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Secondo Alessandro Galella, Assessore allo sviluppo economico, lavoro, formazione e sport della Regione Basilicata, il territorio lucano ha tutte le risorse necessarie per creare occupazione, trattenere i più giovani e, perché no, attrarre talenti anche dalle regioni confinanti

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Intervista all'assessore regionale della Basilicata Galella

di Virna Bottarelli |

“La Basilicata non ha nulla in meno rispetto a tante altre regioni italiane”.

È una dichiarazione d’amore per la propria terra quella di Alessandro Galella, Assessore allo sviluppo economico, lavoro, formazione e sport della regione lucana. In carica da poco meno di un anno, Alessandro Galella, già dal 2014 consigliere comunale a Potenza, è determinato a perseguire obiettivi ambiziosi e auspica per i prossimi anni un percorso di sviluppo, a livello produttivo, occupazionale e di infrastrutture, che valorizzi finalmente il territorio e le sue tante risorse.

“Negli ultimi mesi abbiamo conseguito diversi risultati”, dice. “Abbiamo contribuito alla pubblicazione di bandi utili a rilanciare lo sviluppo economico e occupazionale e a migliorare la competitività delle aziende lucane rispetto a quelle del resto del Paese. Parliamo di stanziamenti per un totale di circa 200 milioni di euro, che produrranno ricadute occupazionali importanti”.

Partiamo proprio dall’occupazione: disallineamento tra domanda e offerta, poche donne che lavorano e troppi giovani disoccupati sono alcune delle grandi questioni che interessano il lavoro in Italia. Qual è la situazione nella vostra regione?

Alessandro galella, assessore Regione Basilicata
Alessandro Galella, Assessore allo sviluppo economico, lavoro, formazione e sport di Regione Basilicata

Il problema del mancato incontro tra domanda e offerta è sentito anche in Basilicata. Se dovessimo stabilire una gerarchia, il settore che più soffre per il cosiddetto mismatch è quello delle tecnologie digitali, ma anche l’industria metalmeccanica, il comparto turistico, inteso come alberghi e ristoranti. E, in parte, quello agricolo, faticano a coprire il fabbisogno lavorativo per carenza di profili idonei. Così come accade a livello nazionale, anche nel nostro territorio registriamo bassi tassi di occupazione femminile e una preoccupante quota di Neet. Ma credo che negli ultimi tempi si siano aperte molte possibilità di sviluppo in diversi settori.

Il punto è che per coglierle serve un cambiamento culturale. Dobbiamo accantonare l’idea secondo la quale trovare un impiego al Sud sia troppo complicato e lavorare su fattori come la mobilità e la formazione della forza lavoro. In Basilicata ci sono 131 comuni, molti dei quali di piccole dimensioni: non è ammissibile limitarsi a cercare un impiego nello stesso comune in cui si vive, occorre essere disposti a spostarsi. Per quanto riguarda la formazione professionale, questa deve rispondere alle richieste specifiche delle imprese. A questo proposito stiamo lavorando per realizzare una piattaforma digitale che metta in comunicazione gli imprenditori lucani con i cittadini in cerca di occupazione e che, attraverso la compilazione di form dedicati, profili questi ultimi in modo da allineare domanda e offerta.

Ha citato la necessità di una mentalità più votata alla mobilità. Che cosa risponde a chi lamenta la carenza di collegamenti e infrastrutture di trasporto in Basilicata?

Siamo una regione con forte vocazione montuosa e una bassa densità demografica – abbiamo 55 abitanti per km2 – caratteristiche che rendono il nostro territorio unico. Va detto però che gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto sono stati ingenti e che da qui a pochi anni potremo usufruire di collegamenti migliori tra i diversi centri, nell’ottica di ridurre i tempi di percorrenza tra un centro e l’altro. Cito, ad esempio, il miglioramento del raccordo autostradale nei tratti potentino e materano e il progetto dell’alta velocità Salerno-Taranto, che interessa anche la Basilicata.

Inoltre, stiamo pensando di valorizzare le diverse vocazioni produttive presenti sul territorio, dall’industria dell’auto, all’energia, alla cultura, con il progetto Basilicata Academy. L’idea è organizzare la formazione professionale in modo da offrire ai cittadini la possibilità di formarsi in modo mirato, per soddisfare le esigenze occupazionali espresse dalle aziende nel raggio di una trentina di chilometri dalla propria zona di residenza. Non dimentichiamo, infine, che possiamo fare leva sullo smart working. Fortunatamente la regione ha una buona copertura dal punto di vista della rete in fibra ottica e lavorare da remoto, magari per aziende che hanno sede in altre parti d’Italia o addirittura all’estero, è un’opzione praticabile, che diventa interessante soprattutto per evitare che molti giovani lascino la Basilicata.

Quello dello spopolamento è un altro problema che rischia di indebolire il territorio e che andrebbe risolto oggi per trattenere la forza lavoro di domani. Come intervenire?

Certamente lo spopolamento non interessa solo il Sud Italia, ma nel nostro caso, non essendoci nella regione grandi centri urbani, molti ragazzi si spostano verso le metropoli italiane. Credo che potremmo arginare il fenomeno se puntassimo di più sulla qualità della vita che la Lucania ha la possibilità di offrire, un aspetto che purtroppo è stato finora trascurato. Cercando di offrire servizi adeguati anche nei piccoli centri, la Basilicata, che tra l’altro è una regione con un costo della vita inferiore rispetto al resto d’Italia, può essere molto attrattiva. Per i giovani che sceglierebbero così di restare e, perché no, per i cittadini delle regioni vicine, come Campania e Puglia, che potrebbero trasferirsi qui.

Ci sono, in quest’ottica, iniziative mirate?

È in corso un progetto di cui siamo molto fieri, perché coinvolge un’importante società italiana attiva nel settore della sicurezza informatica, che ha deciso di fare formazione finalizzata all’occupazione proprio nel nostro territorio. Si tratta del progetto “Basilicata Innovery Academy”, che abbiamo realizzato in collaborazione con Sviluppo Basilicata, la società finanziaria in house della Regione. L’iniziativa offrirà 600 ore di formazione a 20 giovani residenti in Basilicata, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, diplomati o laureati preferibilmente con indirizzi tecnici/scientifici/Stem, per diventare esperti in Cyber Security. La selezione dei profili sarà completata entro la fine di aprile.

Che cosa ci può dire, invece, del sistema delle politiche attive e del lavoro in Basilicata?

È un sistema che va sicuramente efficientato e mi auguro che investendo nella digitalizzazione si possa migliorare. Purtroppo, però, è anche un ambito in cui le lungaggini della burocrazia italiana e la cronica carenza di personale della Pubblica Amministrazione compromettono il buon funzionamento dei servizi. In Basilicata, ad esempio, abbiamo quindici Centri per l’Impiego che, essendo sottorganico, faticano a lavorare in modo efficiente. Inoltre, c’è la diffusa convinzione che i Centri per l’Impiego non siano il riferimento al quale rivolgersi per trovare un’occupazione. Un clima che nuoce a tutto il sistema e che riguarda anche le imprese che cercano personale qualificato.

Recentemente abbiamo comunque conseguito risultati importanti, con due avvisi pubblici nell’ambito del Progetto GOL. La Regione ha messo a disposizione circa 10 milioni di euro rivenienti da fondi del Pnrr, pari al 20 per cento della somma totale prevista di 48,8 milioni da utilizzare entro il 2025. Il primo avviso è destinato a disoccupati di lunga durata, percettori di ammortizzatori sociali e percettori di misure di sostegno. Il secondo è invece finalizzato a costituire un elenco di soggetti deputati alla formazione, un’attività importante perché va nella direzione di un accreditamento unico per gli enti di formazione.

Oltre a questi, quali altri risultati avete conseguito nell’ultimo anno e a quali progetti state lavorando per favorire l’occupazione e lo sviluppo economico in Basilicata?

Ci siamo impegnati su diversi fronti e i progetti da citare sono diversi. A cominciare dalla chiusura, lo scorso gennaio, della gara d’appalto del valore di 50 milioni di euro per i lavori nelle aree Zes (Zona economica speciale) di Tito (Potenza), Jesce e La Martella (Matera). Ricordo poi l’adesione della Basilicata all’Alleanza delle regioni automotive, una rete politica di regioni impegnate a realizzare la transizione dell’industria automobilistica e del relativo indotto in Europa. E la consegna al Ministero dello Sviluppo economico della richiesta di riconoscimento come area di crisi complessa per il comparto automotive di Melfi, uno strumento fondamentale per accompagnare la transizione verso l’elettrificazione.

È importante parlare anche di quanto stiamo facendo nel settore dell’idrogeno, elemento che può essere impiegato nell’automotive e nell’agricoltura. Abbiamo una Zes con un porto da cui potremmo esportare l’idrogeno prodotto in tutta Europa e il Pnrr ci ha messo a disposizione dieci milioni di euro per un Centro di ricerca che servirà ad aprire una strada in questo ambito. L’obiettivo è creare nelle aree industriali dismesse le “Hydrogen Valleys”, siti di produzione di idrogeno verde, che da un lato perseguono obiettivi energetici e climatici e dall’altro stimolano la crescita e creano nuova occupazione. A questo proposito abbiamo lanciato un nuovo bando per attrarre investitori. Stiamo aggiornando la nostra “Strategia Regionale per la specializzazione intelligente (S3)”. Programma finalizzato a sviluppare il sistema della ricerca regionale e le capacità di innovazione delle nostre imprese in cinque comparti in particolare: cultura, automotive, bioeconomia, energia e aerospazio. Insomma, vogliamo aprirci a nuove sfide, consapevoli delle nostre condizioni di partenza e dei punti da rafforzare.

Chi è Alessandro Galella

Nato nel 1974 a Cento (Ferrara), Alessandro Galella si è Laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università di Salerno e ha frequentato un master universitario di alta formazione in Comunicazione Pubblica presso l’Università della Basilicata. Giornalista pubblicista, nel 2014 è stato eletto consigliere comunale a Potenza. Oggi è titolare dell’Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, formazione e sport della Regione Basilicata.

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