Troppo rumore in ufficio? Consigli utili per le aziende

Il lavoro ibrido ha tanti vantaggi, ma anche qualche controindicazione: una su tutte il rumore, che riduce concentrazione e produttività. Qualche idea per migliorare il comfort acustico dei dipendenti in ufficio, a casa e negli spazi condivisi

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Rumore in ufficio e nel lavoro ibrido

Il livello di rumore in ufficio influisce sul benessere, sulla concentrazione e sulla produttività delle persone. Anzi, in questa nuova epoca di lavoro ibrido e “andirivieni” di collaboratori, gli ambienti rumorosi sono diventati un vero problema per le aziende.

Tra le mission della riorganizzazione degli spazi di lavoro “obbligata” dal cambiamento degli ultimi due anni, rientra infatti a pieno titolo quella di ridurre il fastidio acustico e le distrazioni. Pena lo stress, la scarsa soddisfazione e, nel peggiore di casi, il burnout dei dipendenti. In che modo si può intervenire? La tecnologia può aiutare le aziende in questa trasformazione: Poly suggerisce alle imprese come utilizzarla la meglio per limitare il problema del rumore di sottofondo.

Il rumore in ufficio è ovunque

Il 2022 doveva essere l’anno del “ritorno in ufficio”, ma la variante Omicron ha costretto molte aziende a ripensare un modello ibrido. Una forma di lavoro più flessibile, che permette di alternare giorni di lavoro in presenza e da remoto. Qui, le distrazioni sono all’ordine del giorno, ma soprattutto sono ovunque. Telefoni che squillano, conversazioni telefoniche e videochiamate urlanti, chiacchiere tra colleghi, tastiere e mouse, notifiche di Whatsapp, fotocopiatrici,… Anche chi si collega da casa o da spazi di coworking, così come da ambienti molto rumorosi (stazioni ferroviarie, bar, aeroporti), può vivere decisamente male il tema dell’acustica.

In sostanza, le fonti di rumore in ufficio possono essere diverse, ma la sfida rimane sempre la stessa, indipendentemente dal luogo dove scegliamo di lavorare. Ecco il concetto da cui partire per affrontare questa sfida sempre più urgente.

Non farlo diventare un fastidio costante

Le interruzioni hanno un impatto negativo sulla capacità di lavorare e non tutti i dispositivi permettono di isolarsi veramente. La pandemia ha certamente accelerato il processo di trasformazione digitale delle aziende, ma non per tutti. Oggi, non dotare i dipendenti di prodotti di qualità, con tecnologie innovative di filtraggio antirumore, riduce gran parte dei benefici della digitalizzazione.

Per combattere il fastidio acustico, insomma, i lavoratori non possono utilizzare un prodotto qualsiasi. Hanno bisogno di soluzioni di comunicazione specifiche, adatte alle diverse esigenze del lavoro ibrido. Usare una cuffia professionale con Riduzione Attiva del Rumore (ANC) e altre tecnologie di cancellazione del rumore, come la Acoustic Fence di Poly, consente di comunicare e concentrarsi più facilmente. La tecnologia filtra il rumore di fondo, riduce la frustrazione e promuove interazioni più efficaci.

Aiuta le persone a combattere lo stress da rumore in ufficio

Fornire ai dipendenti i dispositivi giusti per una comunicazione chiara li aiuta a rimanere motivati e produttivi, ovunque si trovino. Se, invece, la tecnologia non offre la stessa capacità di collaborazione a chi sta in ufficio e a chi lavora da remoto, si rischia di generare un isolamento che sfocia in frustrazione.

Conversazioni nitide e prive di interferenze generano relazioni professionali durature. Le riunioni che garantiscono esperienze omogenee a tutti i partecipanti, offrendo pari opportunità durante il confronto, portano benefici ai dipendenti e all’azienda stessa. Insomma, ascoltare bene gli altri ed essere compresi genera soddisfazione. Entrambe le azioni sono essenziali per una collaborazione veramente efficace.


Scopri di più nella guida di Poly dedicata al rumore e alle distrazioni negli spazi di lavoro

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