Il lavoro che c’è, i lavoratori che non ci sono

La sintesi del mismatch tra domanda e offerta di lavoro espressa dall’indagine di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro apre il Festival del Lavoro 2022, a Bologna dal 23 al 25 giugno

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Lavoro: il mismatch tra domanda e offerta è reale

Intervenire sulle variabili del mercato del lavoro per coglierne le spinte trasformative e superare il divario crescente tra domanda e offerta di lavoro. In tempi rapidi, perché c’è il rischio che entro quattro anni la difficoltà delle aziende nel rintracciare i profili necessari diventi critica. E che a fronte di un fabbisogno di circa 4,3 milioni di lavoratori, restino disattese 1 milione e 350mila ricerche di personale per assenza di candidati.

Lo evidenziano le stime dell’indagine “Il lavoro che c’è, i lavoratori che non ci sono”, realizzata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e presentata all’Università di Bologna nella conferenza stampa della XIII edizione del Festival del Lavoro. L’evento in partenza oggi è organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi a Bologna dal 23 al 25 giugno.

Transizioni e criticità del lavoro

Il calo dell’offerta di lavoro (-838mila persone attive di 15-64 anni tra 2018 e 2021), dovuta allo sfavorevole quadro demografico (636mila residenti in meno tra 2018 e 2021, di cui 262mila giovani), ma anche alla crescita degli inattivi (+194mila nello stesso periodo), interessa anche le componenti della popolazione tradizionalmente più dinamiche come gli immigrati.

Il dossier passa poi in rassegna il mismatch tra offerta e domanda di formazione. E fornisce un quadro dei fabbisogni occupazionali e professionali a medio termine. Il disallineamento più forte è nell’istruzione terziaria, in cui il gap più importante si registra nell’indirizzo giuridico-politico sociale dove mancherebbero ogni anno circa 12mila laureati. Seguito da area economico statistica (11mila in meno del necessario), ingegneria (quasi 9mila) e dall’indirizzo medico sanitario (8mila circa). Tra i motivi del fenomeno, l’accresciuta mobilità delle persone, trasversale tra generazioni e settori d’occupazione. Lavoratori che cercano un nuovo lavoro per un miglioramento retributivo (52,5%) o per un maggiore benessere ed equilibrio tra vita personale e lavorativa (49%). Senza dimenticare il problema strutturale legato a carenza e bassa specializzazione dei soggetti deputati all’intermediazione. 

Il Festival come occasione

“Il mondo del lavoro – afferma Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – è la cartina al tornasole dei complessi cambiamenti che hanno caratterizzato gli anni passati e ancora di più incideranno su quelli futuri. Confrontarci sulle transizioni economiche, sociali, digitali con tutti gli attori era un imperativo per la nostra Categoria, al centro tra le esigenze datoriali e quelle dei lavoratori“. Transizioni che cambiano anche le competenze necessarie per poter essere attrattivi nel mercato del lavoro.

Otto le Aule a disposizione dei partecipanti al Festival per investire su se stessi durate la tre giorni. “Il Festival del Lavoro si conferma l’occasione ideale per investire in formazione. Perché catalizza esperienze e professionalità di alto livello in diversi ambiti d’azione, dal diritto alle soft skills. A margine del confronto istituzionale e politico che si svolge nell’Auditorium”, ricorda il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.

Investire nelle persone e nei giovani

Quest’anno, poi, l’evento è diventato anche l’occasione per una gara di solidarietà. Infatti, il piccolo contributo richiesto ai partecipanti (studenti esclusi) per l’iscrizione sarà totalmente devoluto all’Associazione “Amaci” per l’acquisto di attrezzature robotiche per la chirurgia pedriatrica del “Gozzadini” di Bologna. “È nelle persone che si trova la linfa della rinascita – ricorda Pier Paolo Redaelli, Presidente del Consiglio Provinciale Ordine Consulenti del Lavoro di Bologna e dell’Associazione “Amaci” ‒ e che assicurano il dialogo tra valori e visione. Per questo abbiamo scelto, come Categoria, di mettere al centro la qualità della vita delle persone, bambini in primis”.

Investire sul futuro, quindi, anche guardando alle giovani generazioni. Per questo nel calendario del Festival del Lavoro, inserito tra gli eventi dell’Anno Europeo dei Giovani 2022, è stato previsto un programma dedicato a studenti, laureati e laureandi. In collaborazione con l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, l’Almae Matris Alumni e il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Due le direttrici di sviluppo. Primo, il confronto su temi come intelligenza artificiale, lifelong learning, autoimprenditorialità, criptovalute, metaverso. Secondo, le consulenze personalizzate con consulenti del lavoro che possono rispondere a quesiti sui contratti di lavoro, apprendistato, tirocini e l’avvio della propria carriera.

Scopri di più su www.festivaldellavoro.it

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