Quali sono i trend HR del 2023? Flessibilità, accelerazione digitale, investimenti in tecnologie intelligenti, benessere finanziario dei dipendenti e talent management.
Lo dice SD Worx, riaffermando un cambio di mentalità fondamentale: trasformare il cambiamento in opportunità. Il mondo delle risorse umane sta infatti cambiando alla velocità della luce, con i nuovi modelli di business, il consolidamento dei mercati, l’accelerazione della digitalizzazione e le evoluzioni sociali che agiscono insieme nell’accrescere esponenzialmente la domanda di risorse umane flessibili.
Trend HR del 2023
Come possono le aziende organizzarsi in modo flessibile e potersi muovere rapidamente? Quali tecnologie, tendenze o strumenti le aiuteranno nel 2023? Ecco le principali considerazioni degli esperti di SD Worx.
• Flessibilità e HR fluide
Grazie alla fluidità delle risorse umane, i confini tra reparti stanno scomparendo, mentre le organizzazioni cercano di capire come tutti i talenti possano completarsi a vicenda. Ad esempio, i marketplace interni, o le cosiddette talent platform, assicurano una corrispondenza ottimale tra i talenti disponibili (assunti a tempo indeterminato o a tempo determinato) e il tipo di lavoro da svolgere. In modo che la domanda e l’offerta si incontrino meglio all’interno. Sempre più tecnologie per le risorse umane e il luogo di lavoro consentiranno anche un approccio altamente personalizzato, utilizzando per esempio notifiche personali mirate.
• Una marcia in più per la digitalizzazione
Lo scoppio della pandemia ha messo in moto l’accelerazione della digitalizzazione, ma la maturità digitale non è ancora una realtà per molte aziende. Rendendo questo aspetto fondamentale tra i trend HR del 2023 e oltre. Sebbene alcune soluzioni digitali siano già operative, esiste una reale discrepanza tra Paesi. Cina e Stati Uniti, ad esempio, sono già molto più avanti di alcuni Paesi europei. È giunto quindi il momento di superare la frammentazione e di passare a soluzioni integrate end-to-end all’interno di un’unica piattaforma digitale. Un’integrazione più profonda e intelligente è fondamentale, con la prospettiva di un risparmio sui costi a medio termine.
• Smart Spend Management
Con i prezzi dell’energia e l’inflazione, il benessere finanziario delle organizzazioni sta diventando una sfida. Non sorprende quindi che lo Smart Spend Management sia tra le priorità del 2023. Più che mai, le aziende stanno stabilendo gli strumenti in cui investire per supportare i dipendenti in modo intelligente e integrato. E anche l’esternalizzazione dei processi di payroll sarà un punto saliente: le organizzazioni sono sempre più disposte a esternalizzare questa attività, spesso complessa e dispendiosa in termini di tempo, per potersi concentrare sul proprio core business.
In ottica di benessere finanziario dei dipendenti, le organizzazioni integrano sempre più spesso premi intelligenti. Con opzioni personalizzate, periodi di paga flessibili (pay on demand), forme alternative di retribuzione o premi flessibili in cui i dipendenti determinano parzialmente la composizione del loro pacchetto retributivo.
Cosa chiedono i talenti
Il 2023 vedrà anche continuare la guerra per i talenti, sfidando le aziende a cercare il modo di attrarli. Questa situazione permette ai dipendenti di fare scelte più consapevoli e, non a caso, negli ultimi anni, gli impiegati si sono sempre più preoccupati di ciò che conta davvero, sia sul lavoro sia nella vita privata.
Nello specifico, i dipendenti si siederanno al tavolo per sviluppare i loro talenti e per fare delle scelte, aspettandosi di essere ascoltati e di avere voce in capitolo. Anche la flessibilità sarà ancora una volta un fattore importante: i lavoratori chiedono regole flessibili per quanto riguarda i contenuti, i contratti, gli orari, i luoghi di lavoro e l’impiego a tempo pieno o a tempo parziale.
Per rispondere a questa esigenza, le aziende utilizzano l’HR analytics, che fornisce alle risorse umane informazioni data-driven sui talenti. Mappando in modo proattivo i talenti dei dipendenti, le aziende non solo aumentano la loro massima occupabilità, ma supportano i talenti nelle opportunità di sviluppo e nella pianificazione della carriera. In questo modo, rafforzano anche la loro spinta interna e il loro legame con l’azienda, il che non è certo un lusso in tempi di cambiamento.