di Laura Reggiani |
Nuove politiche del lavoro e opportunità per il welfare aziendale, riforma delle pensioni e ricerca di talenti.
Sono stati questi i temi al centro della quarta edizione del Welfare & HR Summit del Sole 24 Ore, l’evento digitale che ha approfondito le novità nel mercato del lavoro. Un momento di confronto tra esperti, istituzioni e imprese, per discutere delle nuove sfide di business e organizzative che vanno affrontate in epoca post pandemica.
Sostenere gli investimenti in welfare aziendale
I lavori si sono aperti con l’intervento del Ministro del Lavoro Marina Calderone, intervistata dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini. Il Ministro ha subito precisato: “Sul reddito di cittadinanza ci stiamo lavorando, perché dobbiamo guardare allo scenario futuro, dopo il 31 dicembre di quest’anno. Il reddito non finisce a luglio. Noi guardiamo al nuovo strumento di inclusione attiva che stiamo progettando, le persone vengono prese in carico valutando loro le condizioni professionali per poi avviarle in un percorso lavorativo oppure nella presa in carico. Questo è un punto importante, perché ci sono 600mila lavoratori che non stati mai presi in carico dai servizi per l’impiego. La scommessa è quella di poter rimettere in gioco una platea importante di lavoratori in un momento in cui le aziende denunciano la difficoltà di trovare profili lavorativi”.
Il Ministro Calderone ha poi annunciato: “L’obiettivo di legislatura è di ridurre cuneo fiscale contributivo di 5 punti. Abbiamo fatto un intervento in manovra che per qualcuno può essere stato solo un primo ‘assaggio’ ma era quello che si poteva fare in quel momento. Ora dobbiamo stabilizzare il percorso e cercare di intervenire nell’immediato per avvicinarci a step all’impegno che abbiamo preso. Stiamo lavorando per arrivare al secondo passo verso la riduzione, ma non è corretto indicare date per una seconda fase perché dobbiamo confrontarci con le parti sociali”.
Il nodo delle pensioni
Al Welfare & HR Summit, Marina Calderone ha toccato anche il tema pensioni. “La strada è certamente quella di non mettere in difficoltà l’equilibrio dei conti pubblici. Tra i punti c’è quello di valorizzare ancora di più il tema della previdenza complementare che deve diventare, soprattutto per i giovani e per le giovani donne. Un punto di riferimento per la costruzione di un percorso che possa portare all’erogazione di pensioni che siano dignitose. Pensare a nuovi incentivi per poterla sostenere è uno degli obiettivi”.
Infine, il Ministro ha sottolineato che: “Il tema del welfare aziendale è centrale anche perché noi abbiamo necessità di fare tesoro di quelle che sono le esperienze e le situazioni che abbiamo vissuto durante la pandemia. Ci ha portato ad affrontare criticità ma credo anche che siano nati stimoli importanti. Questi ultimi ci portano a riflettere sui cambiamenti del mondo del lavoro e su come adeguare gli strumenti e accompagnare la transizione in atto, che ci porta anche a una revisione dei modelli organizzativi. Guardo con attenzione a questo tema e credo che sia importante coniugare una serie di interventi che possano sostenere gli investimenti. Credo che sia importante accompagnare le aziende nei percorsi di valorizzazione del welfare aziendale che diventa una costola importantissima del modo in cui gestiamo il rapporto di lavoro, il benessere di un posto di lavoro e dei lavoratori in generale”.
Trend e sfide organizzative
Il primo panel della giornata, incentrato sui trend e sulle sfide organizzative per le imprese tra nuove politiche del lavoro, ricerca di talenti e cuneo fiscale, ha visto rappresentanti delle istituzioni ed esperti a confronto. Per Pierangelo Albini, Direttore Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria: “Quando ci interroghiamo sul welfare ci interroghiamo sulla sostenibilità economica. Mai come in questo momento occorre riflettere sul nostro sistema di welfare che è uno dei più generosi al mondo. Noi destiniamo a questa voce il 60% di tutto ciò che sono le entrate fiscali e contributive del Paese. Oggi si sono aperti dei tavoli che invitano tutte le parti sociali a discutere su questo aspetto, non solo quantitativo ma anche qualitativo. Le persone dopo la pandemia e con la guerra chiedono di capire il senso del lavoro e quindi la centralità sulla persona è fondamentale”.
Per Gianpiero Belligoli, vicepresidente di Avvocati Giuslavoristi Italiani: “Il sistema pubblico dovrebbe avere una struttura più agile per poter aiutare nella formazione e collocare nel mercato figure che per ora rimangono fuori”. Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha sottolineato: “Il welfare è la nuova frontiera. Noi consigliamo di essere totalmente flessibili nella mente, comprendendo le esigenze dei lavoratori nel contesto anche urbano in cui vivono. Un lavoratore resta se l’azienda riesce a dargli una prospettiva fornendo anche una formazione adeguata. C’è da essere molto attenti alla realtà in cui si interviene. In materia di semplificazione abbiamo preparato uno studio che riguarda la capacità della macchina burocratica per rimuovere a costo zero delle situazioni che bloccano le aziende o che comunque ne limitano l’attività”.
Matilde Marandola, Presidente di Aidp, l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale, ha così concluso: “Le organizzazioni e il legislatore tendono a standardizzare le organizzazioni, invece c’è bisogno di una personalizzazione organizzativa. Una competenza strategica è ascoltare le richieste personali facendo investimenti culturali e inclusivi. Come direttori del personale e come persone che si occupano di persone nell’organizzazione vediamo che dopo il Covid siamo in una situazione di vissuto con molti paradossi. Ad esempio, il mercato del lavoro è una stanza con tantissime sedie vuote e tantissime persone in piedi. Inoltre, molte organizzazioni fanno una fatica enorme a trovare competenze. Bisogna concretamente cominciare a ragionare su quali siano le competenze giuste, ragionando su un collegamento tra scuola e imprese”.