di Gianluca Staglianò |
Il mondo del lavoro, dopo lo scoppio della pandemia, ha cambiato connotati. Un contributo importante, in molti frangenti negativo, lo ha dato la guerra scoppiata nel cuore dell’Europa, che ha invertito una timida risalita verso territori positivi. È cambiato, di conseguenza, il contesto in cui le aziende operano, sono cambiati la psicologia dei clienti e degli stakeholder, l’atteggiamento e la visione delle persone che l’azienda la vivono.
Il contesto attuale ha generato in molte aziende un impatto negativo sul clima aziendale, a causa di cambiamenti nelle vite private e professionali, delle incertezze riguardo le prospettive future, delle nuove sfide da affrontare. Molte persone, al contempo, si sono riscoperte totalmente diverse, alcune si sono sentite disincentivate a ritornare alle loro posizioni. Altre hanno cambiato lavoro, mentre molti si sono dimessi, specialmente i giovani, alla ricerca del tempo di qualità.
Le sfide della leadership
In un contesto in grande mutamento i leader hanno osservato e trovato condizioni a volte radicalmente cambiate, post pandemia, e oggi affrontano nuove sfide. L’avvento dello smart working, per esempio, ha portato alla disgregazione dei team, poiché molte persone si sono trovate a interagire a distanza. Lo svuotamento di uffici e il ritorno a una pseudo normalità, la difficoltà emergente nelle interazioni, la psicologia dei lavoratori, sono tutte conseguenze che si sommano e che rappresentano nuove sfide per il clima aziendale.
In un mondo del lavoro cambiato, ma sempre orientato alla ricerca delle performance, una delle nuove sfide parte dalla creazione di un buon clima aziendale e della ricerca di fiducia. Due fattori importanti, specialmente in questo periodo storico, che ha cambiato la nostra concezione delle relazioni interpersonali e l’approccio stesso al mondo del lavoro. Si guarda con molta più attenzione alla psicologia dei lavoratori, alla creazione di spazi condivisi, allo sviluppo delle soft skills e alla gestione emozionale. Sfide che per i leader significano far lavorare bene le loro risorse e trattenere i talenti coltivando, allo stesso tempo, un’atmosfera di fiducia.
Come creare un clima aziendale positivo
L’idea di fondo è quella di promuovere un ambiente di lavoro in grado di aumentare l’energia delle persone, di migliorare le performance e ridurre lo stress. Per fare questo le aziende virtuose puntano a un ingaggio maggiore dei lavoratori. Lo fanno attraverso la creazione di carriere stimolati, di ambienti di lavoro attrattivi, supporto alla crescita personale, migliorando così la soddisfazione della loro vita personale. Questi aspetti, in un contesto tumultuoso come quello odierno, sono fondamentali.
Il contributo più grande al miglioramento del clima può darlo il leader, che deve essere bravo a dare feedback, a fare anche da coach (quando la figura del coach non esiste). In questo modo ci si concentra maggiormente su ciò che i lavoratori desiderano, sulle loro visioni, prospettive e capacità di reazione ai cambiamenti: la grande capacità di un leader sta nel farne tesoro. Questo significa adottare comportamenti orientati in primis alla creazione di fiducia, messa a dura prova, e per la quale il leader può rappresentare la guida. Servono capacità di ascolto, di gestione delle emozioni, per entrare nella sfera empatica e fornire gli strumenti per fare meglio. Queste azioni contribuiranno alla creazione di un clima aziendale sereno e al raggiungimento di risultati sostenibili nel tempo.
La gestione delle complessità
È vero anche che, un buon clima aziendale nasce dalla gestione delle complessità. La prima di queste si sviluppa proprio dalla diversità delle persone che lavorano in azienda. La leadership gentile e intelligente coglie le opportunità dalle diversità. Quando le divergenze sfociano in dibattiti, colui che applica buona gestione interna evita danni permanenti. Nel momento in cui la buona gestione argina i pericoli, il manager diventa un collante per trasformare la diversità in punti che, uniti da una linea, creano team di successo. Questo genera fiducia in se stessi, nella propria guida, con risultati positivi sulla creazione di un clima di lavoro orientato al meglio. Nelle aziende che fanno del clima di lavoro un caposaldo della loro esistenza, i lavoratori hanno a disposizione corsi di formazione, momenti di raccolta e confronto, interventi di coach dediti alla creazione di procedure e metodi e all’insegnamento delle soft skill.
Un recente studio ha dimostrato, infatti, come circa il 90% delle persone occupate ha dichiarato di aver vissuto, almeno una volta, una situazione di dibattito complessa sul lavoro. Gran parte dei manager e leader ha dichiarato, invece, di passare almeno due ore della propria giornata a gestire conflitti. Per creare un clima aziendale sano vanno gestite le complessità, lo abbiamo detto prima, e per questo serve formazione. Specialmente nell’ambito delle risorse umane, pratica ancora non fortemente adottata dai leader aziendali. Per migliorare il clima aziendale vanno incentivati l’ascolto e il confronto, spesso evitato perché ritenuto controproducente o generante dibattiti pericolosi. Con una buona gestione, attraverso formazione e uso corretto delle parole, si arriverà al risultato sperato.
L’analisi del clima, per migliorare, parte anche da una valutazione degli obiettivi in essere. A volte un cattivo clima è conseguenza anche di un disorientamento delle risorse davanti a un percorso. Il buon leader è colui che crea obiettivi tangibili, li fissa nel mindset dei lavoratori e insegna come crearli (magari con l’ausilio di un coach). Rispettando le reciproche idee, le reciproche emozioni, sarà più semplice trovare il punto di convergenza.
La gestione delle relazioni e gli aspetti personali
Altro aspetto importante è quello dei confini umani. Attenzione a non violare la sfera personale, l’orgoglio, nei momenti di incertezza o se un progetto di team non sta andando nel verso giusto. Anche dove il clima aziendale è sano e positivamente solido possono infatti esserci imprevisti. E il buon clima in questo senso aiuta a trasformare il confronto in attività pratica e operativa. Se un compito risulta arduo, o si è bloccati in un punto, è molto meglio concentrarsi sulle difficoltà oggettive del compito, più che sull’accusa reciproca.
Il buon clima aziendale passa da una leadership sana e intelligente, che sappia accogliere le differenze, valorizzare le risorse e fare da trait d’union per raggiungere i risultati. Il leader deve saper ascoltare, raccogliere pareri e idee, trarne gli aspetti positivi e far crescere. Così devono fare le varie risorse per aumentare il grado di apprendimento e contribuire al miglioramento del clima aziendale. Ascoltare un parere diverso non ci obbliga a cambiare il nostro punto di vista. Semmai può svilupparlo. L’ascolto attivo, in questo senso, rappresenta la migliore pratica. Ascoltare, chiedere e ripetere. Un triangolo dell’interazione che si può applicare a tutti gli ambiti della vita e del business. L’ascolto delle parole, l’uso di un linguaggio appropriato sono aspetti determinanti per la comprensione dell’altro e la costruzione di un obiettivo comune contornato dal buon clima di lavoro.
Strumenti della leadership
Una leadership intelligente ha a disposizione diversi strumenti per contribuire alla creazione di un clima di lavoro meraviglioso. Si pensi a uno dei momenti più importanti, quello delle riunioni di team e one-to-one. Quale momento migliore per annusare l’aria che tira, per ascoltare e confrontarsi? Anche la gestione di questi momenti passa da una adeguata formazione, dove il coach può insegnare ad usare un linguaggio corretto, parole non tossiche e a curare la gestione emozionale. Siamo vittime e maestri delle nostre emozioni, del clima circostante e ciò influisce su come parliamo e diciamo. Parliamo a noi stessi in modo specifico, lavorando su come proteggere le nostre argomentazioni, senza incentivare il dubbio in noi stessi e negli altri. Questo in una riunione è molto importante! Le parole che si dicono producono effetti e azioni. Più il clima aziendale è positivo meglio lavoreranno le persone e più la creatività circolerà tra gli spazi condivisi.
La leadership aziendale è incaricata di improntare nelle persone la cultura della fiducia, determinare i valori comuni, accettare la condivisione e tollerare le differenze facendone ricchezza. Anche i leader hanno il dovere di mostrare umiltà, senza prevaricare chi ha bisogno e quindi portare il buon esempio. Manifestare disponibilità al confronto e a gestirlo. Il clima aziendale è un concetto pratico e labile, soggetto a mutazioni anche repentine. Come le cose delicate, anche il clima aziendale ha bisogno di tempo per maturare e affermarsi positivamente. Curare questi temi serve a sviluppare e mantenere un clima aziendale positivo. A volte servono interventi radicali, altre, azioni piccole e mirate, tutte volte alla creazione di un ambiente di lavoro in cui sia meraviglioso dare il proprio contributo alla causa, perdurare nel tempo e farlo bene.
Gianluca Staglianò è laureato in Economia e Direzione d’impresa, è specializzato in Life & Business Coaching, autore di blog e scrittore in ambito formazione, sviluppo personale e aziendale. È amministratore di GLM Security.