“L’evento sulla mobilità internazionale del lavoro è un gradito ritorno alla convegnistica in presenza, frutto della collaborazione tra Confsal, Consulenti del Lavoro, Fesica, Gruppo Rts, Ebiten e illustri partecipanti. Oltre al focus tematico della giornata, ci preme far conoscere i benefici, anche in termini di welfare, di cui possono godere aziende e lavoratori”.
Così il segretario regionale di Confsal Liguria Domenico Daniele Geria ha commentato l’evento formativo che si è svolto lo scorso 30 maggio a Genova di fronte a una nutrita platea di consulenti del lavoro provenienti da tutta la regione, sindacalisti, cittadini e formatori in materia di sicurezza. Tra gli apprezzati relatori anche l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano e il consulente del lavoro Luca Ghellere.
Agevolare l’accesso alla formazione
Tra i promotori dell’iniziativa anche il Gruppo RTS, affermata realtà di formazione e consulenza per le aziende. In particolare, il direttore generale Vittorio Basso Ricci ha sottolineato che “la formazione è un’opportunità che le aziende devono cogliere e i consulenti del lavoro devono accompagnare. Il convegno con l’ordine provinciale dei consulenti del lavoro ci è di auto per incontrare i professionisti, sensibilizzare una campagna di adesione alla formazione e alla sicurezza che stiamo portando avanti. Anche perché i dati dell’Inps dimostrano che ci sono oltre sei milioni di lavoratori che non accedono alle opportunità gratuite offerti dai fondi interprofessionali paritetici. E’ responsabilità e dovere di tutti aiutare lavoratori e aziende, spesso bisognosi di formazione, ad accedere a questi vantaggi”.
In tema di sicurezza sul lavoro è intervenuto anche il direttore di Ebiten Matteo Pariscenti. “Oggi nuove norme hanno dato più adempimenti agli organismi paritetici, come la comunicazione degli RLST o delle imprese asseverate – spiega -. Ma terrei a sottolineare che il Ministero del Lavoro ha posto le basi per creare un repertorio degli organismi paritetici che verrà declinato anche a livello regionale. Ebiten, a tal proposito, ha stretto accordi istituzionali con l’Inail, soggetto principale preposto alla salute e sicurezza a lavoro, e appunto con i diversi Enti regionali da nord a sud d’Italia”.
Mobilità internazionale e consulenti del lavoro
Il consulente del lavoro ed esperto di mobilità internazionale del lavoro Luca Ghellere ha spiegato di come si tratti di una materia profondamente interdisciplinare. Che richiede flessibilità mentale per ricongiungere a un quadro unitario materie diverse, complementari e dominate da logiche differenti.
“I flussi di lavoratori in entrata e in uscita non sono liberi – afferma -. Sono invece regolamentati a difesa degli equilibri del mercato del lavoro e delle pretese impositive – di natura contributiva e fiscale – di ogni singola nazione. Si parla spesso della mobilità internazionale del lavoro come materia di nicchia, ma questo è forse vero solo dal punto di vista professionale, per la specifica preparazione che richiede. Non altrettanto può dirsi per gli effetti che ne derivano sulla comunità delle imprese, a prescindere dalla loro dimensione e in termini di redditività e fluidità di azione, nonché sull’insieme dei lavoratori coinvolti, per una loro permanenza all’estero in regime di sicurezza e libera da indesiderati riflessi in materia fiscale e contributiva. Anche nel caso di una semplice trasferta”.
Lavoro e welfare visti da vicino
A chiudere il pomeriggio, alla luce dei fatti di estrema attualità, l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano con un’analisi sullo stato del mondo del lavoro. “Stiamo vivendo – ha affermato l’attuale Consigliere Inail – una situazione piena di incognite, prima la pandemia adesso la guerra. Questa avrà delle ripercussioni sull’economia, sullo stato sociale, sul potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni e sulla stessa struttura della nostra società. Per questo bisogna avere uno sguardo lungo e parlare di welfare e di lavoro. Il welfare del futuro deve trovare un’alleanza tra il pilastro fondamentale, il welfare pubblico, previdenziale e sanitario con il welfare contrattuale e privato e con obiettivi comuni. Ovvero quelli di mantenere gli standard conquistati in Europa”.
Sarà altrettanto importante, secondo Damiano, guardare con forza al mercato del lavoro: troppo lavoro fragile, debole, temporaneo. “Torniamo a un’idea di lavoro a tempo indeterminato stabile, all’interno del quale avere una prestazione flessibile adatta al cambiamento organizzativo dell’impresa. Che oggi significa nuova digitalizzazione, lavoro agile e nuove modalità di esecuzione del lavoro. Il lavoro ha bisogno di stabilità e garanzie, fatto di diritti e di doveri”.