Professione e Alta Formazione

Nuove competenze e capacità sono oggi necessarie ai Consulenti del Lavoro per fornire servizi efficienti in un ventaglio sempre più ampio di attività. Per gestire questo cambiamento, trasformare le criticità in opportunità di crescita, la formazione è uno strumento imprescindibile.

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Nell’evoluzione della professione la formazione è un punto nevralgico, da intendersi, secondo Francesco Duraccio, Vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nel senso più ampio del termine, ossia come innovazione tecnologica e gestionale, apertura alle relazioni con altri professionisti e gestione efficace dello Studio e delle sue risorse, umane e materiali: “I Consulenti del lavoro seguono una formazione che consente loro di essere aggiornati sia dal punto di vista tecnico che tecnologico, in modo da dotare i propri Studi, e di conseguenza i propri clienti, di sistemi e programmi gestionali innovativi. Anche sotto il profilo deontologico abbiamo uno sguardo attento alla realtà in cui siamo calati e gestiamo la professione e gli assistiti attraverso i canali più svariati, sempre con un’etica rigorosa, nelle relazioni interpersonali e in quelle virtuali, da social network”.

L’Ordine stesso offre un riferimento formativo importante con la Scuola di Alta Formazione della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale.

Come spiega il suo Responsabile, Pasquale Staropoli, la scuola svolge “attività di ricerca e studio nell’ambito del diritto del lavoro e offre un supporto diretto per la formazione e l’aggiornamento degli iscritti all’Ordine”. Quest’anno, nel rispetto delle misure di contenimento della pandemia, le attività si svolgono a distanza, una modalità che comunque per molti corsi è già adottata da anni, proprio per garantire ai professionisti la flessibilità di accesso e la possibilità di maturare i crediti per la formazione obbligatoria.

Formazione: un punto fondamentale per il futuro

Il calendario corsi dell’ente prevede ogni anno un master che approfondisce le tematiche inerenti alla gestione del rapporto di lavoro e una serie di altri corsi, dedicati di volta in volta ad argomenti più di attualità. Tra questi, negli ultimi anni alcuni hanno acquisito sempre più rilievo: “Siamo da tempo, a livello globale, in una fase non florida dal punto di vista economico ed è stato abbastanza fisiologico che, in uno scenario simile, sia cresciuta l’attenzione nei confronti della previdenza e del welfare”, dice Staropoli.

Con la crisi innescata dalla pandemia, invece, da marzo a oggi, i temi più seguiti sono, purtroppo, gli ammortizzatori sociali e le crisi aziendali, ma l’auspicio è che si inizi a parlare anche più di politiche attive come strumenti necessari per la promozione di una ripartenza. Il Covid-19 ha portato in primo piano anche il tema dello Smart Working, che la Scuola non intende trascurare: “I nostri corsi si propongono di inquadrare lo Smart Working per quello che dovrebbe essere al di là dell’emergenza, ossia un elemento di flessibilità organizzativa virtuosa, che può risolvere molte criticità e superare, al contempo, i problemi inerenti gli ammortizzatori sociali e la riduzione del personale”.


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