Clima aziendale: diversità, equità e inclusione sono importanti

In generale, tra gli italiani aumenta la soddisfazione per l’ambiente di lavoro rispetto allo scorso anno, anche se non mancano le cattive impressioni su sessismo e discriminazione

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Clima aziendale ed equità sul posto di lavoro

Obiettivo della ricerca sul clima aziendale realizzata da Dynamo Academy in collaborazione con Euromedia Research è raccogliere percezione, opinioni ed esperienze degli italiani in tema di diversità, equità e inclusione.

Dai risultati emerge che aumenta la soddisfazione per l’ambiente/clima aziendale rispetto alle rilevazioni dell’anno scorso. Il 59,6% del campione è soddisfatto o molto soddisfatto (55,9% nel 2021). La maggior parte ha definito il proprio contesto lavorativo come non razzista (84,3%), non omofobico (79,4%) ed egualitario (68,5%).

Il clima aziendale migliora, ma c’è ancora da fare 

Aumenta anche la percezione di impegno dell’azienda negli argomenti di diversità, equità e inclusione (+13,5%) arrivando al 50,7% del campione totale. Cresce, tuttavia, del 4,4% rispetto al 2021 la percezione di atteggiamenti o episodi sessisti (13,8% del campione). Così come la percentuale di chi ha pensato di lasciare la propria azienda per episodi in cui ha percepito di essere stato escluso o giudicato. Anche la quota di lavoratori che descrivono il proprio posto di lavoro come inospitale è aumentata del 5,8% rispetto al 2021. Arrivando a interessare il 17,7% dei lavoratori intervistati. In termini di supporto interno è in largo aumento, +22,7%, la quota di chi giudica non-supportivo il proprio ambiente di lavoro. Parliamo del 39,1% del campione, vale a dirsi quasi 4 lavoratori su 10.

L’opinione di lavoratori stranieri e soggetti fragili

I dati generali cambiano se confrontati con quelli relativi alla percezione del clima di lavoro da parte dei lavoratori nati all’estero, e di chi soffre di patologie o disabilità. Tra i nati all’estero, il 46,4% giudica il proprio contesto di lavoro come razzista, per il 39,3% sarebbe sessista e per il 42,8% omofobico. Oltre il 60% lo descrive come irrispettoso. Anche i dati relativi alla mancanza di supporto si aggravano guardando alla platea di lavoratori più fragili. Tra i lavoratori con patologie/disabilità, oltre la metà (54,5%), considera il luogo di lavoro come uno scenario non supportivo, per il 44,5% è persino inospitale.

Cresce, sempre rispetto alla platea di lavoratori con patologie/ disabilità, la quota di chi evidenzia di dover lavorare più duramente dei colleghi per essere considerato al loro pari (53,2%), +12,2% rispetto al 2021. Mentre il 52,7% non si sente valorizzato come individuo e oltre il 50% non ritiene la propria azienda un posto in cui esprimere il proprio potenziale. Il 47,3% dei lavoratori, tra chi è affetto da una patologia o disabilità, ha dichiarato di aver subito insinuazioni o commenti rispetto al proprio stato di salute. Il 46,7% si è sentito oggetto di comportamenti discriminatori o giudicanti e il 46,9% ritiene che ci sia necessità, tra i colleghi, di approfondire i temi dell’uguaglianza e inclusione.

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