FESICA CONFSAL | Riaprire contrattazione vigilanza privata

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Fesica Confsal chiede di riaprire contrattazione vigilanza privata: appello a Molteni, Federsicurezza, Assiv e altre OO.SS.

“Non è possibile che dopo sei anni e mezzo di contrattazione per il rinnovo del Ccnl le associazioni datoriali non abbiano più il mandato dalle aziende per la prosecuzione del negoziato. Non è possibile che le organizzazioni sindacali debbano accettare la conclusione del confronto con un esito così negativo fuori dagli schemi”. A denunciarlo è la segreteria nazionale del comparto della sicurezza privata con il sostegno del segretario generale Bruno Mariani.

“Condividiamo lo stato di agitazione di questi lavoratori – continua Confsal Fesica -. Ma per quanto ci riguarda non indiremo alcuno sciopero. Perché le guardie giurate sono già tra le categorie meno retribuite e non possono permettersi nemmeno un’ora di stop dal lavoro. Ad ogni modo nonostante la contrattazione per un nuovo contratto sia, almeno momentaneamente arenata, siamo convinti che Federsicurezza e Assiv debbano e possano trovare un modo per riaprire la trattativa. E’ ormai diventato un dovere praticamente morale se guardiamo allo stato in cui versano, a livello normativo e sostanziale, le guardie giurate e gli addetti ai servizi fiduciari”.

Fesica Confsal si rende dunque disponibile a collaborare in tal senso per riaprire un confronto anche tra aziende e lavoratori. E perfino con le altre OO.SS che fino a oggi si sono seduti al tavolo e che non sempre simpatizzano per i sindacati autonomi.

“Un appello però, a questo punto, lo facciamo principalmente, inevitabilmente, al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni che da sempre si è detto interessato a risolvere i problemi di questo comparto. Presiedendo talvolta anche tavoli con associazioni datoriali e sindacali della sicurezza privata. In un incontro in Viminale, esattamente un anno fa, ci disse che insieme si poteva fare la differenza per arrivare all’obiettivo che tutti auspicavamo e auspichiamo per la categoria. Oggi ci sentiamo di cogliere al balzo ancora quelle parole e fare fronte comune per chiudere definitivamente pagina a questa brutta compagine che sta vedendo sprofoare i migliori intenti e con essi la dignità dei tantissimi, circa centomila, dipendenti coinvolti”, conclude Fesica Confsal.

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