Al talk New Normal Live di Poletti e Bormetti la visione del manager italo-tedesco: troppi 43 minuti per fare casa-ufficio a Milano.
«Avremo spazi di co-creazione nelle sedi delle aziende. Gli uffici devono diventare dei magneti. Il lavoratore deve volerci andare perché e quando questo gli consente di svolgere meglio il suo compito. Ecco allora che gli spazi saranno aperti al lavoro comune con i partner e i clienti, in modo da creare un ecosistema dove sia possibile integrare diversi attori e creare team multiaziendali e multifunzionali che lavoreranno per soddisfare i bisogni dei clienti». A raccontarlo è Josef Nierling, CEO di Porsche Consulting Italia, ospite di New Normal Live, il talk in onda su LinkedIn condotto dal giornalista e top voice di LinkedIn Filippo Poletti e dalla psicologa Monica Bormetti.
Riprogettare gli spazi e l’approccio lavorativo
Per il post pandemia, Porsche Consulting ha immaginato l’approccio “New Work” che rivoluzionerà le sedi e le organizzazioni: «Bisogna costruire un sistema organizzativo che predispone le persone a fare la scelta più corretta in termini di produttività», aggiunge il manager. Il “New Work” plasmerà l’ufficio, «perché è a partire dal concetto del nuovo modo di lavorare che saranno ridisegnati gli spazi, e le nuove modalità operative saranno la leva per attrarre le persone in sede nel momento in cui sarà più utile. Nella gestione delle risorse umane l’approccio funzionale sarà via via sostituito da un approccio project driven e dal lavoro in team crossfunzionali».
La necessità di questo nuovo approccio ha le sue radici su un problema che accomuna l’Italia con la Germania. Secondo uno studio di Porsche Consulting svolto in Germania sulle 100 maggiori società per giro d’affari, l’85% delle aziende aveva già prima della pandemia la necessità di pianificare azioni volte ad aumentare produttività ed engagement. Ma nei molteplici interventi che hanno riguardato digitalizzazione, riorganizzazione, ottimizzazione dei processi, nuovi sistemi IT, sostenibilità, l’80% non ha portato i risultati attesi. Di qui la necessità di correre ai ripari, «perché – commenta Nierling a New Normal Live su LinkedIn – questo invece è il tempo in cui non ci si può permettere di sbagliare.
In tema di nuovi spazi urbani Nierling – padre originario di Amburgo e mamma siciliana – riflette sul futuro: «Dobbiamo immaginare nuovi approcci al lavoro, progettando luoghi dove le persone siano attirate ad andare. L’“ufficio calamita” deve essere in grado di generare valore, mettendo i collaboratori nelle condizioni di incontrare i colleghi per confrontarsi e costruire nuove idee». Il primo passo da compiere è quello di ripensare le planimetrie: «Eliminiamo il concetto dei grandi edifici con piani destinati alle funzioni aziendali. Servono aree dedicate, da quella per l’innovazione a quella della trasformazione strategica, da quella dedicata alla convivialità, a quella per il lavoro individuale».
C’è poi il tema molto importante rappresentato dagli spostamenti casa-ufficio: «A Milano – dice Nierling ai microfoni di New Normal Live – servono in media 43 minuti per raggiungere il posto di lavoro. Tutto questo va demolito: occorre distribuire gli uffici sul territorio. Bisogna progettare spazi di lavoro più vicini a dove si abita». Ripensando gli uffici, sarà possibile «migliorare i processi produttivi, rendendoli più efficaci».
Quando è l’esperienza a parlare
Ulteriore tassello del cambiamento del mercato del lavoro è il tema dell’apprendimento: «È importante insegnare alle persone la capacità di imparare – tira le somme Nierling –. Non sapendo come sarà il futuro, è bene costruire organizzazioni che siano in grado di apprendere costantemente e sviluppare competenze». Proprio nell’ottica della continua crescita «Porsche Consulting ha smontato il concetto di “capo”. Abbiamo ad esempio dei coach che seguono i manager: questo ci permette di realizzare percorsi di crescita personalizzati».
«L’esperienza è il fulcro della vita lavorativa ma anche del rapporto con il cliente, per creare il cosiddetto “Client for Life”». Ne è un esempio la recentissima apertura del Porsche Experience Center in Franciacorta, il primo in Italia e l’ottavo al mondo: anzi, con una superficie di 60 ettari, è il più grande Porsche Experience Center. È il manager, in collegamento dagli uffici di via Stephenson a Milano, a spiegare la rilevanza dell’esperienza per i marchi, facendo cenno al Porsche Experience Center in Franciacorta: la pista è lunga 2,5 chilometri ed è affiancata da un’area multifunzionale di 220 metri quadrati, attraversata da un grande ponte sospeso. Un ristorante e una terrazza con vista sulla pista completano la grande area d’incontro battezzata “Agorà”. Si tratta di un investimento 26 milioni di euro per Porsche in Italia. «Siamo convinti – spiega Nierling a New Norma Live – che le aziende debbano focalizzarsi sull’esperienza del prodotto e, in particolare, sui servizi offerti. Da produttori di auto ci stiamo trasformando in fornitori di servizi di mobilità creando un ecosistema in cui il cliente è al centro. Trasferiamo questi concetti ai nostri clienti italiani di diversi settori, dall’alimentare, alla distribuzione al mondo dei beni industriali: nessuno sarà esente dall’essere parte di un ecosistema di esperienze».
Potrebbe interessarti anche: