Le aziende puntano sempre più sulla formazione delle donne manager come leva per ridurre il gender gap e aumentare la competitività.
Lo confermano i risultati dell’ultimo Avviso di Fondirigenti, dedicato alle dirigenti donne con un duplice obiettivo: far crescere il numero delle imprese che ricorrono alla formazione del proprio management femminile e incrementare la fruizione da parte delle donne manager delle opportunità formative finanziate dal Fondo. Obiettivi raggiunti: 324 piani presentati per un valore richiesto di 3,8 milioni di euro, più del doppio delle risorse stanziate (1,5 milioni di euro), e 560 leader coinvolte. Un risultato di grande rilievo, se si considera che negli ultimi tre anni le donne partecipanti a piani finanziati dal fondo erano state, complessivamente, poco più di 700.
Donne manager come leva di successo
Secondo l’osservatorio di Fondirigenti, la quota di donne manager in formazione sul totale dei dirigenti, è pari all’8%. Un dato in leggera crescita ma sempre insufficiente, per effetto di un accesso ancora limitato alla formazione continua e di una ridotta presenza femminile nei ruoli chiave.
“In questo senso – ricorda il Direttore Generale del Fondo, Massimo Sabatini – l’Avviso ha svolto una funzione importante. Anche grazie a una intensa attività di promozione sul territorio assieme a Confindustria e Federmanager per sensibilizzare le imprese sulla importanza di valorizzare questo patrimonio di professionalità e di competenze. E per far sfruttare al massimo, al tempo stesso, la leva formativa come potente fattore di inclusione”.
Le cifre dell’Avviso per la leadership femminile
Circa 30 mila sono le ore di formazione potenzialmente attivabili: una media di 53 ore per dirigente che saranno fruite prevalentemente in presenza e mediante attività di coaching personalizzato. Rispetto agli ambiti di azione proposti dall’Avviso, le imprese mettono in cima alla classifica delle priorità le skill per il cambiamento che, insieme alle competenze di Diversity & Inclusion, coprono poco meno del 60% dei piani. Minori le quote dedicate a sostenibilità, gestione dei rischi e delle crisi e digitalizzazione. Come a sottolineare che la risposta alla fase attuale del mondo lavorativo e aziendale può stare proprio nella capacità manageriale delle donne.
Sul versante della dimensione aziendale, sono soprattutto le Grandi Imprese a utilizzare la formazione manageriale per rafforzare la leadership femminile. Circa metà dei piani, infatti, sono presentati da imprese che superano i 250 addetti. Le quali hanno anche una quota mediamente maggiore di donne manager in formazione. Da non trascurare, tuttavia, il dato delle Pmi: sono infatti circa 200 le dirigenti impegnate in questa tipologia d’impresa. Un notevole risultato, se si considera che sono state solamente 350 le dirigenti di questa categoria che hanno partecipato agli Avvisi del Fondo negli ultimi tre anni.
Il Mezzogiorno c’è
A livello territoriale, è il Nord Est a far registrare la maggiore partecipazione. Al primo posto figura infatti l’Emilia-Romagna, seguita da Lombardia e Veneto. Incoraggiante anche il risultato del Mezzogiorno – con una specifica premialità – da cui proviene il 12% dei piani presentati, concentrati soprattutto in Campania. Il Sud si conferma in ritardo, ma la reattività delle aziende rispetto a stimoli mirati fa sperare in possibili evoluzioni nel medio lungo periodo.
Secondo Marco Bodini, Presidente di Fondirigenti, “il grande interesse suscitato dall’Avviso dimostra la crescente attenzione delle imprese alla valorizzazione della leadership femminile per la competitività. E, al tempo stesso, la bontà delle scelte del Fondo e delle indicazioni strategiche dei soci, che hanno deciso di investire – per la prima volta – in modo mirato sulle donne manager. Con questo Avviso, il Fondo si conferma all’avanguardia nell’utilizzo virtuoso della leva formativa come fattore abilitante di tutte le grandi trasformazioni del Paese, e nel rafforzamento di una moderna ed efficace cultura manageriale”.
