La sensazione di esaurimento, il burn out e le pressioni della vita familiare hanno spinto più di un terzo delle donne a prendere in considerazione la possibilità di lasciare il lavoro negli ultimi 12 mesi.
La ricerca condotta da Indeed su oltre 2mila lavoratori italiani (1.072 uomini e 1.037 donne) ha messo in evidenza che la maggior parte delle donne (oltre il 71%) è convinta che la pandemia abbia peggiorato notevolmente la vita lavorativa per il sesso femminile. L’emergenza sanitaria e il distanziamento sociale, del resto, hanno accentuato le diseguaglianze e le disparità di genere. Portando alla luce nuovi interrogativi nel rapporto, già complicato, tra donne e lavoro.
Esaurimento e burn out aumentano
Nell’ultimo anno, oltre il 78% delle donne intervistate ha percepito una maggiore incombenza per il genere femminile, diviso tra lavoro e cura della casa. Al punto che più di un terzo delle donne (oltre il 35%) ha pensato addirittura di abbandonare la carriera per la sensazione di esaurimento. Mentre il 15% ha avvertito la necessità di prendersi una pausa. Molte donne (oltre il 24%) hanno sottolineato la difficoltà di trovare il giusto equilibrio per conciliare al meglio il lavoro e le responsabilità domestiche. Il problema del bilanciamento tra vita privata e lavoro è stato riscontrato, in primo luogo, dal campione di età che ha maggiore probabilità di essere madre con figli piccoli (oltre il 31% delle donne tra i 35 e i 44 anni).
Non mancano, inoltre, le donne (oltre il 32%) che hanno considerato il proprio lavoro non abbastanza flessibile per rispondere ai bisogni inediti della pandemia. Una percentuale significativa di donne (quasi il 79%) concorda, inoltre, che il divario retributivo sia ancora una questione estremamente importante nel mondo del lavoro. Oltre il 35% è poi convinta che gli uomini, a parità di mansioni, guadagnino più soldi rispetto alle donne.
Cosa chiedono le donne sul lavoro
Quanto agli standard richiesti dalle donne sul posto di lavoro nel 2022, al primo si trova la sicurezza, desiderata da quasi il 44%. Seguita da trasparenza del salario (circa il 35%) ed equità di genere nella leadership (la vuole quasi il 30% delle donne). In questo senso, emerge anche il desiderio di un maggiore sostegno da parte dei datori di lavoro.
Inoltre, le forme di alleanza rosa più invocate sono:
- concretezza nel denunciare la discriminazione di genere (24%);
- formazione sulle sfide da affrontare sul posto di lavoro (oltre 20%);
- farsi sostenitori dello sviluppo della carriera femminile (oltre il 20%).
Tra le note positive, tuttavia, più della metà delle donne resta fiduciosa di poter raggiungere pienamente il proprio potenziale nel lavoro. Il 33% resta anche convinta che il mondo sia comunque pieno di opportunità lavorative interessanti.
“In futuro saranno proprio le aziende che svolgono un ruolo di guida per la valorizzazione femminile ad attrarre i nuovi talenti – commenta Marina Fantini, Senior Manager di Indeed -. Con la diffusione dello smart working e del lavoro flessibile, i datori di lavoro dovrebbero cogliere l’opportunità per dimostrare di essere realmente impegnati a creare un ambiente favorevole alle donne. Ma anche a favorire un equilibrio sostenibile tra lavoro e vita privata”.