Come affrontare la scarsità di talenti

La gestione della carenza di talenti sarà affrontata dalle aziende attraverso soluzioni come formazione, sviluppo, assunzione di profili diversificati, e ricerca di professionisti stranieri

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Scarsità di talenti

Secondo i risultati dell’Indagine Globale sulle Retribuzioni di Robert Walters, il 56% delle aziende italiane riconosce la scarsità di talenti specializzati come una delle principali sfide nell’individuazione di risorse necessarie.

In aggiunta, il 52% evidenzia la forte competizione tra imprese interessate allo stesso candidato come un ulteriore ostacolo durante il processo di assunzione. L’attrazione e l’assunzione di talenti qualificati richiedono offerte più competitive e strategie di recruitment più efficaci. Dall’analisi emerge che il 44% delle aziende individua nella carenza di soft skill una delle sfide principali del 2024. Allo stesso tempo, il 29% ritiene che la carenza di competenze tecniche (hard skill) sarà il problema più rilevante.

“Questi dati evidenziano la crescente complessità del processo di selezione. Nella scelta di un candidato, le soft skill diventano particolarmente cruciali, agendo come filtro determinante che aggiunge complessità alla decisione finale. Tale scenario si presenta particolarmente delicato data la presenza di numerosi competitor sul mercato rispetto alla scarsità di candidature. In questo contesto, consiglio alle aziende di adottare una strategia di recruitment completa”, spiega Davide Maccagni, Country Director di Robert Walters.

Scarsità di talenti: quali strategie per il 2024?

Dallo studio, condotto su 2.800 aziende, emerge che l’81% adotta piani di formazione e sviluppo. Utilizzando programmi interni di formazione (48%) o programmi esterni (47%). Solo il 7% sostiene che il principale metodo di formazione avvenga attraverso il finanziamento di master, corsi di specializzazione, MBA o assegnazione di giorni liberi per dedicarsi a studi o progetti specifici. Affrontando le sfide del 2024, Maccagni conclude: “Il 2024 sarà l’anno in cui la capacità di adattamento diverrà cruciale per le aziende. L’innovazione nelle strategie di formazione, assunzione e collaborazione rappresenterà la chiave per affrontare con successo le sfide emergenti”.

Inoltre, se l’attività aziendale permette lo smart working, un’ulteriore strategia da considerare sarà l’assunzione di professionisti provenienti da altri Paesi. Il 55% delle aziende italiane dichiara, infatti, di aver valutato la costituzione di team indipendenti in località senza presenza fisica, seguendo il trend dell’Unione Europea (39%).

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