Nell’ambito del Festival del Lavoro 2023, CIFA Italia insieme a Fonarcom ha lanciato il progetto di una rete internazionale dei servizi per il lavoro pubblico-privato ad arricchimento degli asset strategici del Piano Mattei e ha avviato il dialogo con il Marocco.
Dati, analisi e riflessioni sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro sono piuttosto preoccupanti. Certo, la formazione continua del capitale umano si conferma lo strumento principe per affrontare le sfide che attendono le imprese, ma il tempo scarseggia e la richiesta pressante di personale qualificato richiede uno sforzo per soluzioni sistemiche e di grande e veloce impatto.
Fonarcom: un avviso per formare gli extracomunitari
L’Italia e più in generale gli stati europei hanno la necessità, per mantenere gli stessi livelli di produttività, di nuova forza lavoro che va trovata, almeno per i prossimi anni, nei paesi extra Ue. Dopo un tiepido intervento in questo senso (l’Avviso pubblico n. 2/2019 era finalizzato a finanziare in alcuni paesi attività formative per extracomunitari interessati a venire a lavorare da noi), oggi si richiede una progettualità più articolata e strutturata. Azioni a macchia di leopardo non possono garantire né continuità né efficacia.
L’idea progettuale è dar vita a una rete internazionale dei servizi per il lavoro pubblico-privato (con Ministero del Lavoro, Anpal, Regioni, Apl, enti di formazione, enti bilaterali e professionisti) che garantisca, in tempi brevi, la formazione della manodopera necessaria. Tra gli operatori della rete risulta indispensabile la figura del consulente del lavoro, primo e ultimo anello della catena, con il compito di individuare, prima, il fabbisogno formativo e di accompagnare, poi, il lavoratore neoformato in azienda.
Un progetto in sinergia
Importante è la sinergia tra gli operatori pubblici, quelli accreditati alle Regioni, i professionisti, le aziende e i fondi interprofessionali. Questi ultimi, che negli anni hanno costituito la spina dorsale della formazione continua, potrebbero essere capofila di un’azione pilota finalizzata a creare un modello strutturato.
“Il progetto – dichiara il presidente di Cifa Italia e del fondo interprofessionale Fonarcom, Andrea Cafà – mira a qualificare capitale umano extra Ue attraverso un percorso di formazione continua che si svolge direttamente nei paesi di origine. È possibile che la fase di sperimentazione inizi coni il Marocco”.