Come va il ranking dei Ceo italiani più attivi su LinkedIn?
Accelera la crescita dei follower dei Top 30, ma cala l’engagement medio dei post. Group Ceo e Finance sono i più rappresentati e l’automotive vince nelle interazioni. In generale, la qualità vince sulla frequenza di pubblicazione. Sono le principali evidenze dell’ultima rilevazione semestrale Social Ceo Lab della società di consulenza Pubblico Delirio. Come nelle precedenti edizioni, a partire dalla mappatura dei trenta leader con più follower l’analisi approfondisce stili di comunicazione, strategie editoriali e risultati quali-quantitativi.
Il panel del Social Ceo Lab
L’82% del panel di 260 aziende ha un Ceo presente con un proprio profilo personale su LinkedIn, in maniera più o meno attiva. Considerando come campione la Top 30 dei più seguiti, aggiornata al 31 gennaio 2023, ben ventuno dei manager sono Group Ceo. I rimanenti sono sei sono Country Manager Italia di aziende straniere internazionali, mentre tre ricoprono il doppio ruolo di Founder e/o Owner & Ceo. Analizzando i settori di appartenenza, il Finance si conferma più presente con 7 manager, seguito da Energy & Utility e Automotive con 5 e Retail con 4. Rappresentati anche Luxury (3), Food & Beverage (2) e con un Ceo anche Fitness, Tech, Telecomunicazioni e Infrastrutture.
La top 10 dei Ceo italiani
I 30 leader aziendali più seguiti su LinkedIn hanno in media 41.900 follower. Dato in aumento di 12.600 rispetto a luglio 2022, trainato dall’accelerazione della crescita dei Top 5, che crescono mediamente di 35mila follower. Stabilmente sul podio, Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (174.200, +52.600), Luca De Meo di Renault Group (122.300, +28.400) e Nerio Alessandri di Technogym (95.400, +25.600).
Tante le sorprese nel resto della Top 10: Cristina Scocchia di illycaffè (70.500, +28.800) guadagna tre posizioni e si posiziona quarta, mentre Claudio Domenicali di Ducati (70.100, +40.000) ne scala sei ed entra direttamente al quinto posto. Giampaolo Grossi di Starbucks Italia con i suoi 60.500 follower (+12.000) perde due posizioni e si deve guardare dal maggiore aumento di Andrea Pontremoli di Dallara (51.500, +18.100). Rallentano Francesco Starace di Enel Group (47.600, +3.200) e Corrado Passera di Illimity Bank (47.300, + 1.600), rispettivamente ottavo e nono. Chiude Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (45.700, +15.000). Per la prima volta fuori dai dieci Claudio Descalzi di Eni (45.400, +4.200).
Oltre i dieci, tante novità
Entra direttamente in 14° posizione Giorgio Santambrogio (32.700 follower) di Gruppo Végé. Rientra al 20° posto Fabrizio Palermo (21.400), ex Cassa Depositi e Prestiti, dopo la nomina ad Amministratore Delegato di Acea. New entry al 28° anche Andrea Guerra (16.200), che ha recentemente assunto la guida di Prada Group. Impennata per Pietro Innocenti di Porsche Italia che sale di 32 posizioni e conquista la 19° piazza (21.500, +16.100). Tra le donne CEO troviamo anche troviamo Elena Goitini di Gruppo BNP Paribas Italia (25.200, +14.400) al 16° posto e, appena sopra, Silvia Candiani di Microsoft Italia (24.100; +3,600).
Su richiesta di alcune aziende è stata ampliata la classifica fino alla cinquantesima posizione. Qui si distinguono Melissa Peretti di Google Italia (10.900, + 8.700, 38° posto), che ha scalato ben 62 posizioni e Luigi Ferraris di Ferrovie dello Stato (14.100, +9.400, 31°). Tra i nuovi nomi altri due protagonisti del mondo tech: Adriano Accardo di TikTok Italia (13.600, 32°) e Marcello Albergoni (8.200, 44°) di LinkedIn Italia. E poi ancora Automotive, con Davide Grasso di Maserati (10.800, 39°) e Radek Jelinek (7.800, 47°) di Mercedes Benz Italia.
La qualità batte la quantità
Rallenta la frequenza di pubblicazione media dei leader aziendali: 5,2 post al mese contro i 5,8 del quadrimestre marzo-giugno 2022. Francesco Pugliese si conferma il più attivo con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post e condivisioni. Dopo di lui Francesco Starace, da 2,3 a 22,5 medi al mese (ma sono spesso ricondivisioni senza testo). Stephan Winkelmann con i suoi 11,5 post al mese si attesta terzo.
Cambia la top 5 se andiamo a prendere in considerazione l’engagement rate. Claudio Domenicali con un tasso di 5,2% è il Ceo più coinvolgente, seguito da Bartolomeo Rongone con 4,9% e Remo Ruffini 4,7%. Seguono Andrea Orcel di UniCredit e Cristina Scocchia, entrambi con 4,3%. Tutti e cinque i manager a più alto tasso di coinvolgimento hanno una frequenza di pubblicazione più bassa della media dei Top 30. A dimostrazione di come la rilevanza della tematica, l’empatia del tono di voce, la qualità multimediale dei post e il carisma della persona incidano di più rispetto al numero di post pubblicati.
Automotive vincente
Il settore automotive guida la Top 50 con otto Ceo italiani. Le chiavi del successo? Forza affettiva e aspirazionale dei love brand e condivisione di valori come il progresso tecnologico e sostenibile. Ma anche la passione sportiva, che conquista anche una piattaforma professionale come LinkedIn. Per esempio, il post di Claudio Domenicali sulla vittoria di Francesco Bagnaia in MotoGP è il migliore degli ultimi quattro mesi con più di 16.000 interazioni. Il secondo post con più interazioni nel quadrimestre, poco meno di 11.000, è di Stephan Winkelmann che presenta con foto di altissima qualità la nuova Urus S, che arricchisce l’offerta Urus creando una vera e propria gamma Super SUV. Lo storytelling evocativo e senza eccessivi tecnicismi di un leader carismatico si posiziona come un thought leader, con l’ulteriore forza aspirazionale della celebrity.