di Giorgia Andrei |
Sono oltre sei milioni in tutto il mondo gli utenti della piattaforma di e-Learning sviluppata da Docebo, la società fondata in Brianza nel 2005 da Claudio Erba, che oggi fattura circa 40 milioni di euro, è quotata alla borsa di Toronto e ha come principali investitori due fondi canadesi.
Quello di Docebo è un business case di successo nel settore della formazione, un esempio positivo di come un uso sapiente della tecnologia arricchisca l’individuo anziché limitarlo nell’esprimere le sue potenzialità. Sì, perché è proprio la tecnologia più spinta, l’Intelligenza Artificiale, a fare la differenza negli strumenti di e-Learning di Docebo.
Ne parliamo con Fabio Pirovano, Chief Technology Officer di Docebo, che chiarisce subito come parlare di Intelligenza Artificiale in un ambito tradizionalmente “umanistico” come quello della formazione non debba far pensare a metodi di insegnamento e di apprendimento poco empatici: “L’uso dell’Intelligenza Artificiale deve essere consapevole, sia per chi la introduce sia per chi la utilizza effettivamente. Non è corretto nasconderla, così come è sbagliato non porre la persona sempre al centro. L’IA va considerata un aiuto, un supporto alla persona, senza che questa perda il controllo. In Docebo l’Intelligenza Artificiale si affianca all’utente in vari compiti, senza mai sostituirlo, ma solo facilitandolo nelle operazioni più routinarie”.
Quale pensa sia stata l’intuizione vincente che ha fatto di Docebo una delle realtà più avanzate nel settore della formazione?
Ritengo che sia stato fondamentale fermarci a osservare e capire come le persone apprendono effettivamente nel mondo del lavoro. Abbiamo di conseguenza sviluppato e fornito strumenti che seguissero la realtà dell’apprendimento collaborativo e “bottom-up”, che sono divenuti poi complementari alla formazione formale e agli approcci precedenti, tipicamente centralizzati e di tipo “top- down”.
La vostra piattaforma di e-learning si propone di ottimizzare la formazione e incrementare le performance e il coinvolgimento di dipendenti, partner e clienti. Come si traduce concretamente, per un’azienda, il raggiungimento di questo obiettivo?
Mettendo i clienti al centro di ogni nostro dipartimento aziendale e promuovendo e diffondendo una cultura volta a comprendere quali sono gli obiettivi dei programmi formativi dei singoli clienti, per poterli supportare al meglio.
La formazione di dipendenti/collaboratori è diventata una priorità per i dipartimenti HR? O, comunque, perché dovrebbe esserlo?
Nel mondo del lavoro moderno trovare talenti e trattenerli in azienda è sempre più complesso, anche per via dell’iperspecializzazione delle nuove professioni, dal data scientist al mobile developer, ad esempio, ad altre figure molto specializzate. La formazione è certamente una parte importante del processo, perché fornire dei percorsi di completamento e di crescita permette di valorizzare i propri talenti, tramite l’Upskilling e il Reskilling.
Chi sono le aziende italiane che scelgono Docebo? Quali sono le loro esigenze oggi?
In Italia la formazione e-Learning è ancora legata alla formazione del personale, sia nelle medie che nelle grandi aziende, che costituiscono la maggior parte dei nostri clienti, in tutti i settori. Tuttavia, anche le imprese stanno iniziando a cogliere l’opportunità di utilizzare l’e-Learning per formare i propri partner e i propri clienti, accelerando così il business.
Avendo visibilità anche a livello internazionale, come escono le imprese italiane dal confronto con le realtà estere quando si parla di e-Learning?
Se le confrontiamo con il modello americano di utilizzo dell’e-Learning, dovremmo dire che “stanno inseguendo”. Sebbene il mercato della formazione a distanza in Italia stia crescendo, i clienti sono spesso al primo approccio rispetto a questa modalità di formazione. All’estero, e soprattutto negli Stati Uniti, come detto, il mercato è sicuramente più maturo e consapevole delle opportunità e degli strumenti offerti dall’e-Learning.
Quali sono le parole chiave per l’e-Learning del futuro?
Upskilling e reskilling. L’attenzione alle skill delle persone, alla loro evoluzione e alla loro crescita è il trend del futuro, che vedremo affermarsi sia nelle discussioni sia negli strumenti che verranno sviluppati.
I PILASTRI DELLA PIATTAFORMA DOCEBOIntelligenza Artificiale e modello formativo 70:20:10 sono alla base dell’e-Learning di Docebo. Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale di Docebo, specifici per la formazione e supportati da una combinazione di machine learning, deep learning ed elaborazione del linguaggio naturale, ampliano l’esperienza di apprendimento, di singoli e di team di lavoro, rendendola automatizzata, personalizzata e scalabile. E proprio la formazione esperienziale è la parte più consistente del modello 70:20:10, un approccio secondo il quale il 70% della formazione è, appunto, costituito da quanto le persone imparano attraverso la pratica, i compiti giornalieri e le sfide, ovvero la “Formazione Esperienziale”, il 20% è “Formazione Sociale”, ossia training, mentoring e interazione con i propri pari, e il 10% è “Formazione Formale”, ovvero è dato dall’apprendimento attraverso corsi e programmi on-line. |