Il coaching aziendale piace e fa bene

C’è chi lo usa in modo tradizionale per la formazione e lo sviluppo continui e chi per supportare i cambiamenti aziendali agendo su reskilling e upskilling dei collaboratori

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Coaching aziendale sempre più diffuso

Il coaching aziendale è parte integrante delle strategie di Learning and Development e si prevede un ulteriore aumento dell’investimento in percorsi su misura nell’arco dei prossimi 12 mesi. Ma c’è di più: è anche visto come potenziale risposta a tutta una serie di sfide, come l’implementazione delle strategie DEI (diversità, equità e inclusione), di sviluppo della leadership e di trasformazione aziendale.

Questo è il quadro che emerge dall’ultima ricerca globale Business Trends in Coaching 2023 condotta su oltre 600 aziende in 42 paesi da CoachHub.

Coaching aziendale in risposta al cambiamento

Le principali sfide sul tavolo sono rappresentate dalla trasformazione digitale, dal passaggio a modalità di lavoro ibride e sempre più flessibili, dal cambio di cultura aziendale e dai processi di integrazione organizzativa tra fusioni e acquisizioni. Per gestire queste importanti trasformazioni, le organizzazioni devono puntare ad aggiornare le competenze dei propri collaboratori attraverso attività di reskilling e upskilling. Ma anche ristrutturare la forza lavoro, aumentare il recruiting interno e la mobilità dei talenti. Rafforzando al contempo aspetti fondamentali come engagement e retention.

Una strategia chiave su cui molte aziende fanno leva per spingere su queste priorità è senza dubbio il coaching. Una delle tre aree principali sulle quali è investito il budget aziendale destinato a formazione e sviluppo.

Presente, passato e futuro

Attualmente, l’87% delle aziende intervistate investe in percorsi di coaching. Il 42% del campione utilizza soluzioni interne ed esterne. Il 34% di chi ha optato per soluzioni esterne ha preferito il digitale. Questi dati confermano i benefici del coaching, il cui uso è destinato ad aumentare in futuro. Infatti, l’89% degli intervistati prevede un aumento, sebbene moderato, delle spese aziendali per il coaching nell’arco dei prossimi 12 mesi. Parte di questo incremento potenziale sarà dovuto al parallelo aumento della necessità da parte dei manager d’azienda di sviluppare competenze di coaching (85%).

Tra i motivi principali continua a emergere lo sviluppo della leadership a diversi livelli (38%). Cominciano, però, a farsi largo anche altre necessità quali il benessere dei dipendenti (28%), lo sviluppo della leadership femminile (24%) e quello della leadership inclusiva (22%).

Verso nuove frontiere del coaching

La ricerca sottolinea, inoltre, un aumento dell’apertura all’applicazione delle nuove tecnologie per la promozione dello sviluppo delle persone. Quasi due terzi degli intervistati (61%) affermano di credere nel potenziale della realtà virtuale nell’acquisizione e nel rafforzamento di nuove competenze.

In particolare, la realtà virtuale potrebbe essere usata per simulare scenari ed esperienze per i ruoli professionali che richiedono uno stretto contatto con il pubblico (29%). Oppure a supporto del team coaching per lavorare con gruppi di persone che risiedono in parti diverse del mondo (28%). L’intelligenza artificiale applicata al coaching risulterebbe, invece, molto utile per la gestione dei dati e il reporting (48%).

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