Il mondo del lavoro ha fame di formazione e acquisizione di competenze che possano condizionare positivamente la ripartenza economica al termine della fase più critica della pandemia.
Secondo i dati Ocse, la formazione professionale in Italia è cresciuta del 113%, sospinta anche dalla possibilità di seguire online ed in ogni momento i corsi di apprendimento. E’ un trend in ascesa che anche FondItalia ha registrato, restituendo percentuali e stime di un mondo del lavoro di nuovo positivamente orientato all’aumento delle skills occupazionali.
Il successo dell’Avviso FEMI
Avviato a novembre 2020, a durata annuale e articolato in 6 Sportelli, l’Avviso FEMI 2021.01 finanzia progetti di tipo aziendale, interaziendale ed individuale, concordati tra le Parti Sociali che promuovono il Fondo e le imprese aderenti. Al finanziamento delle proposte formative concorrono le risorse destinate dalle imprese aderenti nella misura dello 0,30% del monte salari. I primi quattro Sportelli si sono chiusi con 1.507 imprese beneficiarie e 24 Conti di Rete coinvolti.
508 i progetti approvati per un importo totale pari a € 7.860.449,67, il 58% della disponibilità attuale dell’Avviso, mentre i lavoratori destinatari della formazione sono stati 16.564.
Il tessuto imprenditoriale italiano è composto maggiormente da PMI, ovvero realtà con un massimo di 49 dipendenti, ed è proprio a questo target che FondItalia ha prestato particolare attenzione approvando, nello specifico, i progetti di 1.347 realtà di tutta la Penisola (748 aziende da 1 a 9 occupati, 599 aziende da 10 a 49 occupati).
Innovare formando
Non tutte le regioni hanno mostrato, tuttavia, la stessa attitudine verso la formazione. Solo la Lombardia conta ben 405 imprese beneficiarie delle attività a Sportello, mentre la Puglia 228 e la Campania 128. Lazio, Marche, Emilia-Romagna, Piemonte sfiorano le centinaia, mentre la Sicilia si ferma a 84 imprese beneficiarie e il Veneto a 72. Un più alto numero di aziende ha coinciso con un maggior numero di lavoratori formati solo in Lombardia e Puglia, dove i destinatari coinvolti sono stati rispettivamente 4.254 e 3.297; seguono il Lazio con 1.770 destinatari, la Campania con 1.295, la Sicilia con 1.066 e il Piemonte con 1.037.
“Anche quest’anno abbiamo previsto la pubblicazione di un unico Avviso FEMI, articolato in sei Sportelli per consentire la programmazione a lungo termine delle attività formative, – spiega Egidio Sangue, Vicepresidente e Direttore di FondItalia – e finalizzato a promuovere la crescita e la qualificazione professionale dei lavoratori a supporto dello sviluppo e dell’innovazione delle imprese. La dotazione iniziale di 11 milioni di euro è stata aumentata a 13,5 milioni di euro, grazie all’incremento delle risorse sulla base dei trasferimenti INPS che si sono resi disponibili”.
Una varietà di tematiche
Quali sono i corsi su cui converge il maggior numero di richieste?
Oltre 47 mila ore di formazione sono state dedicate alla gestione d’impresa e all’amministrazione, quasi 40 mila allo sviluppo delle abilità personali, oltre 25 mila a salute e sicurezza nel posto di lavoro, andando a centrare una tematica cruciale nella fase di convivenza con il Covid-19. Sulle 155.771 ore di formazione garantite da FondItalia, inoltre, 13.267 sono state dedicate alle lingue straniere, 11.136 all’informatica e ancora 11.018 alla conoscenza del contesto lavorativo.
Stando alle rilevazioni sono quattro le classificazioni Ateco che hanno beneficiato maggiormente della formazione FondItalia: commercio all’ingrosso e dettaglio oltre a riparazione di autoveicoli e motocicli con 374 imprese, attività manifatturiere con 362 aziende, costruzioni con 166 aziende e attività di servizi e alloggio di ristorazione con 119 imprese. Tra gli oltre 16.500 lavoratori destinatari dei corsi, 3.240 provengono dall’attività manifatturiera, mentre 2.935 dal settore del commercio e della riparazione. Fanno capolino nella statistica 1.798 lavoratori del settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi a supporto delle imprese, così come i 1.530 lavoratori impegnati nella formazione per servizi sanitari e assistenza sociale, il settore delle costruzioni conta invece 1.250 destinatari.
La convivenza con il Covid-19 richiede prudenza ma i dati elaborati da FondItalia restituiscono una preferenza per le lezioni in aula tra le modalità formative. Nell’ultimo anno considerato, infatti, quasi 79 mila ore di formazione sono avvenute in aula contro le 75 mila a distanza. La modalità training on the job (apprendimento sul campo) ha prodotto 1.844 ore di formazione, prevedibilmente basso l’appeal di convegni, workshop e presentazioni di prodotti o servizi organizzati per appena 33 ore formative su 155.771.
Il destinatario tipo dei progetti formativi è prevalentemente maschio (60%), di età compresa tra 30 e 49 anni. La presenza femminile si attesta solo al 40%. Su un totale di 12.311 destinatari già coinvolti nei percorsi formativi, ovvero il 75% del totale degli iscritti 2021, infatti, gli uomini sono 7.343 mentre le donne si fermano a 4.968. La maggior parte degli iscritti ha all’attivo un diploma di Scuola Media Superiore (41%), seguiti dai possessori di licenza media (27%) mentre è ridotta la porzione dei laureati (12%).
La fotografia scattata da FondItalia, per quanto concerne la tipologia di impiego, vede al 1° posto gli operai generici (6.883 di cui 4.510 uomini), seguiti dagli impiegati amministrativi con una presenza femminile superiore a quella maschile, (1.835 donne contro 1.369 uomini) e, al 3° posto, gli operai qualificati (1.213 uomini a fronte di 609 donne). Ridotta la partecipazione dei quadri (129 uomini e 41 donne) mentre per lo scalino più alto, quello della dirigenza, a fronte di 30 uomini la presenza femminile è inesistente, a riprova di quanto questo ruolo sia ancora appannaggio di poche elette.
Nonostante la pandemia, la formazione in aula si conferma la modalità maggiormente richiesta (92% del monte ore) anche se è sempre ammessa la teleformazione, conforme ai provvedimenti emanati dalle competenti autorità ai fini del contenimento del contagio dal virus COVID-19. Afferiscono a questa voce le ore erogate nella tipologia “a distanza sincrona e tracciabile”, del tutto assimilata alla modalità in presenza.
Favorire la ripresa con nuove risorse
“FondItalia rappresenta un riferimento importante per le aziende aderenti, soprattutto per le piccole e microimprese – sottolinea Francesco Franco, Presidente FondItalia – promuovendo formazione di qualità e facilitazioni per le aziende aderenti. Anche quest’anno abbiamo previsto l’abolizione permanente dell’apporto proprio, ossia il cofinanziamento da parte delle imprese che optino per aiuti di importanza minore. Abbiamo messo in campo, inoltre, nuove risorse per favorire la ripresa delle imprese nell’ottica di promuovere l’innovazione attraverso la realizzazione di nuove metodologie organizzative e produttive. FondItalia, inoltre, offre adeguata assistenza alle imprese per mettere a punto percorsi formativi in grado di sostenere l’occupazione dei lavoratori e per favorire una ripartenza del sistema produttivo del Paese”.
Le aree prioritarie, definite dal Comitato Tecnico Scientifico del Fondo, sono: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione; sviluppo delle abilità personali; introduzione di elementi di innovazione tecnologica; promozione della conoscenza del contesto lavorativo; diffusione delle competenze linguistiche; supporto all’internazionalizzazione e green economy.
La graduatoria del V sportello sarà resa nota il 6 ottobre 2021 mentre il VI sportello chiuderà il 15 ottobre 2021 e la graduatoria dei progetti approvati sarà pubblicata sul sito www.fonditalia.org il 24 novembre 2021.