Il PIS – Pio Istituto Sordi lancia due bandi per finanziare progetti di inclusione con attività aggregative, educative, culturali, sportive o di sensibilizzazione dedicate alle persone sorde.
La storica istituzione educativa milanese mette a disposizione due dotazioni: una a rilevanza nazionale e una riservata alla città di Milano, rispettivamente di 80 e 30mila euro. Le scadenze per la presentazione delle candidature sono previste per il 31 maggio e il 30 giugno 2022.
Perché finanziare progetti di inclusione per la sordità
Il fenomeno della sordità è tanto diffuso quanto sommerso. Secondo l’OMS, nel mondo sono circa 460 milioni le persone in condizione di perdita dell’udito di cui 34 milioni in età infantile, con un progressivo incremento nel prossimo futuro. In Italia le persone con perdita uditiva sono circa 5 milioni. Di questi, il 75% ha una perdita uditiva leggera o media e il 5% grave o profonda. La maggior parte di loro ha perso l’udito dopo l’acquisizione del linguaggio, soprattutto a partire dai 50 anni di età. Un terzo delle persone sopra i 65 anni convive con una perdita di udito.
In Europa la perdita di udito coinvolge oltre 34 milioni di persone ed è considerata condizione a vario titolo disabilizzante. La sordità neonatale è la più frequente disabilità sensoriale congenita e, sempre secondo l’OMS, incide in circa 1-4 casi ogni mille abitanti. In Italia sono almeno 90mila le persone con disabilità uditiva (certificati ai fini INPS), con un’incidenza intorno al 1,5%.
Abbattere le barriere con le attività del PIS
Perdere l’udito in età precoce spesso significa incorrere in difficoltà di acquisizione del linguaggio con tutto ciò che ne consegue: disagio, rischio di isolamento, difficoltà di comunicazione e relazione. “Le opportunità messe costantemente a disposizione dal PIS sono molte – riferisce Daniele Donzelli, presidente del PIS -. Tutte focalizzate sull’abbattere le barriere che incontra chi convive, a diverso titolo, con la sordità. Siamo felici di valutare e accogliere idee e progetti innovativi e mirati”.
Nata come istituzione scolastica nel lontano 1854, la Fondazione ha mantenuto negli anni il suo ruolo di guida per le famiglie e le persone che devono fare i conti con la sordità. E per gli enti che si adoperano per abbattere pregiudizi e barriere, favorendo progetti di inclusione a scuola, al lavoro e nelle relazioni sociali quotidiane. La sua trasformazione da Istituto pedagogico in Fondazione di erogazione di contributi la rende oggi un riferimento nel terzo settore per questa forma specifica di disabilità.