Il lavoro dei sogni esiste davvero?

Per l’83% dei lavoratori coinvolti nell'Osservatorio di Glickon sì: per 4 su 5 l’attuale posizione non rispecchia il sogno lavorativo nel cassetto, ma c’è ancora speranza e voglia di realizzarlo

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Soddisfazione e lavoro dei sogni

La Giornata Mondiale dei Sogni, che si celebra ogni 25 settembre, si rivela una preziosa occasione per comprendere meglio i desideri e le aspettative degli italiani circa il lavoro dei sogni.

A indagarlo Glickon, con un apposito osservatorio: secondo il 90% degli intervistati, infatti, sognare è ancora fondamentale. Anzi, il lavoro dei sogni esiste e non è un’utopia: più del 60% dichiara di impegnarsi ogni giorno per trovarlo o realizzarlo. Perché quel sogno messo nel cassetto da piccoli non è ancora realtà per 4 persone su 5. Lo sanno bene gli over 50, che si sono rivelati più sognatori di GenZ e Millennial.

Lavoro dei sogni: c’è ancora speranza

Realizzare il proprio talento non ha quindi limiti e per oltre 1 lavoratore su 3 è una priorità che può spingere anche a cambiare vita. Infatti, oltre l’80% del campione ha pensato di lasciare la propria posizione lavorativa per inseguire un’aspirazione. C’è chi si sente felice e appagato per esserci riuscito (17%), chi se ne pente (7%) e chi, con rammarico, ammette di non aver mai avuto il coraggio di andare fino in fondo (60%). Infatti, ottenere il lavoro dei sogni può comportare un rovescio della medaglia: rinunce, sacrifici e spesso incertezze anche economiche. Nonostante ciò, il 77% accetterebbe comunque di correrne i rischi.

Il quadro che si delinea va dunque contestualizzato considerando i mutamenti e le complessità a cui oggi il mercato del lavoro è soggetto. Non per caso, dunque, oltre il 70% ha affermato di aver fatto incubi riconducibili al lavoro. Un dato di cui tener conto per riflettere sull’importanza della sostenibilità umana, delle relazioni e di una corretta distribuzione dei workload all’interno delle aziende. Relazioni positive e sostenibili possono infatti contribuire alla realizzazione dei sogni. Il 60% sostiene di esser riuscito a realizzare un proprio sogno lavorativo proprio grazie all’aiuto di un collega o di un superiore.

Cosa pensano GenZ e Millennial

Per le generazioni che si stanno approcciando al mondo del lavoro, come la GenZ, e per chi ha all’attivo già qualche anno di esperienza, come i Millennial, qual è la prima caratteristica del lavoro dei sogni? Quasi un terzo del campione pensa all’organizzazione del lavoro per obiettivi e alla libera gestione del tempo e delle vacanze. Un chiaro cambio di paradigma rispetto ai modelli lavorativi del passato e a cui le aziende devono prestare la giusta attenzione per essere attrattive.

“Siamo ispirati dalle nostre relazioni e guidati dalle nostre passioni, motore propulsivo dei nostri sogni. Le aziende che vogliono guardare al futuro oggi hanno a disposizione strumenti raffinati di ascolto della popolazione aziendale, che permettono di realizzare il talento e intraprendere azioni concrete. È questo il cambiamento sostenibile del nostro tempo. Se puoi sognarlo, il cambiamento, puoi agirlo”, commenta Carlo Rinaldi, Chief Marketing Officer di Glickon.

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