“Rock Your Mind”, un festival tra Stem, lavoro e futuro dei giovani

25 aziende “top employer” hanno incontrato i giovani per una giornata dedicata al Lavoro, alla Diversity, al Futuro e all’Innovazione. 250 opportunità di lavoro condivise dalle aziende e centinaia di colloqui organizzati con 80 nuovi contratti.

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Rock Your Mind

Grande successo per Rock Your Mind primo Rock-Festival dedicato al mondo STEM svoltosi a Milano giovedì 18 novembre, presso la sede di Cariplo Factory. Decine di aziende “top employer” si sono date appuntamento per una giornata dedicata al lavoro, alla diversity, al futuro e all’innovazione, con focus su target femminile e parità di genere.

Un’iniziativa sponsorizzata da Snam (Partner Tecnico), Open Fiber (Partner Tecnico), Randstad (Career Advisor) e Cariplo Factory (Innovation Content Partner). Il Rock è stato comune denominatore della serata con la partecipazione di Blind, Ginevra e Noemi protagonisti del live concert svoltosi in serata.

Un’occasione d’oro 

Rock Your Mind ha generato oltre 300 appuntamenti tra aziende partner, studenti e neo-laureati, organizzati sia in presenza, presso la sede di Cariplo Factory, sia in streaming, sulla piattaforma della Digital Talent Fair. Gli slot in presenza hanno visto 100 “ragazze STEM” -selezionate in funzione delle ricerche delle aziende partner- interloquire con i top manager in sessioni di orientamento e valutazione. Complessivamente sono state oltre 90 le ore di colloquio tra aziende e iscritti ed oltre 1500 i candidati collegati via web da tutta Italia per interviste one-to-one in streaming. Un’opportunità di primo livello, considerando la caratura delle aziende partecipanti: realtà come A2A, Accenture, Agos, Bosch, Bristol-Myers Squibb, Capgemini, Deloitte, Electrolux, Intercos Group, Open Fiber, P&G, Randstad, Snam, TetraPak, Tim, Veepee ed altre che hanno condiviso oltre 250 opportunità di lavoro, corrispondenti ad altrettante posizioni aperte. 80 di queste si tramuteranno in veri e propri contratti, tra accordi di stage e opportunità di apprendistato.

Dalle ore 17.00, inoltre, si è svolto un dibattito dedicato agli scenari futuri ed alle opportunità offerte dal PNRR: manager e CEO si sono alternati in tavola rotonda -moderata da Gabriele Lizzani, CEO di Employerland, con la partecipazione di Faso di Elio e le Storie Tese- per offrire la loro visione sul tema del lavoro in ambito STEM. L’introduzione è stata curata da Riccardo Porro, COO di Cariplo Factory e Chiara Luongo, Manager Origination & Partnership Business Unit di Snam. Sono intervenuti inoltre Paola Corna Pellegrini, CEO Allianz Partners; Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia; Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia; Antonio Spera, Presidente e CEO di GE Healthcare Italia; Marco Ceresa, Group Chief Executive Officer Randstad. Unanime il parere dei relatori, nell’affermare come il tema dell’avvicinamento al mondo tecnico-scientifico rappresenti una vera e propria sfida da intraprendere anche e soprattutto sul target delle studentesse.

Occorre puntare sulle facoltà STEM per il futuro di giovani e aziende

Ivan Rebernik – Direttore Personale e Organizzazione di Open Fiber (azienda Partner Tecnico) ha dichiarato: “In Open Fiber due dipendenti su tre sono laureati e di questi poco meno dell’80% in una disciplina STEM. Negli ultimi due anni il processo obbligato di accelerazione nella traiettoria digitale ha ulteriormente amplificando la centralità della nostra mission per il Paese. Le competenze digitali, il pensiero progettuale, l’imprenditorialità e l’innovazione tecnologica diventano critici per guidare la doppia transizione verso un futuro green e digital”.

Marco Ceresa Group Chief Executive Officer Randstad ha dichiarato: “Economia e mercato del lavoro sono in crescita, le aziende hanno capito che investire è la soluzione migliore per superare le difficoltà, si investe in tecnologie ma si investe anche nelle persone. Il consiglio che posso dare a chi è in cerca di lavoro è che non è mai troppo tardi per una formazione specifica, pensate per esempio ai percorsi altamente professionalizzanti offerti dagli ITS“.

Il nostro progetto di valorizzazione delle giovani promesse italiane in ambito STEM è stato un successo”, ha dichiarato Gabriele Lizzani, CEO di Employerland. “I protagonisti di questa giornata hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il top management delle aziende partner in un contesto caratterizzato da energia, entusiasmo e voglia di guardare al futuro. Siamo orgogliosi di aver contribuito al sostegno di una generazione di ragazze e ragazzi che vuole essere artefice del proprio cambiamento. Inizieremo da oggi a lavorare alla prossima edizione dell’iniziativa da svolgersi nel 2022 con nuove interessanti opportunità dal mondo del lavoro in ambito STEM”.

«Le competenze Stem sono il futuro. Nelle aziende lo sappiamo da tempo, ma negli ultimi anni abbiamo sperimentato un vero e proprio gap domanda-offerta di competenze di questo tipo. Secondo una nostra ricerca, infatti, quasi un’azienda su quattro ha già fatto i conti con la mancanza di profili Stem. Un vero paradosso se pensiamo che nel nostro Paese il tasso di disoccupazione giovanile da anni oscilla intorno al 30%, con punte anche più elevate nella popolazione femminile», commenta il Ceo di Deloitte Italia Fabio Pompei. «Dobbiamo invertire rotta e investire senza esitazione nella formazione tecnico-scientifica delle giovani generazioni. E non possiamo fare a meno del talento delle nostre ragazze: i numeri ci dicono che sono brave quanto i ragazzi anche negli ambiti scientifici. Ciò che ancora le disincentiva a intraprendere questi percorsi di studio e lavoro è la mancanza di modelli e la persistenza di stereotipi. Ma per fortuna le cose stanno cambiando e Deloitte vuole essere parte attiva di questa grande trasformazione», conclude il Ceo di Deloitte.

Di fatto in Italia quasi un’azienda su quattro (23%) ha già avuto difficoltà a reperire profili professionali con competenze STEM: è quanto conferma un’indagine demoscopica condotta dalla Fondazione Deloitte nel 2020. Se le iscrizioni alle facoltà STEM (e/o a scuole superiori a indirizzo tecnico-scientifico) non aumenteranno sensibilmente, il gap domanda-offerta di competenze Stem crescerà ulteriormente. Nel 2019 solo il 27% del totale degli universitari era iscritto a una facoltà Stem. Questo dato risulta particolarmente allarmante se si considera anche il dato Istat secondo cui nel nostro Paese solo il 20,1% della popolazione tra i 25-64 anni possiede una laurea (contro una media Ue del 32,8%). Inoltre, nel 2019 del 27% di iscritti a facoltà Stem solo un quarto era costituito da ragazze.


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