Oltre metà dei ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori il prossimo settembre siederà sui banchi di un liceo, un terzo su quelli di un istituto tecnico e il 12,1% di un istituto professionale.
Randstad Research ha elaborato i dati Istat e Miur sulle iscrizioni dei ragazzi italiani alle scuole superiori per il prossimo anno, evidenziando una chiara distribuzione geografica delle scelte degli studenti. Nello spaccato regionale, infatti, si nota una presenza più massiccia del Meridione nelle percentuali più alte di iscrizione i licei e del Nord in quelle agli istituti tecnici.
I dati sulle iscrizioni regione per regione
Scorrendo la classifica delle regioni con più iscritti ad un liceo nei primi dieci posti domina il Centro–Sud (con l’eccezione della Liguria). In testa c’è il Lazio: quasi il 70% degli studenti ha deciso di iscriversi a un liceo. Seguito da Molise, Abruzzo, Campania e Sicilia con percentuali tutte sopra il 60%. Le regioni del Nord si trovano tutte, non contando la Liguria, al di sotto della media nazionale. La situazione è speculare per gli istituti tecnici. In questo caso, ai primi posti per percentuali di iscrizioni ci sono le regioni del Nord. Veneto, Friuli Venezia e Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, con iscritti che vanno dal 38,8% al 32,9%. Tutte le altre regioni si collocano sotto la media.
Entrambi i percorsi di studio registrano un aumento degli iscritti rispetto all’anno scorso:
- licei: +0,5%, circa 3.000 unità in più;
- istituti tecnici: +0,2%.
La situazione è più articolata per le scuole professionali. Un calo delle iscrizioni dello 0,6% rispetto all’anno scorso. Le prime due regioni per percentuale di iscritti sono: Emilia-Romagna (15,6%) e Veneto (14,4%), a seguire troviamo Toscana (13,8%), Puglia (13,2%), Basilicata (13%) e Marche (13%).
Commento sul paradosso italiano
“I dati mostrano un aspetto paradossale del sistema di istruzione italiano – commenta Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato Scientifico Randstad Research -. La maggior parte dei giovani che si iscrivono alla scuola superiore sceglie un percorso generalista (liceo) che risulta prodromico alla istruzione universitaria. Nonostante questo l’Italia è caratterizzata da uno dei più bassi tassi di laureati della Ue. Il percorso tecnico-professionale risulta efficace in termini di sbocchi professionali, soprattutto al di fuori delle grandi città e in regioni caratterizzate da una imprenditorialità diffusa. Inoltre l’istruzione professionale può essere ulteriormente perfezionata negli ITS, uno dei percorsi formativi più efficaci in termini di occupabilità”.
In questo ambito risultano fortemente penalizzati i giovani del mezzogiorno. Da una parte la scarsa efficacia dell’istruzione tecnico-professionale in quelle regioni spinge molti giovani a scegliere percorsi di istruzione di carattere generalista. Dall’altra i migliori diplomati dei licei del Sud sempre più completano il loro percorso formativo scegliendo una università al Nord. Ricercano migliori opportunità lavorative, ma depauperano la disponibilità del capitale umano a livello locale.
Liceo, istituto tecnico o scuola professionale?
Il liceo, dunque, rimane la scuola secondaria preferita in Italia, scelta dal 57,1% dei ragazzi. La netta preferenza è per il liceo scientifico e il liceo scientifico opzione scienze applicate. Insieme coprono il 24,1% degli iscritti, seguiti da liceo linguistico (7,7%) e liceo delle scienze umane (7,2%). Il liceo classico si trova al quinto posto (5,8%), con un calo delle iscrizioni dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Le preferenze rispetto ai percorsi di studio degli istituti tecnici vanno invece in netta maggioranza al percorso di amministrazione, finanza e marketing, con l’8,7% degli iscritti (circa 50mila studenti). A seguire al percorso di informatica e telecomunicazioni, con il 6%. Meccanica, Meccatronica ed Energia e Turismo richiamano il 2,8% degli iscritti.
Quanto agli istituti professionali, l’indirizzo di enogastronomia e ospitalità alberghiera registra la maggioranza delle preferenze, il 4%. Seguito dai Servizi per la Sanità e l’assistenza Sociale la Manutenzione e l’assistenza tecnica, entrambi all’1,6%. Mentre l’indirizzo dedicato alla pesca e quello dedicato alla gestione delle acque e al risanamento ambientale non vengono quasi scelti, pur rappresentando un indirizzo di grande importanza in ottica futura.
Presenza sul territorio
La distribuzione di licei ed istituti tecnici è omogenea sul territorio nazionale, in tutte le regioni, senza evidenti discrepanze tra nord e sud. La mappatura permette di escludere l’ipotesi che la scelta possa essere condizionata dalla distanza delle scuole dal luogo di residenza, nel caso di licei ed istituti tecnici. Per gli istituti professionali, invece, la distribuzione territoriale non è uniforme e questo potrebbe rappresentare un fattore impattante. Gli istituti professionali sono localizzati intorno ad alcuni centri urbani, lasciando scoperte determinate aree geografiche.