Vacanze di Natale o workation?

Maggior motivazione, creatività e benessere per i dipendenti: Factorial spiega perché sempre più aziende dovrebbero puntare sul lavoro in workation

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Workation: nuova modalità di vivere le ferie e le feste

Anche a Natale gli italiani scelgono di alternare i giorni di festa a giornate lavorative, purché lontano dall’ufficio: si fanno largo le vacanze in workation.

Sempre più lavoratori prediligono infatti la modalità workation dai luoghi di villeggiatura o dalle proprie città d’origine, alternando le ore di lavoro a momenti di relax da trascorrere con i propri cari. Nonostante il termine sia stato introdotto solo di recente, questo trend è in realtà adottato da diversi anni, soprattutto da liberi professionisti e nomadi digitali.

Ma cosa significa “workation”? Perché implementarlo nelle aziende e che benefici apporta? Workation combina due situazioni diverse e persino tradizionalmente incompatibili. Da una parte, work o lavoro e dall’altra vacation, o ferie. Permette di lavorare mentre si è in vacanza e, allo stesso tempo, di essere in vacanza mentre si portano avanti compiti relativamente leggeri. Approcciandosi al lavoro da remoto con un uso intelligente della tecnologia.

I vantaggi di lavorare in workation

Si tratta di una modalità di smartworking che crescerà sempre più nel prossimo futuro. Come spiegano gli esperti di Factorial, ci sono una serie di benefici concreti ed evidenti già nel breve periodo.

  • Massimizza la motivazione: molte realtà, a seconda del periodo dell’anno, subiscono oscillazioni in termini di business. In questo caso, permettere ai propri dipendenti un periodo di workation aiuta a incrementare la loro motivazione senza necessariamente impattare, negativamente, sulle prestazioni dell’azienda stessa.
  • Consente ai dipendenti di prolungare periodi di riposo: allontanarsi temporaneamente dal ritmo frenetico ha un impatto molto positivo sul nostro benessere fisico e mentale. Grazie alla workation, il dipendente prolungherà la permanenza nei luoghi di villeggiatura poiché e continuerà a sentire gli effetti positivi del trovarsi in vacanza. Uno stato mentale i cui effetti benefici impattano anche sulla qualità del lavoro.
  • Incoraggia la creatività del singolo: cambiare aria e ambiente aiuta a vedere le cose da una prospettiva diversa, stimolando l’ideazione di nuove potenziali iniziative utili a migliorare anche le proprie prestazioni lavorative.
  • Talent retention e attraction: un argomento di discussione interno del mondo HR è proprio l’importanza dell’attrarre o del trattenere i talenti in azienda. In questo scenario, la workation può essere giocare un ruolo determinante: la possibilità di permettere ai dipendenti un periodo di lavoro, più o meno circoscritto, in luoghi di villeggiatura e lontano dall’ufficio, può influenzare la decisione di entrare o di rimanere nell’azienda.

“L’introduzione o l’implementazione di soluzioni di questo tipo sono direttamente collegate al concetto di comfort per i dipendenti. Sruttare periodi meno intensi, alternando il lavoro a momenti di relax, porta a un miglioramento del benessere mentale, riducendo lo stress associato al lavoro” conclude Arianna Lamera, Talent Acquisition & People Business Partner di Factorial. “Per questo la workation si consoliderà e rappresenterà la risposta ideale per conciliare vita professionale e personale, apportando anche benefici all’azienda”.

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