La mentalità che fa la differenza

L'azienda veneta Zordan si distingue per la lungimiranza delle sue politiche HR in tema di parità di genere e inclusione

0
305
Mentalità della gender equality

Anche in un Paese che ha ancora molta strada da fare per colmare il divario di genere in ambito lavorativo, ci sono aziende che hanno capito da tempo il valore sociale ed economico della parità, e lo affrontano con la giusta mentalità.

Una di queste è la veneta Zordan, che produce arredamento retail per i brand del lusso, nota a chi si interessa di tematiche relative all’occupazione femminile anche per essere stata citata nel libro “La Trappola delle Culle”, un saggio di Diodato Pirone e Luca Cifoni sul problema della denatalità in Italia. L’azienda di Valdagno, nel vicentino, si distingue, infatti, per le sue politiche volte, oltre che alla ritenzione dei talenti in Italia e al supporto alla genitorialità, all’incoraggiamento e alla promozione dell’occupazione femminile.

Maurizio Zordan racconta la mentalità vincente della sua aziendaLa mentalità di Zordan

Maurizio Zordan, il suo AD, sottolinea come la questione della parità di genere sia essenzialmente una questione culturale. “Ho avuto la possibilità, per motivi di lavoro, di frequentare, già diversi anni fa, la Norvegia e la Finlandia. Paesi nei quali uomini e donne sono da sempre messi sullo stesso piano: la parità di genere affonda le proprie radici nella storia dei Paesi scandinavi. Nell’era dei Vichinghi, donne e uomini erano guerriere e guerrieri che combattevano alla pari”.

Ispirato dalla cultura delle popolazioni scandinave, Zordan ha portato nella sua azienda una maggiore sensibilità verso il tema della parità di genere. “Il punto è abbattere le barriere culturali che ci impediscono di cambiare in meglio. Nelle falegnamerie il personale  femminile era tradizionalmente relegato al lavoro di lucidatura del legno. In Zordan, con la nostra Accademia, pensata per formare lavoratori e lavoratrici da impiegare nella produzione, abbiamo iniziato a introdurre donne anche in fabbrica. Dall’ultima classe avviata abbiamo selezionato quattro ragazze per lavorare in azienda e due di loro sono attualmente operative”.

La presenza femminile non è più un tabù nemmeno negli uffici di progettazione, un tempo appannaggio di soli uomini. “Abbiamo una progettista molto apprezzata e una Team Leader che in pochi anni si è guadagnata un ruolo di responsabilità, coordinando un gruppo di lavoro che gestisce i nostri clienti più importanti”. Secondo Zordan un buon imprenditore, che è orientato al risultato e sa riconoscere il merito nei suoi collaboratori, non si fa condizionare, in generale, dalle caratteristiche che rendono una persona diversa dall’altra.

Né dal fatto che una donna può diventare, nel corso della propria vita lavorativa, anche madre: “Credo che oggi abbiamo tutti gli strumenti per consentire alle donne di svolgere la loro attività conciliandola con le esigenze familiari. E che il Gender Gap sarà necessariamente colmato per risolvere il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Incentivando, come stiamo facendo anche nel nostro territorio, sempre più ragazze a studiare materie tecniche e scientifiche, diamo loro la possibilità di intraprendere percorsi lavorativi che in passato, proprio a causa di alcune barriere culturali, erano associati esclusivamente a profili professionali maschili”.


Ti potrebbero interessare anche:

Le vie della parità
Come si certifica la qualità di genere
L’esperienza di Focus Consulting

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here