Self Defence Project: autodifesa e mindfulness in azienda

Attraverso corsi di Krav Maga e Mindfulness le aziende potranno aiutare le proprie dipendenti ad affrontare la paura e a difendersi in caso di aggressione

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Self Defence Project di fitprime

Affrontare e superare la paura legata al pericolo di aggressione, violenza fisica e/o verbale, fornendo strumenti concreti che possano aiutare le donne a migliorare benessere e sicurezza quotidiana.

È l’obiettivo di Self Defence Project, iniziativa di Fitprime lanciata in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, disponibile da questo autunno senza limiti di tempo.

La paura di subire aggressioni è una realtà sperimentata da moltissime donne nel nostro Paese. In Italia, infatti, il 50% le donne che non si sente sicura a uscire la sera da sola nella zona in cui vive. I dati del decimo rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, indicano inoltre una crescente apprensione negli anni: nel 2018 solo 36,6% dichiarava questo tipo di timore” afferma Alisia Galli, psicologa clinica e leader del Pillar Mentale di Fitprime. “Con il Self Defence Project abbiamo pensato di offrire alle circa 200mila donne che lavorano nelle 130 aziende nostre clienti un’esperienza che possa aiutarle ad affrontare la quotidianità con maggiore serenità”.

Come si struttura il Self Defence Project

Le donne interessate possono fruire del pacchetto Self Defence Project presso la sede aziendale, un centro sportivo in zone limitrofe oppure online. L’esperienza è suddivisa in due momenti:

  • lezione pratica di Krav Maga (combattimento a contatto): 30-45 minuti in cui viene spiegata la disciplina e, attraverso semplici simulazioni, si mostra come può essere applicata per la difesa personale, nelle situazioni di pericolo più comuni;
  • seduta di Mindfulness: ulteriori 30-45 minuti per apprendere i rudimenti di questo strumento che permette di avere una visione gentile dei propri limiti e delle proprie potenzialità, di accogliere con consapevolezza sensazioni ed emozioni, anche quelle più difficili come la paura e i blocchi psicofisici che comporta.

Viviamo in un Paese che ha ancora molta strada da fare riguardo ai diritti delle donne e alla diffusione di una cultura della parità dei generi”, conclude Galli. “Se da un lato dobbiamo continuare a impegnarci affinché tutte le donne si sentano sicure in qualsiasi momento della quotidianità, finché non raggiungeremo questa situazione è importante che ognuna abbia gli strumenti per gestire la propria paura e, in caso di necessità, per sapersi difendere.”

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