Il concetto di self management raccoglie competenze strettamente legate all’intelligenza emotiva, che consentono alle persone di lavorare in modo autonomo ed efficiente.
Se si è in grado di riconoscere le proprie emozioni, comprenderne le cause e trovare le risposte più adeguate, infatti, si potranno gestire meglio le situazioni di stress. Un quoziente emotivo elevato si riflette nella capacità di regolare le emozioni e di scegliere il comportamento più adeguato, indipendentemente da ciò che si prova. Dunque, l’intelligenza emotiva, unita a una buona consapevolezza di sé, è la base ideale per sviluppare ottime doti di self management. Tra queste, la capacità di gestire il tempo e di allocare le risorse, l’accountability, la produttività, la leadership, la proattività, l’organizzazione e la motivazione.
I vantaggi del self management
Con l’adozione sempre più diffusa dello smart working, lavoratori devono farsi carico di molteplici aspetti gestionali. Oggi più che mai, la capacità di autoregolarsi senza cedere alle distrazioni e allo stress è determinante per aumentare la produttività. Ma c’è di più: cambiando le condizioni di lavoro, sono cambiate anche le leve del successo. Infatti, chi ha sempre avuto buone capacità di autogestione guadagna un margine competitivo su coloro che invece contavano sulla costante supervisione esterna per portare a termine il lavoro.
Quindi, migliorare il self management si traduce in numerosi vantaggi sul piano sia professionale sia personale: autorealizzazione, benessere, gratificazione e riduzione dello stress. Ma anche aumento della produttività, migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, crescita professionale più rapida e meno rischi di burnout.
Come applicarlo al meglio
Ma come migliorare le proprie capacità di self management? Il primo passo è conoscere meglio sé stessi e prendere coscienza di ciò che impedisce di progredire. Allenando la consapevolezza di sé è possibile individuare i pensieri, le emozioni e le azioni che portano a compiere scelte sbagliate, a perdere motivazione e a essere meno produttivi.
In secondo luogo è fondamentale la regolazione emotiva. Spesso le emozioni mettono i bastoni tra le ruote e impediscono di raggiungere i traguardi prefissati. Anche in questo caso risalta la centralità dell’intelligenza emotiva, che aiuta a sviluppare le capacità necessarie a gestire l’imprevedibilità e le emozioni che potrebbero ostacolare il cammino.
Consigli pratici per la gestione del tempo
Esistono varie accortezze che possono aiutare i lavoratori ad affinare le proprie capacità di self management. Per esempio, suddividere le attività in blocchi temporali di 90 minuti, separati da pause di transizione da un task all’altro. Avendo cura di programmare in anticipo un piano di lavoro e di stabilire un ordine di priorità. Inoltre, è consigliabile evitare la modalità multitasking e, se possibile, non tenere il telefono sulla scrivania per affrontare i singoli impegni con maggior efficienza. Infine, la comunicazione rimane un aspetto imprescindibile per incrementare l’efficienza dei singoli individui e del team. Chiedere consigli, scambiarsi opinioni e condividere i propri obiettivi aumenta la responsabilizzazione individuale e favorisce una corretta ripartizione del lavoro.
Lo smart working ha rivoluzionato le dinamiche professionali: per lavorare bene, è necessario soprattutto sviluppare nuove competenze. Le chat virtuali sostituiscono le pause caffè e il self management sostituisce il micromanagement. Oggi più che mai, è essenziale conoscere il proprio tallone d’Achille e mantenere un atteggiamento professionale pur nel comfort di casa.
Consapevolezza di sé, intelligenza emotiva, obiettivi bene a fuoco e gestione delle risorse: con questi strumenti, tutti i lavoratori possono migliorare le proprie capacità di self management.