di Laura Reggiani |
Manifestazione itinerante organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, il Festival del Lavoro dopo 12 edizioni è diventato un momento unico nel suo genere, capace di ospitare tutti i protagonisti del mondo del lavoro. Dalle istituzioni ai sindacati, dai professionisti ai lavoratori, dagli accademici agli studenti, con l’obiettivo di confrontarsi su temi che riguardano il diritto del lavoro e l’attualità. Analizzando un mondo del lavoro in continuo cambiamento e individuando le soluzioni strategiche per il rilancio delle imprese e del Paese.
Dal 23 al 25 giugno si terrà infatti a Bologna l’edizione 2022, che ritorna finalmente in presenza dopo due anni di modalità digitale. Una tre giorni ricca di appuntamenti tematici da non perdere, che si arricchisce del supporto offerto come Media Partner dalla testata Forme, che proprio al Festival del Lavoro del 2018 ha presentato il suo primo numero, attraverso il progetto “Forme2: Formazione Eventi Emozionali”.
Le 5 transizioni del lavoro
Le transizioni nel mondo del lavoro, dell’economia e della società saranno al centro del Festival del Lavoro del 2022 e permetteranno di fotografare le numerose declinazioni di un processo che sta scardinando assetti e paradigmi consolidati da decenni. Tante sono le transizioni che stiamo vivendo nel mondo del lavoro.
I modelli organizzativi
La prima, quella dei modelli organizzativi del lavoro conseguente all’innovazione tecnologica, ai cambiamenti produttivi derivanti dalla transizione digitale e green, alle trasformazioni sociali prodotte dalla pandemia. Come lo smart working sta cambiando aziende e lavoratori? E quali prospettive di crescita occupazionale possono essere individuate nel lavoro in piattaforma, sia a livello di alta che di bassa qualificazione? E quali strumenti di regolazione?
Le competenze da aggiornare
La seconda, quella delle competenze da aggiornare e da formare ex novo in un processo sempre più rapido di obsolescenza. La formazione in accesso al mercato e quella continua per i lavoratori sono priorità ineludibili dei prossimi mesi. Ma su quali competenze investire nel futuro? Per creare quali profili lavorativi e professionali?
Le tipologie di lavoro
La terza, quella delle tipologie di lavoro. Con la nascita di nuove modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, va assottigliandosi sempre di più il confine tra lavoro autonomo e lavoro dipendente. Di conseguenza, lo stesso rapporto gerarchico fra datore di lavoro e dipendente va scardinandosi, sostituito dalle tecnologie e da altre modalità di relazione. Una evoluzione che impone una riflessione urgente su chi controlla gli algoritmi delle piattaforme e su quale ruolo debbano avere i dati nella gestione delle risorse umane.
La cultura del lavoro
La quarta, della cultura del lavoro. Rivoluzionata dall’epidemia, è oggi alla ricerca di nuova definizione. La perdita di senso e di identificazione sociale del lavoro sta lasciando sempre più spazio alla riscoperta della dimensione privata e personale, producendo fenomeni nuovi (dalla Great Resignation alla crescita degli inattivi). Al tempo stesso, le tecnologie liberano tempo per i lavoratori, rendendo il lavoro potenzialmente più produttivo di prima. Come gestiranno le aziende il cambiamento culturale scatenato dalla pandemia? Con quali nuovi strumenti di gestione (motivazione, coinvolgimento, identificazione) delle risorse umane?
I lavoratori e le aziende
La quinta, dei lavoratori e delle aziende, oggi tutti coinvolti in un processo di cambiamento collettivo di trasformazione che necessita di essere supportato da politiche previdenziali e reddituali nuove. Di primaria importanza è mettere a fuoco quali strumenti possono ridurre i rischi connessi al cambiamento che stiamo vivendo. Come ogni transizione, infatti, quella che stiamo vivendo porta con sé una serie di rischi per la società e il lavoro. Dall’aumento delle disuguaglianze, con la crescente polarizzazione del mercato del lavoro tra lavoro high e low skilled, all’impoverimento del lavoro (con il contributo umano sostituito sempre più dalle macchine), su cui non si intravede ancora una riflessione profonda sul ruolo da lasciare alle tecnologie e all’intelligenza artificiale. Fino all’esclusione dal lavoro, che vede i giovani sempre più ai margini, sia per le difficoltà di accesso e crescita, ma anche per la crescente tendenza a chiamarsi fuori da una partecipazione piena alla vita attiva.
Come affrontarle strutturalmente
Il governo della transizione richiede, quindi, strumenti diversi dalle epoche precedenti. I margini di incertezza sono più elevati rispetto al passato e il nuovo modello è ancora da definire. Mettere a fuoco quali scelte dovranno essere prioritarie per il Paese e quale approccio dovranno avere, in questa transizione la politica, il governo, le istituzioni, i professionisti, le parti sociali, le università, le aziende e i lavoratori – in uno scenario di ripresa economica e in piena attuazione del Pnrr – sarà l’obiettivo della tredicesima edizione del Festival del Lavoro.
Formazione emozionale al Festival del Lavoro 2022
Ad animare le tre giornate del Festival del Lavoro 2022 anche la rivista Forme, che ha organizzato tre momenti di formazione emozionale per sensibilizzare i Consulenti del Lavoro sull’importanza della formazione. Il progetto “Forme2: Formazione Eventi Emozionali” prevede la collaborazione di Enrico Bertolino, Maurizia Cacciatori e Julio Velasco, personaggi di caratura internazionale noti anche come autorevoli formatori.
Gli eventi spettacolo, organizzati grazie al supporto di Gruppo RTS e di Fondo Formazienda, saranno organizzati nella sala plenaria del Palazzo della Cultura e dei Congressi della fiera di Bologna.
Enrico Bertolino giovedì 23 giugno
“La Formazione come strumento di crescita per il Consulente del Lavoro” è il titolo dell’intervento che terrà Enrico Bertolino giovedì 23 giugno alle ore 17. Nato a Milano nel 1960, dopo la laurea all’Università Bocconi, Bertolino inizia la sua attività nel settore bancario. La sua carriera artistica comincia nel 1996, quando vince alcuni prestigiosi concorsi per giovani comici e prosegue fino ai giorni attuali con centinaia di spettacoli di successo, sia televisivi sia teatrali. All’intensa attività artistica, Enrico affianca da sempre un’attività professionale in cui si occupa di formazione sulla comunicazione e della spettacolarizzazione di eventi formativi e convention aziendali.
Julio Velasco venerdì 24 giugno
Considerato il più grande coach di pallavolo di tutti i tempi, Julio Velasco è l’allenatore che ha rivoluzionato il mondo del volley conquistando ben 2 ori mondiali, 3 europei, 5 titoli della World League e un argento alle Olimpiadi. Unico coach al mondo che ha vinto il titolo continentale in due continenti diversi, è oggi anche un rinomato formatore. Tiene interventi ritenuti fonte inesauribile di preziosi concetti di coaching e leadership. Il suo speech dedicato a “Formazione & Leadership” si terrà venerdì 24 giugno alle ore 17.
Maurizia Cacciatori sabato 25 giugno
Icona sportiva italiana e speaker motivazionale, Maurizia Cacciatori ha dedicato la sua vita allo sport e alla competizione. Ha indossato per 12 anni la maglia della Nazionale Italiana di pallavolo, con 228 presenze in azzurro, vincendo titoli e premi a livello internazionale. È stata la capitana della Nazionale di pallavolo femminile mettendosi costantemente in gioco e imparando al meglio come gestire lo stress. Oggi, apprezzata coach motivazionale, attraverso la metafora sportiva nelle sue presentazioni, anche grazie alla tecnica dello storytelling, accompagna il pubblico in un processo di coinvolgimento, identificazione, comprensione e apprendimento. Il suo intervento è previsto sabato 25 giugno alle ore 10 e sarà dedicato a “La formazione per un team vincente”.
Iscriviti al Festival del Lavoro 2022 sul portale dedicato.
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