Cosa sta cambiando nelle aziende e perché i lavoratori sono più propensi a cambiare lavoro?
“Rivolterei la domanda, cosa sta succedendo ai lavoratori? – spiega Maurizia Rimondi, autrice del libro il Marketing della felicità –. Le ricerche parlano chiaro le persone sono sempre meno disponibili ad accettare di lavorare in un ambiente in cui non si trovano bene. Ribaltiamo il paradigma delle aziende che non trovano i candidati giusti, sono i candidati che cercano le aziende giuste quelle che si sanno raccontare, che condividono i valori, che creano progetti di marketing interno. Ma purtroppo, sono ancora poche quelle che hanno capito che siamo entrati nell’era dell’HR Marketing”.
Cosa spinge a cambiare lavoro?
Dalla survey dell’Associazione “Ricerca Felicità” risulta che il 38,5% di coloro che hanno già un lavoro, ha in mente di cambiarlo nei prossimi 12 mesi. Una percentuale omogenea tra tutti i lavoratori, solo inferiore tra professionisti/partite Iva (28%).
Le motivazioni che spingerebbero i lavoratori a cambiare il loro posto di lavoro sono:
- migliori condizioni economiche (47,3%);
- minore stress (33,3%);
- maggiori opportunità di carriera (19,7%);
- flessibilità di orario (19,4%);
- opzioni per smart working (14%).
La felicità nelle aziende
Nel testo si possono leggere i case study che evidenziano l’approccio “verso le persone” attivato da molte aziende. Tra queste Ducati, Eurocompany, Davines, Vanoncini e Zordan, il birrificio Baladin. Il benessere dell’individuo per loro passa dalla condivisione di obiettivi, di momenti di vita e di progetti con tutti i collaboratori, a qualsiasi livello di responsabilità, affinché possano essere parte attiva dello sviluppo e della crescita dell’azienda.