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“Formazienda prevede punteggi premianti per i percorsi di formazione che si concludono con un inserimento definitivo in azienda per i disoccupati e gli inoccupati. Una linea di indirizzo che favorisce le donne e i giovani”. Così il direttore Rossella Spada, alla guida della struttura tecnica del fondo interprofessionale di Sistema Impresa e Confsal che dal 2008 ha stanziato risorse per 170 milioni di euro, formando oltre 500mila persone.
Riqualificare per un’occupazione stabile
Formazienda recentemente ha emanato, attraverso l’Avviso 1/2021, un bando da 10 milioni di euro proprio con lo scopo di aiutare donne e giovani nella ricerca di un’occupazione stabile. “Se pensiamo allo smart working e all’e-learning sincrono o asincrono”, continua Rossella Spada, “vediamo subito come l’aspetto dell’innovazione tecnologica abbia preso il sopravvento. La formazione ha il fine di qualificare o riqualificare le persone trasmettendo il nuovo sapere propedeutico all’instaurazione delle migliori prassi per la vita d’impresa. Un aspetto, questo, fortemente investito dal cambiamento tecnologico per ciò che riguarda la competitività e la produttività. Le persone devono possedere competenze adeguate ed in linea con le esigenze dei datori di lavoro”.
Opportunità a giovani e donne
La formazione si afferma quindi come leva strategica per fornire opportunità di lavoro a giovani e donne. “La ripartenza del Paese” commenta ancora il direttore di Formazienda, uno dei principali attori nel panorama della formazione continua su scala nazionale “sta avvenendo in un contesto di grande impulso quale quello definito dal Pnrr. A ciò si aggiunge la capacità delle aziende di riaversi ma ci sono categorie, come i giovani e le donne, che continuano a pagare troppo duramente il prezzo della crisi. Serve una formazione di qualità. Per ottenerla, è indispensabile prevedere la certificazione delle competenze al termine dei percorsi formativi. Bisogna individuare in modo oggettivo le conoscenze e le abilità. Anche in riferimento al sapere informale o non formale. Una formazione certificata rende più veloci i tragitti in entrata e in uscita dalle aziende”.
L’Italia ha bisogno di superare la crisi ritornando a crescere. Ma nessuno deve essere lasciato indietro. La valorizzazione delle competenze e delle risorse umane costituisce la strategia più efficace per raggiungere l’obiettivo.
LE CATEGORIE DEBOLI PERDONO ANCORA PESO NEL LAVOROLa crisi sanitaria e quella economica scaturite dalla pandemia hanno acuito le difficoltà del mercato del lavoro italiano. Giovani e donne restano tra le categorie più svantaggiate. Per quanto riguarda i giovani, nel periodo compreso tra febbraio 2020 e marzo 2021 si è verificata una perdita di 74mila posti di lavoro tra gli under 25 e un aumento di 238mila disoccupati nella fascia 25-34 anni. Tra le motivazioni di questa situazione occupazionale critica per i giovani, la mancanza di dialogo scuola-lavoro, incrinatosi con la riduzione dell’alternanza, il mancato decollo dell’apprendistato e un orientamento inesistente verso le discipline che danno maggiori chance di occupazione, ma anche i risultati non soddisfacenti di Garanzia Giovani e gli incentivi per le aziende limitati. |