L’emergenza Coronavirus ha dato un forte impulso all’adozione dello Smart Working, rendendo opportuna una riflessione sulle modalità e le competenze manageriali utili per governare i cambiamenti.
Per tale motivo Fondirigenti ha realizzato in aprile una survey su un campione di oltre 800 aziende, i cui risultati sono incoraggianti. Attualmente operano in “lavoro agile” poco meno della metà dei lavoratori, ma vi è la percezione di poter aumentare questa percentuale fino a coinvolgere sei lavoratori su dieci. Anche i lavoratori apprezzano questa modalità e non si rilevano grandi differenze in base all’età e alle funzioni nell’adattarsi allo Smart Working.
Investire sullo Smart Working
Le imprese sono ben disposte a investire per diffondere il lavoro da remoto e considerano prioritario mettere a disposizione dei dipendenti adeguate dotazioni tecnologiche, così come una nuova organizzazione del lavoro e modelli di programmazione per obiettivi.
Per questo la formazione avrà un ruolo importante e dovrà riguardare soprattutto il management e la gestione delle risorse, così come la cyber security e la digitalizzazione dei processi aziendali.