MINISTERO DEL LAVORO | Contrasto alla povertà lavorativa

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Garantire minimi salari adeguati per combattere la povertà lavorativa tra i lavoratori dipendenti. Potenziare l’azione di vigilanza documentale basata sui dati che le imprese e i lavoratori comunicano alle Amministrazioni pubbliche.

Sono alcune delle proposte emerse dal Gruppo di lavoro “Interventi e misure di contrasto alla povertà lavorativa“, istituito dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, con il Decreto Ministeriale n. 126 del 2021.

A queste, si aggiunge la necessità di introdurre un ‘in-work benefit’, che permetterebbe di aiutare chi si trova in situazione di difficoltà economica e incentiverebbe il lavoro regolare. Oltre a incentivare il rispetto delle norme da parte delle aziende e aumentare la consapevolezza di lavoratori e imprese e, infine, promuovere una revisione dell’indicatore UE di povertà lavorativa.

“Il quadro che emerge dalla Relazione evidenzia come avere un lavoro non sempre basta per evitare di cadere in povertà – spiega il ministro Orlando -. Una strategia di lotta alla povertà lavorativa richiede una molteplicità di strumenti per sostenere i redditi individuali, aumentare il numero di percettori di reddito, e assicurare un sistema redistributivo ben mirato”.

Il titolare del Dicastero ha anche ricordato i numerosi segnali già dati con la Legge di Bilancio, con la riduzione dell’uso arbitrario dei tirocini e con l’introduzione del Fondo per la parità di retribuzione tra uomo e donna. Oltre al prossimo varo della Direttiva UE sul salario minimo che “offrirà supporto anche contro il lavoro povero. L’economista Andrea Garnero ha invece sottolineato come “il Gruppo di lavoro, ha scelto di concentrarci su due proposte predistributive che agiscono, cioè, sui redditi di mercato, una redistributiva e due trasversali. Le proposte vanno considerate nel complesso, così possono completarsi e rafforzarsi a vicenda, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno”. 

“Continueremo, con ancora più determinazione, sulla strada intrapresa – ha concluso il ministro Orlando -. La pandemia da Covid-19 ha accentuato il fenomeno della povertà lavorativa, esponendo a più alti rischi di disoccupazione chi aveva contratti atipici e riducendo il reddito disponibile di chi ha avuto accesso agli ammortizzatori sociali e alle misure emergenziali”.

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