di Giorgia Andrei |
L’automatizzazione dei sistemi di gestione HR per le Pmi non è un processo scontato, né agevole e immediato. Oggi, a supportare le imprese in questo passaggio strategico c’è Personio, la piattaforma software HR che risponde alle esigenze delle aziende europee.
“Offriamo un software all-in-one, che digitalizza e automatizza i processi, sviluppato per rispondere alle esigenze delle aziende con un numero di dipendenti compreso tra 10 e duemila, ma che si adatta anche a realtà piccolissime, che in Italia sappiamo sono molto numerose”. Così Giovanni Basilico, Account Executive di Personio, illustra il core business dell’azienda fondata nel 2015 a Monaco di Baviera, che oggi ha filiali a Madrid, Londra, Dublino e Amsterdam e mira ad ampliare il suo parco clienti sul mercato italiano.
Democratizzare la gestione HR
“Il nostro obiettivo è aiutare le piccole e medie imprese a sbloccare il loro potenziale produttivo, rendendo i loro processi HR più trasparenti ed efficienti. Consentendo così agli uffici HR di concentrarsi maggiormente sulle persone”. La piattaforma Personio include la gestione del recruiting, i processi HR, con relativa gestione di informazioni e report, assenze, informazioni inerenti al salario, sulla cui base vengono poi elaborati i cedolini da piattaforme terze. “La piattaforma è nata per democratizzare le soluzioni HR per le aziende più piccole, per le quali non sempre sono adatte le proposte delle principali software house, normalmente indirizzate a soddisfare le esigenze delle aziende più grandi e strutturate”.
Su un mercato come quello italiano, fatto essenzialmente di piccole imprese, Personio punta molto. “In Italia le Pmi, oltre a essere moltissime, non hanno in media un elevato livello di digitalizzazione. Per questo, reputiamo che la nostra piattaforma abbia gigantesche opportunità. Si adatta perfettamente alle aziende che stanno compiendo il passaggio verso la digitalizzazione e a quelle che si stanno ampliando. Al momento non vediamo nemmeno competitor diretti. Ci sono ovviamente altre aziende software che operano sul mercato, ma nessuna ha una proposta tagliata ad hoc come la nostra”. Dal food, a Internet, al manifatturiero, sono già un buon numero le aziende italiane che hanno scelto Personio. Tra queste, una serie di aziende giovani e dinamiche con una forte propensione all’innovazione come Kampaay, Isaac, Sixth Sense ed Empatica.
Per le direzioni HR oggi automatizzare i processi e spingere sulla tecnologia è un imperativo, ma è altrettanto importante avere un approccio “human centric”. Come si trova un equilibrio tra le due cose?
Per noi il focus deve essere sulle persone. La digitalizzazione dei processi è la soluzione giusta che consente ai dipartimenti HR di concentrarsi sulle esigenze dei dipendenti, di valorizzare l’aspetto umano, non dovendosi occupare di gestire tutti quei processi che possono essere automatizzati. Con la nostra nuova categoria di software “People Workflow Automation” stiamo trasformando i processi manuali e frammentati in flussi di lavoro automatizzati.
Mettiamo il caso di un recruiter che ha bisogno di una firma per perfezionare un contratto di assunzione: non deve attendere fisicamente che la persona in questione apponga la sua firma, perché il sistema procede utilizzando quella elettronica. Il processo si conclude senza ritardi, che potrebbero influire sulla scelta del candidato di accettare la proposta. L’automatizzazione, in questo caso, ha evitato il rischio di lasciarsi scappare un talento. E sappiamo quanto questa problematica sia oggi sentita nelle aziende. People Workflow Automation è efficace anche per quanto riguarda le modifiche di termine di contratto, i cambi di ruolo, le promozioni, i cambi di sede, le richieste di congedo per malattia. Tutte queste operazioni possono essere gestite molto più facilmente dai team HR, senza dover compiere operazioni manuali o coinvolgere più uffici.
L’anno scorso avete lanciato il Digital HR Accelerator Program. Quali risultati ha avuto l’iniziativa?
Il programma Digital HR Accelerator è stato lanciato l’anno scorso e ha rappresentato per Personio un investimento di circa 1 milione e 200mila euro. Rivolto alle piccole e medie imprese europee, il progetto aveva l’obiettivo di supportare queste ultime nella trasformazione della loro gestione HR in modo che si trovassero pronte per la ripresa post-Covid. In tutta Europa sono state circa 500 le imprese che abbiamo aiutato e che sono state così dotate di strumenti adeguati ad affrontare le nuove sfide del mondo HR.
Tra le sfide da affrontare, c’è senz’altro la cosiddetta “guerra per i talenti”. Quali sono i profili professionali più ricercati e in quali settori?
Certamente la “guerra per i talenti” è un tema caldo del mondo del lavoro, che va di pari passo con la “Great Resignation”. Dalle indagini che abbiamo svolto, è emerso che almeno il 42% dei dipendenti vorrebbe cambiare ruolo nei prossimi mesi. Tra i ruoli più richiesti senz’altro i software engineer, ma è particolarmente dinamico anche lo stesso settore HR. In Personio, ad esempio, abbiamo posizioni aperte per diverse figure in tutti i campi, non solo quello informatico. Il candidato ideale deve avere un mix di caratteristiche, a livello tecnico e umano.
In che modo le soluzioni di gestione HR Personio aiutano le aziende a trovare i profili che cercano?
Personio offre una piattaforma sulla quale è possibile, con pochi clic, pubblicare le offerte di lavoro, che da qui possono essere agevolmente caricate sui diversi portali per il recruiting. Sulla stessa piattaforma poi, chiunque prenda parte al processo di selezione può rilasciare un proprio feedback. È importante velocizzare il più possibile il processo di selezione del personale. Perché anch’esso contribuisce a fare employer branding. Al candidato va offerta un’esperienza positiva anche nel caso in cui non sia selezionato per coprire la posizione ricercata.
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