il personale sanitario impegnato durante la pandemia. Quale iniziativa di solidarietà ha promosso Federalberghi?
Insieme a Federalberghi Ischia e Procida abbiamo donato all’Ospedale “Anna Rizzoli” a Lacco Ameno un nuovo macchinario che migliora la diagnostica durante l’emergenza Covid-19 ma guarda ben oltre, essendo utile per altre ricerche. Abbiamo così avviato un percorso che vede cittadini, imprese e istituzioni uno al fianco dell’altro impegnati a favore di una sanità più attenta sia alla popolazione sia agli ospiti dell’isola. Abbiamo, inoltre, portato avanti una raccolta fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.
Proviamo a immaginare, infine, il post-Covid. Da che cosa possiamo ripartire?
L’ospitalità turistica deve far vivere all’ospite una esperienza da ricordare; la ripartenza deve dunque garantire all’ospite di vivere la sua esperienza. Tutte le nostre azioni devono tendere e sempre tenderanno verso questo obiettivo, oltre a garantire agli ospiti alberghi che tutelino in tutto la loro salute, che è anche tutela dei lavoratori del turismo.