Un buon 2021 per il mercato del lavoro: lo dice Infojobs

+29% per le offerte di lavoro pubblicate, le categorie più richieste sono Operai e Produzione e Qualità, ma crescono ICT e Ingegneria

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Osservatorio Infojobs sul mercato del lavoro nel 2021

Oltre 450.000 offerte di lavoro pubblicate 3 milioni di ricerche in database da parte delle aziende: sono le cifre positive dell’Osservatorio InfoJobs sul mercato del lavoro nel 2021.

Nonostante un panorama economico-sociale che ha visto, in due anni, l’avvicendarsi di situazioni critiche come conseguenza dell’emergenza sanitaria, l’anno sembra infatti essersi chiuso bene. “Vogliamo interpretare questo risultato come l’espressione di capacità, caparbietà e intraprendenza – spiega Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs commentando i dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro 2021 -. Sia da parte delle aziende sia da parte dei candidati, che mai hanno smesso di credere nella ripresa del mercato del lavoro. Pur entrando in un 2022 che si preannuncia ancora difficile e soprattutto incerto, il nostro compito permane quello di facilitare l’incontro tra aziende e candidati”.

Osservatorio InfoJobs: le offerte di lavoro

Le 450.000 offerte di lavoro pubblicate dalle aziende nei dodici mesi del 2021 sulla piattaforma corrispondono a una crescita del 29% anno su anno. L’incremento è generalizzato in tutta Italia e nessuna regione ha registrato flessioni negative rispetto al 2020. In cima alla classifica dell’Osservatorio InfoJobs, sul fronte offerte di lavoro, si conferma per il quinto anno consecutivo la Lombardia. La regione copre infatti il 31,5% del totale nazionale delle offerte pubblicate dalle aziende. Seguono Emilia-Romagna (17,2%), Veneto (14,2%), Piemonte (9%) e Toscana (6%).

Specificando le cifre provinciali, Milano resta l’area più attiva, nella quale si concentra il 12,2% delle offerte. Poi, la classifica presenta un leggero dinamismo rispetto al 2020, con alcine province a pari merito. Roma e Torino entrambe con il 4,6% al secondo posto, Bergamo e Bologna (che sale di una posizione rispetto al 2020) insieme al terzo con il 4,2%. Ci sono anche Brescia (4,1%) e ancora un pari merito in chiusura della top 5 con l’ingresso di Verona e Modena (3,2%).

La top 10 delle professioni più cercate

Nell’Osservatorio InfoJobs 2021, le categorie professionali più ricercate sono in linea con quelle dell’anno precedente. Operai, Produzione e Qualità restano in cima alla classifica (25,3%), mentre al secondo e al terzo posto troviamo Acquisti, Logistica e Magazzino (10,2%) e Vendite(8,3%). Seguono Amministrazione, Contabilità e Segreteria (7,8%) e Commercio al Dettaglio, GDO, Retail (7,2%). Significativo l’ingresso in top 10 di Informatica, IT e Telecomunicazioni (4,6%) e Ingegneria (4,2%). Una novità che sottolinea l’importanza del digitale a supporto delle attività lavorative.

Analizzando le oltre 450.000 offerte presenti nel 2021 sulla job board, InfoJobs ha stilato la classifica delle professioni più richieste dalle aziende:

  1. Addetto alla logistica e magazzino
  2. Addetto alle pulizie
  3. Impiegato amministrativo
  4. Impiegato contabile
  5. Addetto vendita/Sales Assistant
  6. Saldatore
  7. Operaio di produzione
  8. Operaio generico
  9. Progettista Meccanico
  10. Manutentore Meccanico

Cosa cercano “attivamente” le aziende?

Nel 2021 oltre 5.000 aziende hanno scelto di andare oltre la pubblicazione di un’offerta. E di cercare un talento attivamente tra i 6,5 milioni di candidati presenti in database. Le ricerche attive hanno avuto un incremento importante, superando i 3 milioni (+61,5% rispetto al 2020). Così come il numero di cv scaricati dalla piattaforma si attesta oltre i 90 mila documenti, segnando un +49,3% anno su anno.

Quali sono state le categorie professionali che hanno interessato la ricerca? Al primo posto Operai, Produzione e Qualità: con il 18,3% si conferma l’interesse per questa categoria professionale. Al secondo posto c’è il comparto Informatica, IT e Telecomunicazioni (8,6%) e al terzo un pari merito tra Amministrazione, Contabilità e Segreteria e Vendite, entrambe con il 7,4%.

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