di Giorgia Andrei |
e-work, gruppo italiano specializzato nella consulenza, somministrazione di lavoro e gestione di soluzioni HR per aziende e multinazionali, ha organizzato a Roma lo scorso ottobre il convegno dal titolo “Il lavoro che cambia: tra esigenze di vita e bisogni delle imprese”.
L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo datoriale e delle agenzie per il lavoro. Erano presenti Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Parlamentare Lavoro Pubblico e Privato, Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro Pmi e Agostino Di Maio, General Manager di Assolavoro, associazione di categoria delle Apl.
Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro, era collegato da remoto. Il dibattito ha avuto come focus il cambiamento che sta investendo il mondo del lavoro, a partire da quello che ha riguardato negli ultimi anni le abitudini delle persone e la maggiore attenzione al work-life balance, che sta avendo un impatto sulla modulazione dell’offerta di lavoro da parte delle aziende. Il confronto ha fatto emergere anche le difficoltà affrontate dalle imprese nel reperire manodopera, non solo specializzata ma anche generica, ed evidenziato il ruolo che le agenzie per il lavoro possono giocare nel far incontrare domanda e offerta.
Agenzie per il lavoro: sinergia tra pubblico e privato
Un primo punto condiviso da tutti i partecipanti riguarda la necessità di una collaborazione attiva tra pubblico e privato. Partendo dall’esperienza delle Apl, Paolo Ferrario, AD e presidente di e-work, ha detto: “In questo percorso abbiamo verificato sul campo che il dialogo e la collaborazione tra pubblico e privato siano la vera chiave di successo per un’occupazione di qualità e di valore, pensiero che viene da sempre espresso anche da Assolavoro, nostra Associazione di Categoria”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Agostino Di Maio, che ha sottolineato la necessità di “uno sforzo poderoso per rendere concreta la collaborazione di operatori pubblici e privati per politiche attive finalmente finalizzate”. Di Maio ha anche aggiunto che le Apl sono già collocate in quest’ottica, perché “svolgono da sempre una funzione essenziale per accompagnare le persone al lavoro e nelle fasi di transizione dalla formazione a una occupazione e dopo gli opportuni aggiornamenti a una nuova occasione. L’auspicio è che ciascuno faccia al meglio la propria parte per rendere concrete politiche attive per il lavoro sempre più inclusive e capaci di rispondere alla domanda di figure professionali delle imprese”.
Altri rappresentanti istituzionali hanno parlato delle misure già attuate o programmate dal Governo in tema lavoro. “Vogliamo iniziare una riforma culturale del mondo del lavoro. Da questo punto di vista una sinergia tra pubblico e privato nell’intermediazione può essere una svolta nella riduzione del gap tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto a fronte di un forte investimento nel campo della formazione e della crescita delle competenze”, ha detto Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro.
Walter Rizzetto, ha evidenziato come sia importante, alla luce delle trasformazioni che interessano il mercato del lavoro, intervenire per sostenere il benessere dei lavoratori e favorire la produttività delle imprese. “Ritengo che in questo scenario sia fondamentale il ruolo svolto dalle agenzie per il lavoro, anche al fine di integrare i servizi offerti dal pubblico per garantire una formazione continua in coerenza con le esigenze delle imprese e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”, ha aggiunto.
Infine, anche Roberto Capobianco ha sottolineato il ruolo strategico delle Apl: “In un periodo in cui il mercato del lavoro si è evoluto in maniera significativa, le agenzie per il lavoro in Italia hanno dimostrato una capacità straordinaria nel colmare le lacune e nell’affrontare le sfide legate all’inserimento dei lavoratori nel tessuto produttivo del nostro Paese. La loro dedizione nel mettere in contatto aziende e professionisti qualificati ha contribuito in modo determinante a rafforzare il sistema imprenditoriale italiano”.