di Virna Bottarelli |
L’ultimo evento tragico, che ha riportato in prima pagina il tema della sicurezza sul lavoro, risale ai fatti di Brandizzo (TO).
Qui, nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023, cinque operai dipendenti della società Sigifer sono stati travolti e uccisi da una locomotiva, mentre facevano manutenzione sui binari della ferrovia. Il caso è stato uno dei primi di cui si è interessata la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati.
La Commissione è stata istituita nel giugno 2023 ed è entrata in funzione in agosto. A presiederla l’onorevole Chiara Gribaudo, che nei giorni successivi ai fatti di Brandizzo ha ricordato ai microfoni di Radio Radicale quanto sia importante “non disinvestire sulla sicurezza del lavoro”. La Commissione ha avviato un’inchiesta, tenuto audizioni, ascoltato testimonianze, raccolto documenti e il fascicolo è tuttora aperto. “La sicurezza non può essere concepita come un onere burocratico e non si può risolvere questa tragedia archiviandola come un errore umano”, ha detto ancora Gribaudo. “C’è una pressione su determinati tipi di lavori, rispetto ai quali tempistiche, stress e non accertamento delle procedure non aiutano. Serve una strategia nazionale, anche alla luce degli importanti investimenti che sono in corso nei cantieri aperti grazie al Pnrr, e occorre fare un serio ragionamento sui subappalti, che spesso producono lavoro di bassa qualità e formazione non adeguata. Spero che da questa tragedia si riesca a cogliere l’opportunità di fare un salto di qualità sull’attenzione che si deve dedicare alla sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Altre parole significative sono quelle pronunciate più recentemente, in occasione di un convegno sul tema, da Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza di Inail. “Mi chiedo se sia corretto, ancora oggi, che la catena di comando passi solo per indicazioni date al telefono e non vi sia la possibilità che ogni operaio, prima di mettersi sui binari, non riceva, attraverso un sensore, ad esempio, un avvertimento che gli dica di farlo o meno. Si parla tanto di prevenzione, ma se non si investe per realizzarla concretamente non si risolve il problema”.
I numeri della sicurezza sul lavoro
Il problema, in effetti, è lontano dall’essere risolto. A dirlo sono i numeri. I dati Inail relativi ai primi nove mesi del 2023 indicano 430.829 denunce di infortunio. Un numero sempre elevato, anche se in calo di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le denunce sono diminuite in quasi tutti i settori produttivi. Fanno eccezione alcuni segmenti del comparto manifatturiero, che segnano invece degli incrementi (bevande, fabbricazione di autoveicoli, abbigliamento e prodotti chimici). Sono diminuite rispetto all’anno precedente anche le denunce di infortunio con esito mortale: 761 rispetto alle 790 del 2022.
Il dato, che rivela una media al di poco sotto della soglia delle tre vittime al giorno, non è certo consolante. Anche perché il decremento ha riguardato i casi in itinere, scesi da 216 a 168, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono passati da 574 a 593. Sono aumentate anche le malattie professionali protocollate: 53.555, quasi diecimila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+21,9%). Per gli uomini il dato è passato da da 32.407 a 39.372 e per le donne da 11.526 a 14.183. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo. Quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi nove mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate. Seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Il ruolo dell’Inail
Fabrizio D’Ascenzo, che guida Inail in qualità di commissario straordinario, in occasione della presentazione al ministro del Lavoro della relazione annuale 2022, ha ribadito la necessità di “pianificare efficaci e mirate strategie” per abbattere il numero degli infortuni e delle malattie professionali. Va detto che la missione dell’istituto si ispira alla “Strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027” e all’Agenda Onu 2030. Dunque, non può non tenere conto dei cambiamenti determinati dalle grandi trasformazioni del mondo del lavoro.
L’evoluzione demografica e l’invecchiamento, la transizione verde e digitale, la robotizzazione dell’industria e della logistica, il lavoro agile e il cambiamento climatico, che espone sempre di più i lavoratori a temperature torride ed eventi atmosferici estremi. Sono diverse le iniziative legate principio di prevenzione, a cominciare dal bando Isi. Grazie al quale, a partire dal 2010, Inail ha stanziato complessivamente oltre tre miliardi di euro a fondo perduto per sostenere le imprese nella realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’edizione 2022, che ha messo a disposizione 333,4 milioni di euro, sono aumentate le risorse per la bonifica da materiali contenenti amianto, da 74 a 86,5 milioni di euro. Mentre lo stanziamento di 10 milioni riservato ogni anno a specifiche attività delle micro e piccole imprese è stato destinato al comparto ristorazione, tra i più penalizzati dagli effetti della pandemia, che nell’ultimo quinquennio ha registrato un’elevata frequenza di infortuni.
Protocolli e Bando Bric
Parallelamente alle iniziative volte a sostenere le piccole e medie imprese, dall’aprile 2022 l’Inail ha promosso anche la sottoscrizione di protocolli d’intesa con grandi gruppi industriali coinvolti nella realizzazione delle opere previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il tutto, per la progettazione di azioni congiunte finalizzate alla prevenzione degli infortuni, anche attraverso la sperimentazione di tecnologie innovative. In particolare, sono stati siglati accordi con Ferrovie dello Stato italiane, Aeroporti di Roma, Autostrade per l’Italia, Enel ed Eni.
Per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro serve anche fare ricerca: Inail si occupa anche di questo. La pubblicazione del “Bando Bric 2022” (Bando ricerche in collaborazione) ha comportato progetti con oltre 200 partner per più di 11 milioni di euro. E non manca l’impegno anche in attività di formazione e informazione, considerate leve essenziali per promuovere azioni di prevenzione mirate e diffondere una cultura della salute e sicurezza. Con il bando formazione 2022, in particolare, l’Inail ha messo a disposizione circa 14 milioni di euro per finanziare progetti destinati ai lavoratori, ai loro rappresentanti per la sicurezza a livello aziendale (Rls), territoriale (Rlst) o di sito produttivo (Rlssp), e ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).