Le attuali contingenze dovute alle diverse restrizioni nella libera circolazione delle persone, stanno profondamente modificando le consolidate abitudini quotidiane degli individui.
Le inevitabili ripercussioni economiche coinvolgono e stravolgono, a vario titolo, soprattutto il mondo del lavoro: termini come ‘smart woking’, ‘home working’ e ‘remote working’ entrano prepotentemente nel vocabolario di chi possiede o possedeva un contratto di lavoro subordinato.
Il mercato dei liberi professionisti è in continua crescita
In numeri parlano chiaro: l’Italia è un paese di liberi professionisti. Più di un quarto del mercato del lavoro è stabilmente occupato da queste figure che, per scelta o per costrizione derivante da instabilità e incertezza, dedicano le proprie energie all’attività da freelance. Una parte importante di questo insieme è attualmente occupata da professionisti con competenze in ambito digital e new economy. Settori in rapida crescita che necessitano di figure con esperienze specializzate da impiegare per periodi di tempo limitati alla prestazione.
Se da una parte la domanda di lavoro nel comparto ICT e Digital Creative aumenta quindi in via esponenziale, dall’altra diminuisce la necessità di stringere un rapporto a lungo termine con tali risorse umane.
Lo sa bene Artiscoop, la cooperativa di servizi dedicata ai lavoratori dello spettacolo, che annuncia il lancio di Artisforfreelance, il servizio di tutela e rappresentanza per una nuova categoria di soci, i cosiddetti freelance 2.0, presso le aziende committenti, sollevandoli da ogni incombenza amministrativa, fiscale, previdenziale e di recupero crediti. Una rete di professionale e un luogo di interscambio dove far convergere le migliori opportunità di collaborazione tra figure che parlano la stessa lingua. Un ‘inizio di un lavoro presso me stesso‘, tanto vituperato sui social network, che ha il sapore di una nuova sfida da cogliere per i tantissimi professionisti chiamati a reinventarsi per sfruttare le occasioni offerte dall’attuale trasformazione digitale.
Matteo De Massis, Vicepresidente Artisforfreelance, dichiara: “Siamo orgogliosi di poter rappresentare un valore aggiunto e un punto di riferimento, sia sul piano burocratico e amministrativo sia sul piano delle opportunità di lavoro, per tanti professionisti che operano in settori emergenti in ambito digitale. Operiamo con successo dal 2012, affiancati da esperti nella gestione fiscale e previdenziale, per migliorare la vita professionale di tante categorie di freelance iscritti alla nostra cooperativa; guidandoli e supportandoli nelle decisioni da prendere con consulenze su misura in base alla propria attività. In sintesi, offriamo la soluzione più conveniente dal punto di vista dei costi, per ottenere il miglior risultato in termini di profitto netto per il nostro socio dipendente rispetto a una Partita IVA.”
L’importanza di una rete aziendale
Nonostante ci si proietti verso un processo di iper-connesione in ogni ambito ‘esistenziale’, resta ancora alto il bisogno di fare rete tra diversi soggetti con l’intento di auto-supportarsi, anche allo scopo di far convergere domanda e offerta in ambito professionale nel tentativo di creare sviluppo e profitto. Il tema del lavoro flessibile ha assunto un ruolo centrale nel tavolo di discussione normativo/legislativo, ma anche a livello aziendale/imprenditoriale. Per questo motivo, è necessario ripensare completamente i modelli di lavoro attuali verso una ‘nuova normalità’ da intendere come un valore aggiunto per lavoratori e imprese in un percorso rinnovatore e di crescita per entrambe le parti.
Artisforfreelance vuole porsi esattamente in quest’ottica per far sì che anche un libero professionista possa sentirsi parte integrante di un sistema ‘azienda’ senza esserne confinato, per poter esprimere liberamente il proprio potenziale e non sentirsi solo.