Stranger Skills: le 12 professioni del futuro

PHD Media analizza un futuro caratterizzato da lavori che richiedono skill tecnologiche altamente specializzate, così come competenze di matrice umanistica

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Stranger Skills i lavori del futuro

Lavori che stanno nascendo, forse ancora non esistono, ma la rivoluzione tecnologica potrebbe renderli presto reali e fondamentali: ecco Stranger Skills.

A immaginare le 12 professioni del futuro è la ricerca Stranger Skills di PHD Media che ha coinvolto marketer, HR & Head Hunter e futuri professionisti del settore, combinando i dati in un quadro inedito. Uno scenario che spazia dal Machine Learning Creative Producer al Creator Collaborator. Da chi lavora sullo sviluppo delle AI conversazionali a chi si occupa di consulenza di tecnologia. E ancora il Cleanroom Developer, figura che si occupa di rendere i dati comprensibili, azionabili, razionalizzati.

È già una realtà”, spiega Daniela Della Riva, Chief Strategy Officer di PHD Italy. “Eppure abbiamo solo un professionista su quattro in grado di riconoscere questo tipo di skill. Mentre da parte di chi seleziona, siamo su uno a tre. La ricerca evidenzia dunque una capacità medio-bassa di riconoscere e utilizzare questo genere di competenze”.

Le Stranger Skills del futuro

Il ML Creative Producer, attraverso gli innovativi software di produzione, potrà sviluppare sempre più rapidamente nuove creatività. Il MLCP supervisionerà il lavoro dei software e con il suo human touch ottimizzerà ulteriormente il risultato finale e le sue performance. Mentre i Creator Collaborator lavoreranno con un portfolio di creator e influencer per promuovere il brand.

Utilizzando le tecnologie più avanzate di comunicazione ed e-commerce, integrando lo sviluppo di tutti i contenuti nel modo più efficace e coordinato possibile. E ancora i Conversational AI Developer utilizzeranno diverse tecnologie per creare comunicazioni 100% interattive. Gli utenti, per esempio, potranno interrompere il flusso della comunicazione e iniziare una conversazione con uno dei personaggi dello spot. E anche acquistarlo direttamente il prodotto o servizio.

Emergeranno poi gli esperti di Game Commerce, con un’avanzata capacità di creare un nuovo livello di e-commerce nelle principali piattaforme di gioco online. Ciò include la creazione di prodotti virtuali legati ai prodotti esistenti, compresa la gestione di nuove forme di acquisto/vendita come criptovalute e NFT. Così come la nuova figura del Video Commerce, una skill volta alla profonda comprensione e connessione con i diversi ambienti video che consentono agli utenti di acquistare qualsiasi oggetto e/o servizio praticamente ovunque.

Altrettanto importante il ruolo del Consulting-Advisory, che svilupperà prodotti di consulenza preconfezionati e personalizzabili. Una competenza chiave sarà legata anche all’interoperabilità delle tecnologie. Ci sarà quindi bisogno di professionisti della Technology Orchestration. La sfida è collegare attività molto diverse tra loro: da quelle off-site a quelle on-site, attraverso il CRM, in un unico ecosistema sinergico.

Ancora legato al tema dei dati saranno i già ricordati i Cleanroom Developer. Connetteranno le diverse piattaforme per utilizzare dati di prima parte e misurare l’impatto sulle vendite. Una volta stabilita la relazione e l’impatto, si costruiranno algoritmi per ottimizzare i risultati. Algoritmi che verranno “addestrati” dai Decision Science per prendere decisioni di marketing. Già oggi, vengono addestrati per prendere 50mila decisioni di offerta al secondo e scegliere l’asset pubblicitario da mostrare.

Attenzione a sostenibilità e DEI

La ricerca di PHD Media evidenzia come le nuove professioni non siano però legate esclusivamente legate alla tecnologia. Sarà necessario rispondere alle sfide di sostenibilità, etica e valori. Così come alle questioni che attengono alla diversity, equity & inclusion. Si moltiplicherà dunque la domanda per il Sustainability Manager, che identificherà e monitorerà gli impatti ambientali e sociali delle attività di un’organizzazione.

Il Diversity, Equity & Inclusion Manager sarà invece responsabile di promuovere la diversità e l’inclusione all’interno di qualsiasi tipologia di organizzazione. Il lavoro consisterà nel creare e attuare programmi e politiche che promuovano l’uguaglianza, l’equità e l’inclusione per tutti i dipendenti. Indipendentemente dalla loro cultura, etnia, genere, orientamento sessuale, religione o abilità.

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